martedì 21 settembre 2010

“Da vari decenni”


Sarebbe stato illogico, disse Mussolini, che il XX Settembre restasse festa nazionale dopo il Concordato, e disse proprio “illogico”. La logica era quella che reggeva il Concordato e infatti la richiesta di abolire le celebrazioni ufficiali gli veniva da Pio XI, subito accolta. Non è affatto carino festeggiare una vittoria riportata su chi ti è diventato amico: non puoi cancellare la data dal calendario, non puoi impedire che nella ricorrenza qualcuno senta ancora vive le ragioni che furono di qua e di là dalle mura leonine, ma nemmeno puoi rendere solenne, tanto meno festoso, il ricordo della presa di Porta Pia. Al papa brucia ancora il culo, non è bello fargli questo sgarbo: ti ha definito “uomo della Provvidenza”, ti ha tolto dai coglioni le associazioni cattoliche che ti davano fastidio, ti benedice i manipoli e i gagliardetti, e in cambio ti chiede solo il dovuto rispetto. Già è tanto che da qualche tempo, facendo di necessità virtù, ha preso a dire che la perdita del potere temporale è stata per grazia divina: non potresti evitare di rammentargli ogni anno che è stata per sconfitta militare? Bene, sposta la festa nazionale dalla data in cui è caduto lo Stato Pontificio a quella in cui è sorto lo Stato della Città del Vaticano. Fatto, nel 1930.
Chi ha festeggiato il XX Settembre in questi 80 anni? Giusto quattro gatti spelacchiati. A 140 anni da Porta Pia è venuto il momento di fare un altro favore al papa: si può farglielo, miagoleranno solo quei quattro gatti. Si tratterebbe di cancellare ogni memoria dei fatti, facendo della data l’occasione per festeggiare la gentile concessione che il Papato fece all’Italia. E infatti cosa dice il cardinal Tarcisio Bertone? “Siamo raccolti in un luogo altamente simbolico per compiere un atto di omaggio verso coloro che qui caddero. Dal loro sacrificio e dal crogiuolo di tribolazioni, di tensione spirituale e morale, che quell’evento suscitò, è sorta però una prospettiva nuova, grazie alla quale ormai da vari decenni Roma è l’indiscussa capitale dello Stato italiano…”.
“Da vari decenni”. Perché non “da più di un secolo”? Perché Roma è “indiscussa” capitale dello Stato italiano solo dal 1929 in poi, non dal 1871. La logica che porta clericali e fascisti ad abolire la festa nazionale del XX Settembre in coerenza al Concordato è la stessa che porta Bertone e Alemanno a festeggiarlo come evento condiviso. E hanno tutto il diritto di farlo: in un’Italia che dal 1930 in poi non ha mai coltivato la memoria di Porta Pia, chi ha il diritto di lamentarlo come mistificazione storica?

7 commenti:

  1. provo dispiacere per i bersaglieri morti nel 1871, ma solo schifo per gli italiani di oggi che svendono la nostra libertà per ingraziarsi i preti

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  2. (OT)
    doc, l'avevi letta questa?
    http://www.facebook.com/note.php?note_id=426341483772

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  3. @ m.
    Anche brevemente commentata:
    http://www.giornalettismo.com/archives/78679/mario-adinolfi/

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  4. Posso dire che amo questo?

    http://www.giornalettismo.com/archives/82244/joseph-ratzinger/

    Mi sento in dovere di ringraziarti. :)

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  5. i bersaglieri di Porta Pia furono scomunicati, chiedere una revoca ufficiale di quella scomunica al Papa potrebbe far chiarezza su quale sia la verità storica per il Vaticano o no?
    dopotutto Galileo è stato riabilitato, se anche quei bersaglieri lo fossero, sarebbe come se la Chiesa ammettesse che avere avuto un regno in questo mondo con tutte le conseguenze che aveva comportato, era stata opera del maligno!!
    ;)

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