venerdì 25 febbraio 2011

Sì alla globalizzazione, ma che sia sul modello bizantino


I rivoltosi sarebbero manovrati da al Qaida, dice Muammar Gheddafi, e rispetto a qualche autorevole commentatore, che in questi giorni ci ha invitato almeno a temerlo, ha il vantaggio di dirlo coi rivoltosi a un tiro di schioppo, in tutti i sensi.
Gheddafi, dunque, accetta il ruolo di musulmano moderato e laico che l’occidente gli ha richiesto per farsi garante di una diga all’islamismo: finirà che dovremo davvero mandare truppe a Tripoli e a Bengasi, ma contro i rivoltosi, non contro Gheddafi. Oplà, Putin ci difende dall’islamismo da est e Gheddafi da sud.


   

2 commenti:

  1. in Libia più che una guerra civile è in atto una “rivolta”, guidata dai “giovini” per la “libertà” e la “democrazia”. Il resto lo fa internet. L’Europa e l’Italia in particolare sono preoccupate per l’importazione dei datteri, i diritti civili e umani. Ma fino a ieri l’altro delle questioni migratorie, così com’erano trattate dalla Libia, su mandato, non interessava a nessuno. Tanto meno in italia e in europa.

    chissà se nel giro di qualche mese veranno rivisti i contratti 2008 che tagliano il 50% della fornitura di datteri all'Eni, alla repsol, total, ecc.


    Il ministro della difesa, nel corso della trasmissione di santoro, dichiara che le forniture di armi italiane alla Libia risalgono all’epoca di Craxi e nessuno gli ride in faccia. Chiedere alla AgustaWestland, controllata Finmeccanica (quota libica nella capogruppo è del 2,1%), solo per quanto riguarda l’elicotteristica. Sempre Finmeccanica ha firmato contratti con la Libia (luglio 2009) per 20 miliardi di dollari.

    Nè va dimenticato che la Libia partecipa nelle bluechips europee con quote dell’ordine di oltre 60 miliardi di euro.

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