domenica 27 giugno 2010

“Il fascino del calcio”


Ciò che per Joseph Ratzinger (*) spiegherebbe “il fascino del calcio” vale per ogni gioco di squadra, anche assai meno popolare e, dunque, non spiega niente. Anche il curling “costringe l’uomo a imporsi una disciplina in modo da ottenere, con l’allenamento, la padronanza di sé”, anche nel curling “il successo e l’insuccesso di ogni singolo stanno nel successo e nell’insuccesso del tutto”, anche col curling “la regola comune, cui ci si assoggetta, rimane l’elemento che lega e unisce nell’opposizione”, e tuttavia il calcio ha una platea che il curling non ha mai avuto.
Pagina infelice, riflessione superficiale, però di un qualche interesse se si tiene conto che è del 1985, l’anno del famigerato Sinodo straordinario dei vescovi, dal quale sarebbero venute le linee tattiche della reconquista cattolica. Se leggiamo ciò che Joseph Ratzinger scrive sul calcio come una meditazione su ciò che ha da essere valorizzato in una impresa che miri ad affascinare grandi masse, la pagina si fa più felice, la riflessione diventa meno superficiale e il calcio si rivela strumento di metafora: “Riflettendo su queste cose, potremmo nuovamente imparare dal gioco a vivere, perché in esso è evidente qualcosa di fondamentale: l’uomo non vive di solo pane, il mondo del pane è solo il preludio della vera umanità, del mondo della libertà. La libertà si nutre però della regola, della disciplina...”. Affascinante.

(*) Joseph Ratzinger, Cercate le cose di lassù, Edizioni Paoline 1986 – riproposto da Avvenire, venerdì 25 giugno, col titolo Il campo insegni la disciplina.

2 commenti:

  1. "l’uomo non vive di solo pane"
    ...sta alludendo ai circenses?

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  2. Sì, apri il link nella nota e leggi il testo originale: parte proprio da quelli.

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