giovedì 30 giugno 2011

Stavolta Mario Adinolfi tace

Quello del Pd è uno statuto che Mario Adinolfi dovrebbe conoscere bene perché è stato membro dell’assemblea costituente che ne ha curato la stesura, sicché non dovrebbe ignorare l’importanza di un organismo come la Commissione di Garanzia, titolare delle applicazioni delle sanzioni derivanti dalle violazioni allo Statuto, nonché del Codice etico” (art. 39, §7). Non si capisce, dunque, come possa tacere del severo richiamo che tale Commissione gli rivolge in forma ufficiale a stigmatizzare la gravità di alcune sue pubbliche affermazioni manifestamente omofobe di alcuni mesi or sono, peraltro espresse con la grassa volgarità che è un suo precipuo tratto distintivo.
Sempre pronto a darci notizia di ogni sua ragade e di ogni suo full, stavolta Mario Adinolfi tace, e nemmeno prova ad atteggiarsi a vittima, che pure è uno dei suoi sketch più fortunati: sulla vicenda non spende un rigo, non sul suo blog, non sulla sua pagina di Facebook, né sul sito web della rivista che dirige. Non fosse per un post di Cristiana Alicata, della sanzione per la violazione al Codice etico del Pd non avremmo saputo nulla. O forse no, perché può darsi che domani, ricambiando la cortesia, il generale Michele Adinolfi detterà una nota alle agenzie per precisare: “E no, Mario Adinolfi non è mio parente”.

 

9 commenti:

  1. e del "non tanto ... ma quanDo..." che campeggia nell'homepage del suo blog, ne vogliamo parlare?

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  2. Adinolfi è un cognome abbastanza diffuso. Io ne conosco due personalmente e altri due per sentito dire.
    Be', sarà una coincidenza ma sono uno peggio dell'altro.
    Per quanto riguarda quello in questione: uno che a 18 anni faceva parte dei "giovani democristiani" è nato vecchio, anche se cerca di riciclarsi come giovane virgulto del PD. Si dice che di solito si nasce incendiari e si invecchia pompieri. Il contrario è peggio che improbabile: è ridicolo.

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  3. Dato che nell'errore è caduto più e più volte, mi sembrava più ovvio cacciarlo definitivamente.
    Tanto nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.
    E' come un orzaiolo, in fondo.
    Brutto, dà fastidio, non serve a nulla se non a piagnucolare.

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  4. Adinolfi e´un chiaro esempio di perseguitato, il PD ha nominato parlamentare la Binetti ora si vuol fare una verginita' con una pseudosanzione a uno insignificante come Adinolfi....ma per cortesia non facciano ridere...qualcuno si ricorda cosa disse la Bindi sulle adozione da prte dei gay???

    Simone

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  5. @ Simone
    Qui non era in discussione la buona fede del Pd, ma la mala fede di Adinolfi, che ci nasconde un capitolo della sua automitobiografia. Mi pare che ancora taccia sulla vicenda.

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  6. @ Luigi:

    non per difendere una persona per me insignificante (come ho gia' detto) , ma mi pare che il suo "nascondersi" rappresenti perfettamente il potere etico della commissione che lo ha censurato: nessuno!

    Simone

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  7. @ Simone
    Il potere della commissione sarà nullo, ma Adinolfi è corresponsabile dello statuto che a questa commissione dà il potere di censurare ciò che suoi membri ritengono degno di sanzione: il silenzio sul biasimo ufficiale che tale commissione gli rivolge non è coerente col vanto di esser stato membro dell'assemblea costituente.

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  8. @ Luigi:

    l´assemblea costituente del PD era composta da quasi 3000 persone, ci vuol del coraggio non da poco dire che si possa vantarsi di una cosa del genere....e poi non capisco molto lo stupore ma vabbeh

    Simone

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  9. @ Simone
    A scrive lo statuto erano in 100, Adinolfi era tra quelli.

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