lunedì 12 novembre 2012

Rita Bernardini dà della «stronza» a Paola Severino

Urge un rimedio al sovraffollamento nelle carceri italiane, possibilmente strutturale. Basterebbe rivedere l’istituto della detenzione in attesa di giudizio o metter mano alla Bossi-Fini, alla Fini-Giovanardi, ma i tempi sarebbero lunghi, sennò costruire nuove carceri, ma lì sarebbero lunghissimi. Di fatto, intanto, la detenzione nelle carceri italiane rappresenta in molti casi una vera e propria tortura, e questo è intollerabile, sia sul piano umanitario che su quello della legalità, perché è fatto oltraggio alla dignità della persona e allo stato di diritto. Ben venga un’amnistia, allora, che però pare nessuno voglia, ad eccezione dei radicali che la chiedono con forza da quasi due anni, producendosi in uno di quei loro proverbiali saggi di insistenza, che a onor del vero – occorre dire – un tempo risultavano assai più efficaci. Sarà per questo che ultimamente nell’insistere sbarellano, nel merito e nel metodo.
Nel merito, col sostenere che un’amnistia non avrebbe finalità esclusivamente emergenziale, ma anche – ultimamente si è arrivati a dire «soprattutto» – effetto strutturale. La cazzata scappò di bocca a Marco Pannella nel corso di una delle sue conversazioni domenicali con Massimo Bordin, che fece l’errore di contestargliela, senza ottenere però altro risultato che quello s’impuntasse, per costruirci sopra, nei giorni successivi, uno dei più bizzarri arzigogoli della storia radicale.
Nel metodo, invece, col dare della «stronza» a Paola Severino, favorevole all’amnistia «dal punto di vista ideale», ma non «dal punto di vista della strutturalità del rimedio»: «è stronza, intimamente» (Rita Bernardini Satyagraha-2012, 11.11.2012). Sfumature della nonviolenza.

15 commenti:

  1. quando si arriva all'insulto significa che si è presa la strada sbagliata. Emotivamente, ma anche idealmente, sarei d'accordo con l'amnistia, però pensiamoci bene: qui in italia già siamo convinti che in galera non ci si va, salvo qualora di decida di rubare due mele al mercato. In Italia, nel paese dei furbi, purtroppo qualcosa di emotivo e ideale non possiamo permettercelo.
    Pensiamo piuttosto a pene alternative, ormai abbiamo la tecnologia per evitare di perderci i carcerati anche se li lasciamo a piede libero. Ci sono così tante cose da fare e così tanta gente in galera pronta a lavorare. Gratis, naturalmente

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  2. Se vogliamo che la fiducia dei cittadini nello stato non cali ulteriormente l'ultima cosa da fare è un'altra amnistia / indulto. chissà se un giorno i radicali si renderanno conto che al 99% della gente di come stiano i detenuti nelle carceri non importa niente, BASTA CHE CI RESTINO.

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    1. Infatti non importa a nessuno! Tutti giustizialisti e ferrei gli italiani, tutti pronti ad applaudire il boia, finché non tocca a loro stessi...

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  3. Ecco una soluzione "speciale" elaborata in base alla mia preparazione professionale.
    Navi; ex passeggeri o ex cargo adattati alla bisogna. Una nave come la triste Costa Concordia potrebbe ospitare in tutta comoditá circa 5.000 "utilizzatori", se poi si volesse stringere un pochino si potrebbe arrivare facilmente agli 8/10.000.
    Queste navi "adattate" si potrebbero ancorare in vari punti entro le acque territoriali e potrebbero essere sorvegliate dall'esterno dalle motovedette delle varie FF AA (Capitanerie, Carabinieri, GdF ecc).
    Resta da decidere quali potrebbero essere gli "utilizzatori" di questi nuovi servizi; personalmente propendo per le persone in attesa di giudizio, per due ragioni: 1) Essendo in attesa ritengo che abbiano diritto ad un trattamento migliore, direi di tipo "alberghiero" 2) Per la stessa ragione avranno una propensione alla fuga decisamente inferiore agli altri.
    Augusto

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  4. Amico mio ...hai proprio ragione è una idea meravigliosa ...per caso Hitler è passato a casa tua ??? o sei te che ai inventato i campi di concentramento ???
    ti faccio ricordare che i 20% fra detenuti i politici sono delinquenti il resto sono poveracci che fruttano al stato 130 euro al giorno per ogni detenuto,fai il calcolo di quanto incassano su totale di tutti 67 mila detenuti .
    e una amnistia sarebbe come uccidere la gallina delle uova d'oro.
    alla fine sono i poveracci che pagano. ci saluto e ti ricordo che la testa non serve per dividere le orecchie.

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    1. Caro "anonimo" intanto io ci ho messo la faccia firmamdo con il mio nome; quello vero.
      Poi, sempre per esperienza, se fossi un "detenuto in attesa di giudizio" preferirei mille volte vivere su una nave, con una cabina confortevole, una mensa altrettanto e in compagnia di altri nella mia stessa condizione.
      I campi di concentramento sono le carceri attuali, molte vetuste e, quasi tutte, sovra utilizzate; fino ad avere il doppio degli "ospiti" rispetto alla capienza calcolata.
      Non ho capito il resto del commento, forse per mia pochezza o per il fatto di usare la testa per dividere le orecchie.
      Augusto

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    2. Ehm, forse i detenuti COSTANO allo stato 130 euro al giorno, non FRUTTANO. Se fosse vero basterebbe incarcerare mezza popolazione per risolvere tutti i nostri problemi economici (e di traffico, vabbè).

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    3. Buona sera Fetente ,
      tirando via quelle grande operazione di ladri di galline e poveracci che vengono chiamati di Boss e mafiosi secondo lei che sarebbe la mezza popolazione che rimane fuori e la altra metta che finisce dentro ???

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  5. parlare di amnistia ha un senso concreto, togliere dai guai tutta una serie di persone, politici e non. Credo che la preoccupazione per i carcerati "normali" sia molto di facciata. E allora se proprio si vuol "perdonare" si faccia come in Sud Africa e comunque "quei" perdonati dovrebbero perdere il diritto all'elettorato passivo e ad occuparsi di aziende e simili.

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    1. Bravo,lei ha centrato il'punto':le carceri servono piene,meglio ancora, strapiene di clandestini,tossicodipendenti e piccoli spacciatori,"assicurati" dalla 'Bossi-Fini' e dalla 'Fini-Giovanardi',due leggi che nessuno vuol toccare,MENO CHE MAI Pannella:chi si provasse a parlargliene lo vedrebbe innervosirsi non poco.
      Non scherziamo,quelle leggi valgono un tesoro,sono la vera assicurazione per una amnistia "ad personas": non certo i 'poveri cristi'incarcerati,ma ben più potenti e importanti 'utilizzatori finali', in silenziosa e discreta attesa di un lavacro purificatore.
      Tempi fulminei per IMU e riforma-pensioni,addirittura più veloci della luce per inserire in Costituzione il vincolo di pareggio in bilancio:ma per le due leggi fatte apposta per riempire le carceri c'è tempo...anzi,diciamola tutta,guai a chi le tocca..

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    2. duro di comprendonio non ho capito se il bravo era ironico o no, forse mi sarò espresso male, intendevo solo dire che credo poco si pensi ad una amnistia nata dal cuore e dal pensiero umanitario, quanto piuttosto prevalga la volontà di usare la condizione miserabile dei molti per sistemare i pochi. Quanto poi alla conoscenza diretta, nel 2004 fui coinvolto in una retata (quasi un centinaio in tutta Italia), Ministro agricoltura Alemanno, che mi fece restare per 15 giorni ospite dello Stato con conseguente perdita di quel po' di prestigio in ambito professionale e i tanti casini collegati. Quasi sette anni dopo, senza grandi avvocati e mai arrivato neppure davanti al GUP, lo Stato mi ha offerto le sue scuse e 4500 euro di danni che, ovviamente, non incasserò in tempo vista l'età. Là dentro, Bologna, fui oggetto di grande rispetto (non meritato) da parte dei tanti ospiti, come si deve del resto a un super chimico (non sapevano che mi occupavo solo di detersivi, concimi e simili) che aveva suscitato tanto interesse da parte dello Stato

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    3. Tranquillo,il mio 'bravo' non voleva essere per niente ironico,non certo verso di lei,che ha giustamente sottolineato l'ipocrisia di una operazione giocata sulla pelle di 'poveri cristi' ammassati nelle carceri,ma finalizzata a'togliere dai guai'altri,più potenti,amici e compari.
      D'accordo con lei.

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  6. lei si dimostra perfido, caro Castaldi, nel rivelare una mailing-list che i dirigenti radicali credevano privata.

    ma il modo si presta alla critica: lo "stronza" non si riferiva al tema della strutturalità del provvedimento di clemenza, ma a certe piccole forzature, tipiche di politici scafati piú che d'onesti tecnici, sull'effetto della messa in prova, forzature alle quali la ministra si è pur lasciata andare, con un fare che non era, appunto, tra i piú belli.

    ad ogni buon conto, per lei, «guadone della rete», si reclama ora una giusta punizione, anche per via di quella cosuccia del lazio e dei 300k spesi in aerei ed alberghi per i siori congressisti... non è che mi vuol diventar martire? di una perfida «setta», per giunta? non sarà mica a sua volta un fondatore di religioni?

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  7. tuto giusto solo una cosa non condivido: "rivedere l’istituto della detenzione in attesa di giudizio o metter mano alla Bossi-Fini, alla Fini-Giovanardi, ma i tempi sarebbero lungi".

    Ora per l´attesa di giudizio il problema e' veramente di lungo periodo e implica ridurre i tempi dei processi ma con questo codice e´impossibile invece per la normativa sulle droge non e´affato una questione di tempi: il caro Monti ha fatto una riforma delle pensioni in meno di un mese e Berlusconi con una maggioranza corrazzata non ha fatto in anni. Il punto e´che non si vuole riformare la normativa sulla droga: se si volesse in un paio di mesi si risolverebbe il problema ma non mi risulta che nessun partito (radicali a parte) propanga nulla di nuovo.

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  8. Quante imprecisioni, caro Andrea, consenta che la corregga.
    Innanzitutto - cito Alex Peterle che lo fa notare proprio nel thread di Satyagraha qui in oggetto - "il gruppo è a lettura pubblica, è stato ribadito più volte [...] ogni messaggio riporta in calce il link". Rita Bernardini non lo sapeva? Francamente mi pare che il fatto non sia rilevante, tanto più che il mio post aveva l'intento di segnalare che ultimamente i nervi dei radicali sono eccessivamente tesi. Comprensibile, sia chiaro, perché l'operazione amnistia si è rivelata un fallimento. E più s'andava profilando come un fallimento, più ci si avvitava dentro. Guardi a cosa si è arrivati: Marco Pannella implora aiuto sull'amnistia alla Cei e alla Santa Sede in nome di quel Concordato che per 50 anni ha strepitato volesse abrogare. Non so come lei giudichi la cosa, a me fa un tantinello schifo.
    In quanto al fatto - cito - che "lo 'stronza' non si riferi[sse] al tema della strutturalità del provvedimento di clemenza", può tentare di rigirarla come le pare, ma l'epiteto arriva in chiusura a questo periodo: "A parte il fatto che noi abbiamo sempre detto amnistia e indulto, quali sarebbero le misure strutturali che propone?...". A me pare evidente che la questione stia tutta nella strutturalità o meno dell'amnistia: per Paola Severino l'amnistia non è rimedio strutturale, per Rita Bernardini invece lo è, mentre non lo sarebbero quelli che Paola Severino elenca nel corso dell'intervista.
    E' da rigettare, dunque, quel "guardone della rete" che lei riprende dal thread di Satyagraha-2012: non ho fatto altro che segnalare materiale a disposizione di ogni internauta. Comunque, detto tra noi, non mi ferisce.
    In quanto alla "giusta punizione", mi permetta di correggerla nel dettaglio, perché la trovo assai disinformato. I miei post su "quella cosuccia del Lazio" non sfioravano neppure lontanamente quanto speso in aerei ed alberghi per i congressisti radicali del denaro intascato dal gruppo consiliare della Lista Pannella, sollevavo altre questioni, in primis quella che è emersa in diversi interventi nel corso del XI Congresso di Radicali Italiani: il ruolo di "cassa" che la Lista Pannella svolge per la cosiddetta "galassia" e che in pratica rende l'area radicale una setta a gestione padronale. I soggetti politici della "galassia" sono economicamente dipendenti dalla Lista Pannella, dunque non hanno alcuna autonomia politica. Si tratta di denaro pubblico che è arrivato per anni ed anni alla Lista Pannella per le sue perfomances elettorali, e si capisce che la Lista Pannella intenda mantenerne l'esclusiva nell'intera "galassia", basta dare uno sguardo al suo statuto. Ma probabilmente lei queste cose nemmeno le sa, parla da militonto che rimastica il sentito dire.
    Per finire: la rettifica che l'avvocato Rossodivita mi ha chiesto di pubblicare "con riserva di agire per la migliore tutela della [sua] reputazione" (badi bene: la sua reputazione, non quella della Lista Pannella) contestava solo il punto in cui nel post dal titolo "Trasparenza" (Malvino, 24.8.2012) il suddetto leggeva un'insinuazione nell'uso del termine "intascare" per "incassare": sono pronto in ogni istante a risponderne dinanzi a un giudice - i miei legali sono pronti, mi auguro soltanto che il processo abbia la copertura di Radio Radicale - quindi ritengo fastidiosamente strumentale e anche un pochino minatorio il suo riferimento in tale contesto. Ma forse, anche su questo punto, lei rimastica.

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