domenica 24 luglio 2011

Più coerente di Marcello Pera



Anni fa, per gioco, spacciai per carte inedite di Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II) alcuni brani tratti dal manifesto ideologico di Theodor Kaczinsky (Unabomber). Era un espediente per mettere in risalto molti dei punti in comune tra le opinioni dei due su modernità, progresso scientifico, multiculturalismo, ecc. Oggi, facendo un gioco analogo, potrei proporvi stralci del manifesto ideologico di Anders Behrin Breivik insieme a scritti di Oriana Fallaci, di Carlo Panella o di Magdi Allam, a brani tratti da una lectio di Marcello Pera, da un libro di Massimo Introvigne o da un paginone di Giulio Meotti, a frasi prese da certi blog cristianisti: sono certo che trovereste enorme difficoltà nella corretta attribuzione.
È che in Breivik si trova il distillato di tutta l’isteria di chi sente l’occidente sotto assedio, con l’islam che preme all’esterno e lentamente penetra, e un sacco di nemici interni: il liberalismo, il multiculturalismo, il relativismo etico, il politicamente corretto, l’Onu, Bruxelles, i froci, le femministe, il preservativo e il cardinale Tettamanzi.
Sono solo a pag. 363 delle 1.518 lasciate on line da Breivik un’ora e mezza prima di andare in missione per conto di Dio, in difesa dell’occidente cristiano. So bene che, andando avanti, arriverò al punto in cui, messa da parte la sua analisi, Breivik passerà alle istruzioni su come si confeziona unautobomba: sarà interessante vedere cosa lo trasforma, da penna degna della Fondazione Magna Carta o del Cesnur o de Il Foglio, in fanatico sanguinario...

Non resisto, mi fermo a pag. 392 di An European Declaration of Independence e vado in fondo, risalendo a ritroso. A pag. 1.324 e segg. (Christian justification of the struggle) trovo tutta la santabarbara del cristianesimo: Antico Testamento, Luca, Matteo, gli Atti degli Apostoli, perfino il Catechismo della Chiesa Cattolica...
Ma would Pope Benedict XVI take the initiative for launching a new crusade? Not likely. [...] Pope Benedict, as his most recent predecessors, have failed to identify multiculturalism as an anti-European hate ideology championed as an instrument for unilaterally dismantling European Christendom. As of now, no Pope have even attempted to reach out to all European military leaders and demand action against the cultural marxist/multiculturalist élites who have implemented given ideology. Pope Benedict has a responsibility to act against the deliberate and systematical annihilation of European Christendom. Yet he has not even tried to do anything of significance. When we, the cultural conservatives of Europe seize power in approximately 5-7 decades, we will take the necessary steps to eradicate the corruption which is continuing to plague the Church” (pagg. 1.326-1.327). A suo modo, più coerente di Marcello Pera.

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Copyranter pone a Matt una domanda retorica.  

10 commenti:

  1. Marcello Pera era un laico popperiano convertito sulla via di Damasco dall'allora cardinale Ratzinger. Questo qui mi sembra che abbia superato i suoi maestri (Pera, Ratzinger, Oriana e compagnia cantante) al punto che vorrebbe purificare la Chiesa da coloro che vorrebbero dialogare con gli islamici.

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  2. Beh, right wing una sega. I right wing inglesi sono più progressisti del nostro PD. E mangiano i sandwich al cetriolo, che adoro.

    Diciamolo pure, invece, fascista e cristiano fondamentalista. A me non scandalizza affatto, anzi, rientrerebbe nel coacervo italiano di dementi di Forza Nuova e altri teleimbonitori e telesalottieri.

    Sostanzialmente, un coglione che nella vita si è dovuto riempire la testa di stronzate, pur di dare un senso alla sua esistenza.
    Un fobico che ha dovuto seminare il terrore per smettere di averne lui dell'inconsistenza del suo io.
    Uno che nella vita vuole solo distruggere in nome di qualcosa che non esiste e non vuole costruire nel nome della humanitas è un imbecille della peggiore specie, il cui nome dovrebbe essere dimenticato quanto prima per non dargli nemmeno l'onore della persistenza nella memoria.

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  3. a proposito della domanda retorica, modestamente pure io ho notato la cosa. Nel TG2 di stasera, in tutto il tempo (parecchio) dedicato a questa notizia, non ho sentito neppure una volta le paroline magiche "fondamentalista cristiano". L'unica religione nominata dal cronista era l'islam.

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  4. Theodor Kaczinsky era statunitense, non polacco.

    Flx

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  5. @Paolo Garbet
    Sarà un caso, dai...

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  6. Non sono un esperto di Unabomber, ho semplicemente guardato su Wikipedia perché mi era venuto un dubbio. Sembrerebbe che i nonni erano nati in Polonia, mentre i genitori negli Stati Uniti.

    Flx

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  7. @ Flx
    Sì, hai ragione tu, mi sono fatto sviare dal cognome.

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  8. sottoscrivo ogni singola frase.
    stefano

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  9. Non sono convintissimo che Fallaci sarebbe stata contenta di essere annoverata nel baraccone degli ultra-cristiani à la Allam. Per quanto alcune pagine della sua trilogia siano evidentemente razziste, e per quanto abbia fatto notare che – a oggi – il Cristianesimo non è pericoloso come l'Islam (cosa che, come detto altrove, mi sembra solamente buonsenso), non credo proprio che avrebbe concordato con le sciocchezze che ha detto quella compagnia lì, se non altro perché aveva il barlume d'intelligenza per riconoscere la contraddizione nel difendere il dogmatismo.

    Era atea, anticlericale, e non ha mai scritto quei delirî che scrive Ferrara, né – credo – avrebbe apprezzato l'opera di ventriloquismo che se ne fa di recente.

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