venerdì 30 marzo 2012

Un falso grossolano


Prima ancora di leggerne il contenuto, alcuni dettagli della lettera che stamane era resa pubblica da Irish Tribune devono indurci a pensare che si tratti di un falso: l’intestazione in latino (anche per la corrispondenza con l’estero è già da qualche anno in uso la dicitura in italiano «Congregazione per la Dottrina della Fede»); la mancanza della formula d’uso sotto il numero di protocollo («Si prega citare il numero nella risposta»); il timbro in calce (mai usato dal cardinal Levada, né da suoi predecessori). In quanto al contenuto, è follia pura.
Per accogliere la presunta proposta del Primate di Irlanda si dovrebbero modificare quasi due dozzine di canoni del Codice di Diritto Canonico. La Commissione Teologica Internazionale non è mai riuscita ad esprimere un parere in due mesi. Il papa che avrebbe approvato «favorably and kindly» l’ideona di «allow priests to have homosexual relations with each other as long as it serves to prevent any acts of pedophilia on children in their care» è lo stesso che nel 2005 ha dichiarato incompatibile al sacerdozio anche la sola tendenza omosessuale, aprendo la caccia al ricchione in tutti i seminari. Più di tutto e prima di tutto, la dottrina è avversa alla scelta del «male minore». Un falso così grossolano che neanche vale la pena di scendere nei dettagli.


Aggiornamento Un pop-up con un gran pesce si apre sulla pagina dell’Irish Tribune che ho linkato qui sopra: un falso grossolano che era un pesce d’aprile, confezionato il 30 marzo, non si capisce bene se dal giornale, cosa che a me pare gravissima sul piano deontologico, o da qualcuno che al giornale ha rifilato la falsa lettera del cardinal Levada, cosa altrettanto grave per la pubblicazione senza verifica.

1 commento: