martedì 4 settembre 2012

«La pressione sanguigna scendeva vertiginosamente»

Giulia Facchini, nipote del cardinale Carlo Maria Martini, racconta le ultime ore di suo zio:

«Deglutivi con fatica e quindi mangiavi sempre meno e spesso catarro e muchi, che non riuscivi più a espellere per la tua malattia, ti rendevano impegnativa la respirazione. Avevi paura, non della morte in sé, ma dell’atto del morire, del trapasso e di tutto ciò che lo precede. Ne avevamo parlato insieme a marzo e io, che come avvocato mi occupo anche della protezione dei soggetti deboli, ti avevo invitato a esprimere in modo chiaro ed esplicito i tuoi desideri sulle cure che avresti voluto ricevere. E così è stato. Avevi paura, paura soprattutto di perdere il controllo del tuo corpo, di morire soffocato. […] Con la consapevolezza condivisa che il momento si avvicinava, quando non ce l’hai fatta più, hai chiesto di essere addormentato. Così una dottoressa con due occhi chiari e limpidi, una esperta di cure che accompagnano alla morte, ti ha sedato. […] Il tuo respiro si faceva, con il passare delle ore, più corto e difficile e la pressione sanguigna scendeva vertiginosamente» (Corriere della Sera, 2.9.2012).

Mi limito a segnalare che un vertiginoso calo pressorio sembra effetto di una sedazione assai poco in linea con la dottrina cattolica. 

8 commenti:

  1. Non saprei. Da malpensante, ho sempre visto in quel sì alle cure palliative un'ipotesi di scappatoia, purché si agisca con discrezione, ovvio.

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  2. ...dovessi chiedere una benedizione al Signore, non saprei se chiederGli uno zio cardinale o una nipote avvocato. Davvero...!

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  3. Non ha voluto portare la sua croce fino alla fine. Stessa roba successa con Wojtila. Finiranno in purgatorio per questo?

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  4. Se tutti questi soggetti vivessero in linea con i principi della loro religione, otterrebbero almeno un po' del mio rispetto. Quello che si riserva a chi fa una scelta a mio avviso un po' folle, ma comunque... la vita è la loro, che ne facciano ciò che vogliono.

    Invece i cattolici sembrano essere davvero dei campioni nel concedersi quelle stesse licenze che non vogliono che gli altri - non cattolici - si concedano. Dal divorzio all'omosessualità, fino all'eutanasia...

    Forse, dovremmo finalmente dichiararci tutti cattolici. Una volta salvata la forma, fatte le leggi contro aborto, divorzio, eutanasia e omosessualità (fosse per loro, questa pure sarebbe illegale), tutti potremmo tranquillamente ottenere sottobanco, con la tacita approvazione della gerarchia ecclesiastica e del popolo dei credenti, ciò che vogliamo. Che sia questa la soluzione? Uno stato all'apparenza cattolico, in cui ognuno poi sia libero di fare ciò che gli pare?

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  5. @-->Davide

    Mi sa che hai fatto bingo.

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  6. @ Davide
    Sì, però poi i soldi dovremmo darli tutti a loro. In cambio di cosa?

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