mercoledì 14 aprile 2010

Riassuntino semplice semplice per non perdere di vista il contesto



6 commenti:

  1. Ma dai, Malvino, come si fa a credere a Turco, uno che sta in Parlamento grazie ai voti di un partito al quale non è neppure iscritto? Uno che ci raccontava che un quarto delle case di Roma erano di proprietà vaticana? Ma chi ci crede?
    Basta aver letto un po' di giornali in questi giorni per cogliere le falsità di Turco. Vuoi un elenco?

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  2. Lei non entra nel merito, caro Angelo, e tanto mi basta. La invito ad essere pertinente, ad intervenire su ciò che è detto, non su chi lo dice, sennò mi costringe a considerare stupidamente provocatori i suoi interventi. Se lei mi avesse detto che è improprio definire "Ministro degli Esteri" un Segretario di Stato, sarebbe stata un'ottima obiezione a Turco, ma lei gli attribuisce "falsità" - e ovviamente si assumerà la responsabilità di questa affermazione - senza nemmeno spiegare quali siano e mettendo in discussione le sua affermazioni sulla base di elementi insussistenti o ridicoli. La invito alla mitezza e alla prudenza, virtù cristiane di cui è evidente lei faccia difetto.

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  3. Mi assumo le responsabilità di quello che scrivo ed infatti, come promesso, presenterò un elenco delle falsità dette da Turco nel filmato in questione. Ora vado a lavoro, appena ho dieci minuti di tempo rispondo esattamente.

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  4. "Le violenze sessuali commesse da membri del clero, nei confronti soprattutto di minorenni, sono legate ad una cultura sessuofobica che ha come conseguenza che dalla sessuofobia si passi alla violenza sessuale."

    1. Falso. Ammesso e non concesso che esista una cultura cattolica "sessuofobica", è priva fondamento l'affermazione che questa comporti la violenza sessuale, altrimenti dovremmo notare evidenti differenze nei tassi di violenza tra i paesi di tradizione cattolica rispetto quelli di diversa tradizione, tra i cattolici praticanti rispetto ai non praticanti, tra i religiosi rispetto ai cattolici che non hanno obbligo di celibato, e così via. Ripeto, l'affermazione non ha nessun fondamento ed è pertanto falsa.


    "Il Cardinale Ratzinger insieme al Cardinale Bertone, che è oggi uno Papa e uno Ministro degli Esteri della Città del Vaticano, decidono attraverso una lettera, De delictis gravioribus, di far sapere ai vescovi di tutto il mondo che il documento del '62 è tuttora valido ma quel documento nessuno lo conosceva, era un documento segreto, e quindi solo nel 2001 che si viene a conoscenza di un documento segreto che parlava proprio di come trattare i casi che loro chiamano crimine di sollecitazione, che suona meglio di pedofilia."

    2. Falso. Il documento del 1962 non era affetto segreto ma era stato stampato per il pubblico dalla Tipografia Poliglotta vaticana. Inoltre il "crimine di sollecitazione" non è la pedofilia, come dice Turco, ma si riferisce al crimine commesso dal chierico che, nell’atto o in occasione o con il pretesto della confessione sacramentale, sollecita il penitente al peccato contro il sesto comandamento. Quindi riguarda non soltanto i minori ma i fedeli di qualunque età e riguarda solo la provocazione avvenuta nell'ambito della confessione sacramentale. E' un documento molto particolare, irrilevante per la maggior parte dei casi di abuso sui minori.


    "Questo è un documento segreto, da conservare diligentemente in Curia. Non deve essere commentato, deve essere solo applicato".

    3. Falso. Né quello del 1962 né quello del 2001 sono documento segreti e a nessuno è vietato commentarli.

    "Contiene tutta una serie, oltre 20 allegati, sono le formule con le quali i pedofili posso redimersi, un po' di preghiere, qualche scusa e si ricomincia da capo."

    4. Falso. Le pene per questi delitti variano a seconda della gravità. Vanno dalla sospensione perpetua o temporanea dalla celebrazione della Messa e dall’ascoltare le confessioni, alla privazione degli uffici e dei benefici e anche la degradazione allo stato laicale. Altro che preghiere e qualche scusa!

    "Regolamentata nei minimi dettagli, la giostra (?) della pedofilia è lì".

    5. Falso, vedi sopra.


    Caro Malvino, la pedofilia è un problema troppo serio per essere trattato con questa superficialità. Le falsità che ho elencato possono servire a gettare fango sul Papa ma certamente non giovano alle vittime.

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  5. 1. In quanto fobia, la sessuofobia implica anche moduli reattivi violenti. La "conseguenza che dalla sessuofobia si passi alla violenza sessuale" è contemplata dalla teoria psicoanalitica, anche se questa "conseguenza" è formulata in modo più articolato (già in Freud, e poi in Kohut, in Kernberg, ecc.). In un "riassuntino semplice semplice" la cosa non poteva avere lo spazio di un allegato clinico specialistico.
    "Altrimenti dovremmo notare evidenti differenze nei tassi di violenza tra i paesi di tradizione cattolica rispetto quelli di diversa tradizione, ecc.": inferenza arbitraria, sollevata strumentalmente per contestare ciò che in "conseguenza" non vuole affatto significare "conseguenza necessaria", ma "conseguenza possibile" ("più possibile che in contesto non sessuofobico"). Inferenza da rigettare, con quanto ne conseguirebbe in quanto prova.

    2. Il documento del 1962 recava stampigliato "confidential" su ogni copia e chiaramente dettava l'obbligo al silenzio (pena la scomunica) su ogni causa sui casi lì contemplati, ivi compreso quello di abuso sessuale a danno di minore inferiore ai 16 anni, durante la confessione, sì, ma non solo (art. 11 e segg.). Il fatto che contemplasse anche il crimen sollicitatonis pure verso gli adulti non prova nulla ed è pure logicamente fuori luogo. Diciamo che è un diversivo non puntellato, campato in aria.

    3. Nel documento del 1962 è scritto proprio così (vedi sopra). Sappiamo dell'esistenza del documento del 1962 solo perché è citato in quello del 2001. Non a caso, la Crimen sollicitationis non è mai stata citata, né dall'accusa, né dalla difesa, in alcun caso di pedofilia del clero cattolico giunto dinanzi alla giustizia civile prima del 2001. Il documento del 2001, poi, rettifica solo alcuni punti del documento del 1962, e rinnova la raccomandazione al segreto sulle cause riguardanti sollicitatio e porcate extra confessionem, ponendovi in sigillo il "segreto pontificio".

    4. Turco semplifica, ma non dice il falso. Gli allegati costituiscono un modulario che guida ogni eventualità procedurale ad un unico costante fine: la sottrazione alla giustizia civile del colpevole di abusi sessuali su minore. L'impressione è che al "legislatore" interessasse più l'anima del peccatore che la salute fisica e mentale della vittima del suo crimine. Ma questa è solo una mia opinione.

    5. Sì, "regolamentata nei minimi dettagli, la giostra della pedofilia è lì", e per "giostra" è correttamente espresso ciò che avviene su una giostra, dove ad ogni giro prendi un cazzotto e non puoi fermare il meccanismo che ti fa girare.

    Porci schifosi, loro e chi si industria a difenderli.

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