martedì 1 marzo 2011

Avvenire, 27.2.2011 - pag. 39


Caro direttore, mi pare che Roberto Saviano, dopo il meritato successo di Gomorra, si sia montato la testa. Si dedica ormai a monologhi oracolari inscenati in contesti ossequienti fino alla piaggeria, parla come se largisse il verbo di verità ad accoliti da istruire alla sequela. Ignora l’obiezione, il contraddittorio, il sospetto di essere nel torto. Non argomenta, sentenzia. E lo fa su tutto lo scibile umano, con quella sfrenata propensione alla tuttologia di chi si è ritagliato il ruolo di guru...

E questo non è bello perché spetta solo ai preti.

6 commenti:

  1. Ora vado a leggermi la risposta del direttore. :)

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  2. Ho letto pure, in vari blog di cattogonzi, che chi solleva obiezioni sulla condotta privata di Berlusconi sarebbe un "sepolcro imbiancato", che loro si battono contro l'ipocrisia e per la libertà di fare quello che si vuole a casa propria, la pagliuzza la trave ecc... ecc...

    E ogni volta ho lo stesso dubbio: ci sono o ci fanno?

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  3. ...che panorama umano desolante quello che scrive per e ad Avvenire...


    A me insegnarono a rileggere quello che scrivevo, a scuola, per evitare di dire cazzate, se non volute, o tesi facilmente confutabili.

    Classi diverse, evidentemente.

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