domenica 11 marzo 2012

Hans e Greta, nomi di fantasia

Dev’essere stato assai frustrante farsi un culo grosso come una capanna, per anni, nel tentativo di dimostrare dalle pagine di Avvenire che non vi fosse alcuna ragione per aprire una discussione in sede legislativa sulle esenzioni fiscali di cui godono gli immobili di proprietà ecclesiastica, e che chiedere di discuterne fosse strumentale, per poi leggere in prima pagina, su Avvenire, che almeno una ragione s’era trovata e proprio Angelo Bagnasco, quello che gli passa la mesata, concedeva: “Discutiamone”. Roba da mangiarsi il fegato, povero Umberto Folena. Distrarsi, dunque, pensare ad altro, cambiare genere e registro. La bioetica, per esempio, ma alla mano.


Hans e Greta, nomi di fantasia, ma non richiamano alla mente Hansel e Gretel, quelli dei fratelli Grimm? Sarà per farci intendere che sono prigionieri di una strega? Che la casetta sarà di marzapane ma dentro vi si consuma un incubo? L’augurio è che i due bambini crescano e ammazzino la strega, che poi sarebbe il giusto lieto fine? 

5 commenti:

  1. hanno omesso di dire che si tratta di una pastora e teologa
    Spiegherebbe la crudelta' nel riportare la notizia :P

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  2. sinceramente, mi dispiace per i due bambini.

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  3. ma come, e tutti gli sproloqui su quanto sarebbero stati dispiaciuti se invece non fossereo affatto venuti al mondo (cfr. aborto / contraccezione / controllo delle nascite / abbandono degli embrioni / ecc / ecc)?

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  4. A parte il tono, mi tocca dar ragione ad Avvennire: pensare che un figlio 14enne debba avere un genitore di 80 anni lo trovo moralmente sbagliato.

    Certo che visto in cosa dicono di credere pare strano non abbiano fantasia con i nomi!

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    Risposte
    1. "moralmente sbagliato."
      Cioè? E perché?
      Grazie
      Mario

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