lunedì 30 gennaio 2012

Come non essere d’accordo?

“Nomi noti si applicano a fenomeni contingenti per incrementare il proprio stipendio e intrattenere le masse”: è il “bluff” della “filosofia pop”, quella dei Ferraris, dei Regazzoni, dei Galimberti, che “applicano dotte analisi alla cultura popolare”, cosa che una volta si faceva o con stile (Roland Barthes) o per scherzo (Umberto Eco), poi lo scherzo è stato preso sul serio e il rischio è ora di morire di noia magari senza stile sicché “dalla cosmologia siamo passati alla cosmetica dell’attualità, dove non conta che i concetti siano lucidi ma ben lucidati”.
Come non essere d’accordo? Lo scrive Edoardo Camurri (La Lettura - Corriere della Sera, 29.1.2012), laureato in filosofia teoretica con una tesi sulla contesa che Alexandre Kojève e Leo Strauss ingaggiarono sulla tirannide, e poi finito a condurre Mi manda Raitre, via Vanity Fair.

8 commenti:

  1. Nella mia ignoranza, ieri, leggendo l'articolo, mi ero domandato chi fosse, infatti, Camurri - e solo la pigrizia mi ha impedito una semplice ricerca. Ringrazio quindi - e rido ripensando a un paginone che ne fece il Foglio su tal personaggio "pop" emergente

    RispondiElimina
  2. Qual è il problema: Che uno che si guadagna da vivere facendo il conduttore radiofonico si sia a suo tempo laureato in filosofia teoretica? O che da commentatore non è opportuno che commenti di fatti di cui è competente?

    Forse (ma non lo conosco) il giovane Edoardo Camurri neolaureato non ha voluto prestarsi a fare il filosofo giullare, magari credendo in una qualche purezza del discorso filosofico, e oggi con una laurea in filosofia alle spalle lavora da giornalista.

    RispondiElimina
  3. @ tomate
    Il problema è che della propria laurea si può fare ciò che meglio si crede, consentendo agli altri la stessa libertà. L'articolo di Camurri mi è parso ingiusto nei confronti di quanti, proprio come lui, hanno preferito l'agorà all'accademia.

    RispondiElimina
  4. Camurri e' talmente pop che e´riuscito a far chiudere una trasmissione popolare come "mi manda raitre" che andava avanti da secoli....non ho ben capito se per tutto cio' vada ringraziato...

    RispondiElimina
  5. Ed infatti il nostro s'è pure lucidato la pelata, per essere alla moda televisiva.

    Che gente.

    RispondiElimina
  6. @ tomate

    Camurri per non fare il filosofo giullare ha finito per fare il giullare e basta. Definire "Mi manda Raitre" una trasmissione "giornalistica" è... non trovo le parole. Forse era qualcosa che aveva un senso una volta (uno sportello mediatico per il consumatore) e magari fatta in un certo modo (Lubrano). Ma oggi chi guarderebbe una trasmissione urlata che è la copia di quasi tutti i talk-show che ci sono in tv a tutte le ore?

    RispondiElimina
  7. E pensare che era un gran blogger. Bisogna mettere in guardia Matteo Bordone, corre lo stesso pericolo.

    RispondiElimina
  8. L'accenno a Matteo Bordone mi ha ricordato Edoardo Camurri ospite a G'Day, La7.

    Minerva

    RispondiElimina