mercoledì 19 gennaio 2011

Così tutto si mantiene


“Non si può negare che alcuni di voi e dei vostri predecessori avete mancato, a volte gravemente, nell’applicare le norme del diritto canonico codificate da lungo tempo circa i crimini di abusi di ragazzi”

Benedetto XVI, Lettera ai cattolici d’Irlanda (11), 19.3.2010


Le norme del diritto canonico vigenti nel 1997 erano quelle della Crimen sollicitationis, che imponeva la massima segretezza addirittura su se stessa (“servanda diligenter in archivo secreto curiae pro norma interna” e “non publicanda nec ullis commentariis augenda”) e sugli abusi a danno dei minori la imponeva alle vittime, ai loro genitori, ai testimoni, ai membri del tribunale ecclesiastico e a chiunque fosse venuto a conoscenza dei fatti, pena la scomunica: la giustizia civile doveva essere tenuta fuori.
Ora, salta fuori dai cassetti di un vescovo irlandese una lettera che monsignor Luciano Storero, incaricato ufficiale di Giovanni Paolo II per le diocesi d’Irlanda, scrisse nel 1997 e nella quale si ribadisce l’ordine di coprire gli abusi sessuali commessi da preti a danno di minori: col richiamo a quelle norme che, nella sua Lettera ai cattolici d’Irlanda, Benedetto XVI lamentava fossero state disattese. E così abbiamo chiarezza sul punto: il crimine sta nel non aver saputo mantenere il segreto. E così tutto si mantiene. 

[grazie a Luca Massaro per la segnalazione]

2 commenti:

  1. Guarda che il segreto era su quanto appreso in tribunale, ed era a tutela delle vittime. Se io vengo abusato, non voglio che lo sappiano tutti, e denunceró gli abusi a patto che sia solo io a decidere se rendere nota la cosa denincoando il chierico anche alla magistratura italiana. E posso farlo, perché ció che so non l'ho appreso in tribunale, ma sulla mia pelle.
    Pertanto questa norma permette di raccogliere un maggior numero di denunce: quelle di chi ha intenzione di rivolgersi alle autorità civili ed ecclesiastiche, e anche quelle di chi non si rivolgerebbe alle autorità civili se rischiasse di
    veder finire in piazza i fatti suoi...

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  2. Crrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.
    Dai, smettila, è orribile sentire le tue unghie scivolare giù lungo specchio.

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