lunedì 28 marzo 2011

Giulia’, ma che stai a di’?



Questo, però, una vita fa. Oggi, a “Vendola, che si proclama pasoliniano ogni due per tre”, Ferrara consiglia: “Caro Nichi, […] riprenditi dal tuo poeta preferito le doti di ironia e di scrittura corsara…” (Il Foglio, 28.3.2011). Insomma, Pasolini è diventato ironico. (Nessuna novità sugli Scritti corsari: Ferrara conferma che li ha scritti proprio Pasolini.)


2 commenti:

  1. G. Ferrara falsa e distorce tre volte: dicendo che Pasolini non aveva il senso dell’ironia, che i suoi scritti sono ironici, e accostando Vendola a Pasolini.

    “La “sinistra” è specializzata in figure bifronte, che con la faccia rivolta a chi sta in basso impersonano, “narrano”, come dice Vendola, una politica pulita; mentre con l’altra si accordano con quelli che stanno in alto, facendosi fiduciari dei loro interessi. Es. due papabili di alta qualità per la presidenza del consiglio: l’astro nascente Vendola, il “poeta comunista” che fa pensare a Pasolini, ma è tutt’altra cosa, di recente benedetto in un tour USA dai signori del liberismo, e osannato in Italia dalla massa dei disgustati da Berlusconi; e Rosy Bindi, la pseudoAnselmi…”

    (Da “C’è la parola: compradora” http://menici60d15.wordpress.com/2011/02/21/c’e-la-parola-compradora/ ).

    Pasolini era permeato e trafitto dal tragico che con la sua sensibilità lucida percepiva nel mondo; la sua parola era superiore al livello dell’ironia, il blando anestetico al quale ricorriamo quando parliamo di cose che non fanno ridere. Vendola è artefice di quello stesso mondo denunciato da Pasolini:

    Ndrangheta e privatizzazione della sanità http://menici60d15.wordpress.com/2011/03/25/ndrangheta-e-privatizzazione-della-sanita/

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  2. Pasolini non aveva nulla di ironico. Un po' di ironia ogni tanto, comunque, ci sta bene.

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