domenica 19 dicembre 2010

Socialisti pre-craxiani e post-


“Non trovavo un posto dove Eluana potesse andare in pace – racconta Beppino Englaro – poi il mio Friuli mi ha dato una mano: i vecchi socialisti, Gabriele Renzulli, il senatore Ferruccio Saro, si sono prodigati” (Micromega, 2/2009). Si saranno prodigati perché ritenevano giusto che fosse rispettata la volontà di Eluana Englaro? In questo caso potremmo dire che ci sono ancora in giro dei socialisti pre-craxiani – calma, calma, mi spiego subito – di quelli come Loris Fortuna, laici, libertari, anticoncordatari.
Sui socialisti non si dovrà mai smettere di dire che Pietro Nenni votò contro l’art. 7 della Costituzione (Palmiro Togliatti a favore) e che Bettino Craxi firmò un Concordato di poco diverso da quello che firmò Benito Mussolini: voglio dire che, prima di Gennaro Acquaviva, di Luigi Covatta e soprattutto di Gianni Baget Bozzo, il Psi non era viziato ancora da quel pragmatismo che poi lo rese così sensibile ai bisogni del Vaticano, in primo luogo a quelli di natura economica. In campo laico – per ciò che “laico” può significare in questo caso – non è Giuliano Amato il primo a rimettere in discussione la legge 194? Il testo base era stato scritto da un socialista, Vincenzo Balzamo. E dunque, tornando a noi, Saro e Renzulli sono gli ultimi socialisti di un socialismo – adesso mi auguro sia chiaro cosa intenda dire – pre-craxiano?
Sul senatore Ferruccio Saro prenderemo informazioni, ma intanto possiamo dire di Gabriele Renzulli, d’intanto diventato direttore del Centro «La Quiete», proprio quello che ospitò Eluana Englaro perché fosse fatta infine la sua volontà. Lo leggiamo in un articolo (Avvenire, 19.12.2010 – pag. 7) che riporta quanto auspicato dall’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, al termine della Messa di Natale celebrata nella casa di cura diretta dal Renzulli: “Mi auguro che certi momenti drammatici d’ora in poi vengano risparmiati a Udine”, subitissimamente tranquillizzato dal Renzulli: “Questo è un luogo di fede, di speranza, di vita, dal primo all’ultimo istante”.
Si pone una delicata questione: in virtù di quale principio il Renzulli si era prodigato nel caso Englaro? Quello del favore personale dovuto a un compagno. E noi che pensavamo fosse un pre-craxiano.

2 commenti:

  1. L'affermazione di Renzulli è equivoca, degna del suo interlocutore: bisogna stabilire quale è l'ultimo istante, fino ad allora sarà un luogo di fede e di speranza. Poi no.
    Eluana forse e giustamente era da tempo ben oltre l'ultimo istante.
    Spero che abbia ragionato da paraculo per evitare scontri subito dopo la messa.
    Ah, le belle messe natalizie.
    A Udine si festeggia solo il Natale.
    Dopo la frase: “Mi auguro che certi momenti drammatici d’ora in poi vengano risparmiati a Udine”, abolita la Pasqua e le celebrazioni della passione in tutta Udine.

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  2. mi risulta che al tempo chi dirigeva la clinica era Ines Dominicali.
    Beppino Englaro era uno di quesi socialisti di cui si parlava, ed i suoi vecchi amici sono Renzulli, Saro ma anche il governatore Tondo (che ha fatto molto senza farsi notare) e il sindaco di Udine.
    klingsor

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