mercoledì 24 novembre 2010



L’editorialino del sommario dell’ultimo numero di Internazionale (873/XVIII, pag. 5) merita di essere ritagliato e conservato come esempio di scrittura assai brillante, perché riesce a dimostrare in poche righe che Gianfranco Fini è per davvero unaltra persona da quella di 9 anni fa, anzi 6, anzi 4, anzi 3, anzi forse meno di 2. Non chiarisce, però, perché le sue attuali posizioni debbano essere trovate poi così male e allora merita di essere ritagliato e conservato come esempio di pessima argomentazione, quella che contraddice l’assunto che si intende dimostrare.

A parte, ma in tema
Consiglio questo interessantissimo intervento di Francesco Siciliano.


9 commenti:

  1. Non chiarisce? Non credo fosse quello lo scopo. Certo se chi sostiene quelle idee non avesse quel passato (recentissimo, anzi ancora in vigore) potrebbe essere considerato soltanto di destra. Che non è un insulto. Ed anche questa volta mi trovo a dover confermare quanto già detto e scritto. Sei di Destra.... io no.

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  2. Dimostra anche che tra due, tre, forse cinque anni, Fini potrebbe essere una persona diversa. Non c'è da fidarsi.

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  3. E invece l'argomentazione sembra valida perchè poggiante su un sanissimo relativismo:

    se diceva o faceva minchiate allora è probabile (non sicuro) che anche le posizioni attuali non lascino intravedere niente di buono che i posteri non possano che valutare come minchiata.

    o in gergo psicanalitico: coazione a ripetere

    o in gergo giudiziario: pericolo di reiterazione

    è lo stesso discorso che vale per la chiesa: se allora era contro la democrazia e le libertà fondamentali è possibile che oggi (pur avendo arretrato la propria trincea accettando le stesse) sposi battaglie che un giorno ai posteri tutti ( non solo una parte) risulteranno oscurantiste e quindi finirà per accettare anche eutanasia, aborto, matrimoni gay, riposizionandosi su altre postazioni che verranno in un secondo momento abbandonate perchè bizzarre.

    in gergo statistico: linea di tendenza

    in gergo logico: regressio ad infinitum

    giovanni

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  4. E` facile (e probabilmente era considerato come un sottinteso): Fini e` "cosi` male" perche` e` di destra.

    Berlusconi, lo sappiamo, non e` ne` di destra ne` di sinistra: e` solo berlusconiano (oltre che, semplificando, un delinquente).

    Ma il governo attuale, oltre a berlusconate, sta anche conducendo una politica di destra. Da Fini ci si puo` aspettare, credo, che continui con le stesse politiche su scuola, sanita`, lavoro, cultura, e in generale qualunque cosa a parte l' "essere berlusconi".

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  5. Direi che si tratta di un sano invito alla diffidenza verso un personaggio che almeno un po' di diffidenza merita.

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  6. Fini è utile solo a far cadere Berlusconi, se lo farà cadere.

    Per il resto è uno che nel tempo e già da adulto ne ha dette troppe a cazzodicane per essersi pentito di tutte in qualche mese.

    Può anche essere diverso, vorrei sapere perché lo è e in cosa crede ora: è solo uno dei tanti che hanno detto e smentito di tutto.

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  7. Secondo me funziona. Se avesse dovuto scrivere un tomo introduttivo sul tema "Perché le attuali Gianfranco Fini sono o non sono così male" probabilmente non avrebbe avuto lo stesso effetto. Bisogna lasciare qualcosa di non detto, altrimenti è come spiegare le barzellette.

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  8. Scusate, ma credo che l'argomentazione di Malvino sia un'altra, essendo un'altra da quella che proponete (collettivamente: "relativismo") la tesi stessa di Giovanni De Mauro. Credo che la critica di Malvino valga la proposizione che l'argomento di De Mauro si potrebbe ribaltare così: chi è di sinistra dovrebbe votare Sandro Bondi (basterebbe fare un elenco delle cose "di sinistra" che sosteneva un tempo, quando era nei ranghi del Pci).

    È del tutto lecito, a mio avviso, come fa qualcuno qui, porre all'attenzione il problema della instabilità delle posizioni di un leader politico, che potrebbe benissimo indurre qualcuno a non credere che questa posizione di oggi non cambierà ancora, magari presto. Questo non sembra però essere lo spunto dell'articolo, che appare fare una lista ed in essa esaurire l'argomentazione.

    Se fosse stato altrimenti, la lista avrebbe contenuto anche una serie di frasi in contraddizione le une con le altre, per mettere in risalto la "inaffidabilità" o temporaneità delle prese di posizione di Fini. Invece le posizioni riassunte sono monocorde.

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