domenica 14 novembre 2010

Barbarismi


Pare che Ginevra Elkann avesse posto una condizione all’intervista (“aveva pregato la conduttrice di non fare alcun riferimento a sua madre Margherita Agnelli sull’azione legale circa l’eredità”) e che Daria Bignardi abbia prima accettato e poi violato il patto (“non ha resistito e verso la fine dell’intervista ci ha provato”), così rivela Enrico Arosio per L’espresso (46/LVI – pag. 26).
Era legittimo porre quella condizione? Penso lo fosse. Penso che l’intervistato possa porre tutte le condizioni che vuole, spetta all’intervistatore decidere se l’intervista abbia ancora un senso, nel caso le accetti. Una volta accettate queste condizioni, è legittimo che violi il patto? Non penso. Penso che sia una grave scorrettezza, qui tanto più grave se si tiene conto che l’intervista era in diretta televisiva. Forse è esagerato parlare di agguato, ma neanche troppo.
La Elkann avrebbe potuto lamentarsene al momento, forse sarebbe stato meglio, ma chi può rimproverarle di averlo fatto solo il giorno dopo? “Lo ha raccontato con una punta di indignazione alla serata Gucci sulla terrazza dell’Hilton a Roma il 30 ottobre” e ciascuno ha il diritto di lamentarsi dove, come e quando gli pare. Resta da considerare il comportamento della Bignardi.
La settimana prima, il 22 ottobre, aveva intervistato Ignazio La Russa. Avrebbe potuto chiedergli per quali meriti il figlio siede da luglio nel Consiglio direttivo dell’Aci, ma non gliel’ha chiesto. Ho pensato fosse ingenuo stupirsene e ho insinuato (qui) che l’intervista fosse stata concessa a condizione di tacere su quel punto. Sbagliavo, perché la Bignardi non si sarebbe fatta scrupolo di violare l’accordo. È evidente che nemmeno fosse a conoscenza delle accuse di nepotismo mosse nelle ultime settimane al signor ministro, ma non ha a disposizione un’attrezzatissima redazione? Oppure che pensasse fossero tanto infondate da non essere neppure degne di un commento da parte dell’interessato, e qui sarebbe interessante sapere perché.


4 commenti:

  1. Il veleno sta nella coda.
    :D

    RispondiElimina
  2. mi stupisco dello stupore...
    stiamo parlando di Daria Bignardi, dopotutto...

    RispondiElimina
  3. "Chissà perché la Bignardi...". Dottore, lei sta scherzando, vero? Zagreo.

    RispondiElimina
  4. la bignardi ha una delle caratteristiche più diffusa tra gli italiani, è vile. sottomessa ai forti e forte con i deboli.

    RispondiElimina