domenica 7 novembre 2010

Charles Freeman, Il cristianesimo primitivo, Einaudi 2010



Splen-di-do.


16 commenti:

  1. mi fido e lo ordino seduta stante!

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  2. più del prezzo sgomenta leggere: il decisivo ruolo di Paolo di Tarso ...

    e ancora di più: “Gesù era giudeo. Un elemento per lo più negato o ignorato nella storia del cristianesimo”.

    quindi gesù non è un mito, una fabbricazione fraudolenta sistematizzata poi nel IV secolo, ma sarebbe una realtà storica, per quanto discussa ...

    in questo modo si sbaglia l'apertura di partita, e si perderà sempre (del resto da einaudi, dagli atei devoti, non c'è da aspettarsi nulla da questo lato)

    preferisco il vecchio salvatore calderone: costantino e il cattolicesimo

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  3. Se lo consigli tu, corro a prenotarlo.

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  4. @ diciottobrumaio
    Consentimi di dire che non è così. E' proprio isolando le tre fasi (Gesù ebreo, Paolo, istituzionalizzazione della dottrina cristiana), e analizzando il tramite (l'ellenismo) che Freeman arriva a superare lo scoglio sul quale è costruito l'edificio teologico del cristianesimo. Ho appena finito il libro e lo sto rileggendo: quello che sorprende è proprio la capacità di inscrivere il mito del Cristo in questa psicologia della crisi. Credo che questo libro darà molti grattacapi alla Parrocchia.

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  5. Se procura prurito ai chierici, allora merita l'acquisto.

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  6. @ Malvino
    ovviamente il libro devo prima leggerlo, non posso certo giudicarlo sulla base di una frase. il fatto che lo stai rileggendo mi mette una certa ansia d'acquisto

    ciò detto, inscrivere il mito del CRISTO nella psicologia della crisi del tardo antico mi sta bene (lo hanno fatto variamente molti autori), ma io mi riferivo al mito di GESU'. un tempo per monsignor ravasi contava la fede, cioè il cristo, non la storia, cioè il gesù in carne e ossa. ora, come ben sai, la grande cupola sta facendo macchina indietro, punta a correggere l'errore di startegia e tenta di accreditare le solite miserabili fandonie. Sono molti, tra i non credenti battezzati, a cedere almeno al fascino della LEGGENDA, come se apollo e gesù non appartenessero entrambi al MITO. è il risultato della superstizione istillata fin dall'infanzia, una tirannide di cui solo con gran fatica riusciamo a liberarci e in non pochi casi mai per sempre

    questo è quello che avevo inteso dire, cioè che se si cede su questo punto, sul bambin gesù, divo o no, passa tutta la sacra famiglia e relativo pantheon. non sulla certezza, ma sul dubbio poggia il racket vaticano e la sua virulenta propaganda per promuovere scambi verso l'inferno o il paradiso

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  7. @-->Diciottobrumaio
    E' un difetto che ho riscontrato anche ne "Il gallo cantò ancora" di Karlheinz Deschner, per altri versi un libro molto apprezzabile, anche se oramai un po' datato.
    Pure i saggi di Riccardo Calimani, tuttavia, danno troppo per scontata l'effettiva esistenza d'un Gesù storico; trasposto in una dimensione assolutamente umana, va detto, ma comunque senza che vi sia traccia di qualsiasi dubbio in merito alla materialità del personaggio.

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  8. @ lector
    non tutto quello che ha scritto Karlheinz Deschner è di buon livello e accurato.

    Quello che scrive l'ing. Calimani (o la Ranke) è letteratura d'evasione. Nel suo Gesù ebreo, per esempio, di tutti gli autori citati in bibliografia c'è almeno una riga di commento nel testo, tranne che per un autore: Bernard Dubourg, L'invention de Jésus, gallimard, 2 voll., 1987. quando gli ho chiesto il motivo, mi ha risposto testualmente che è un testo che non conosce [sic!]. purtroppo Dubourg è morto prematuramente.

    se posso ti consiglio, se già non lo conosci, raoul vaneigem, la résistance au christianisme, fayard, 1993.

    è un fatto che certa pubblicistica d'oltralpe in italia stenta o non trova traduzioni. pensa solo ad autore classici come david strauss o bruno bauer. l'essenza del cristianesimo di feuerbach ha atteso un secolo e mezzo per essere pubblicato integralmente. per non dire di altri autori meno noti da noi ma assai rilevanti all'estero.

    uno specialista autorevolissimo che dà conto, tra l'altro, di come si fabbricavano i testi (e le profezie) dell'antico testamento (cioè ex post) è Elias j: Bickerma. ti segnalo: Gli ebrei in età greca e Quattro libri stravaganti della Bibbia, Pàtron. È autore anche di una utile Cronologia nel mondo antico, La nuova italia, un libricino che si trova sul mercato antiquario a poco prezzo.

    anche peter brown è uno specialista di ottimo livello, ma paga a volte la sua educazione religiosa.

    scusa il monumento di pseudo erudizione ma spero di averti incuriosito. attendiamo ora quanto ha da dirci malvino, sempre originale e imprevedibile

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  9. @-->Diciottobrumaio
    Grazie per gli spunti. M'hai incuriosito senz'altro.
    Mi trovi inoltre perfettamente d'accordo sull'imprevedibilità e originalità del nostro gentile anfitrione: è proprio per questo che ne sono divenuto un assiduo lettore.

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  10. OT
    @-->Diciottobrumaio
    Credo che nel tuo blog ci sia un virus. Ho provato a navigarci, a scriverti un commento, a leggere il profilo, ma mi appare sempre un cartiglio che m'invita ad inserire la pagina (non la tua, bensì un link diverso ad ogni tentativo d'accesso) come pagina iniziale.

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  11. @ lector
    lo so, mi dispiace, non sono riuscito a porvi rimedio, dipende però anche dal browser in uso (con firefox o chrome in mac il problema non c'è). grazie

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  12. In realtà noi NON SAPPIAMO se gesù sia esistito (l'uomo Gesù, intendo). Io trovo che, togliendo gli elementi mitologici emerga la figura di un uomo contro l'ipocrisia delle gerarchie religiose e difese l'amore e la solidarietà per bisognosi ed emarginati, che fu ucciso dai Romani, forse sobillati dal Sinedrio. questa vicenda non mi sembra implausibile.

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  13. Saltate pure le prime 10 pagine e, in ogni caso, non sussultate di fronte ad affermazioni completamente incuranti di centinai d'anni di dibattiti, del tipo: "La folla si mette a tumultuare esigendo il rilascio, in sua vece, di Barabba, un caporione dei disordini in città, e la crocifissione di Gesù" (p. 9); "Due altri condannati, probabilmente banditi, sono messi a morte assieme a Gesù" (p. 9);"E' probabile che la scelta di dodici apostoli da parte di Gesù rieccheggiasse un antico anelito ebraico alla riunificazione" (pag. 12).

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  14. Persiste il disguido che mi ha costretto a cambiare piattaforma: non riesco a collegarmi coi blog del Cannocchiale. A Cheremone, che colgo l'occasione per salutare, dico - e mi farebbe piacere se qualcuno glielo riferisse - che è troppo severo con Freeman. I rilievi sono giusti (e avrebbe potuto aggiungerci pure il malvezzo di "Caiafa" al posto di "Caifa"), ma il libro non è "un mattone" e anzi il suo pregio è proprio l'entrare coi piedi nel piatto.

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