martedì 4 dicembre 2012

Un uomo verticale?

Ma l’avete sentito? Un discorso da fare arrossire di vergogna chi ne aveva dette di cotte e di crude.
L’avevano dipinto come un moccioso ambizioso e spregiudicato, nel migliore dei casi, ma c’era stato pure chi s’era spinto a definirlo un corpo estraneo, una mutazione genetica della sinistra, una spora di berlusconismo portata dal vento in campo avverso, la punta di lancia di una oscura lobby d’affari con sede alle Cayman. E invece no, ne ha dato prova con un discorso da incorniciare, che ha strappato l’applauso anche ai suoi avversari: senza nulla recriminare ha ammesso la sconfitta, se n’è addossata tutta la colpa, se n’è scusato coi suoi, esortandoli a dare il massimo impegno per portare Bersani a Palazzo Chigi.
Ha detto che terrà fede a quanto solennemente promesso fin dall’inizio della sua corsa nelle primarie: sarà leale nei confronti di chi ha vinto, ne sosterrà il programma e la squadra, condividendone la linea e le scelte sulle alleanze. È quello che si aspettava dai suoi avversari se avesse vinto: si è impegnato a farlo lui, se avesse perso, e lo farà.
Soprattutto – e l’ha ripetuto due o tre volte – chi ha vinto ha vinto e chi ha perso ha perso: una scissione non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello, di costruire una corrente neanche a parlarne, non batte cassa per quel 40% che ha preso, non chiede poltrone per sé o per i suoi. Perché lui non inciucia. Lui non franceschineggia. Un uomo verticale, insomma.

Bello, eh? Oggi, poi, neppure sono passate 48 ore, apri Il Fatto Quotidiano e leggi uno dei suoi che già fa il vocione: «È un’esigenza di Bersani considerare questo 40%. Io sono a disposizione, sarei un ottimo ministro delle comunicazioni». Mica uno strapuntino, Mario Adinolfi vuole un dicastero.
Parla a nome di Matteo Renzi, non cè ombra di dubbio, ma avendone mandato? Se sì, ciò che sembrava verticale in realtà era obliquo: Renzi non avrebbe alcuna intenzione di tener fede all’impegno preso domenica sera, semplicemente non vorrebbe assumersene la responsabilità in prima persona. L’obliquo, però, si farebbe viscido nel dare il mandato proprio ad Adinolfi, invece, chessò, a un Ceccanti o a un Ichino.
Oppure no, Adinolfi parla a nome di Renzi, ma senza alcun mandato, però ritenendo di interpretarne le intenzioni, che sarebbero assai diverse da quelle dichiarate domenica sera: in pratica, Renzi sarebbe verticale, ma per Adinolfi è obliquo.
Non se ne esce: o Renzi smentisce Adinolfi e lo diffida dal prendere iniziative personali (meglio sarebbe, in realtà, che se lo levasse dai coglioni) o quello che di Renzi dicevano i suoi avversari era proprio vero (ma non faceva paura, faceva ridere).  


Aggiornamento
Adinolfi si rimangia quel che ha detto. O glielo fanno rimangiare. 

11 commenti:

  1. Oppure Adinolfi si copre, come suo solito, di ridicolo e toglie Renzi dall'impaccio di doverlo smentire -- pubblicamente almeno.

    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/12/04/adinolfi-io-ministro-impossibile-non-sto-simpatico-a-bersani/213203/

    RispondiElimina
  2. della serie "cheffigura di m..."

    RispondiElimina
  3. Mario è convinto di essere il ViceRe(nzi), probabilmente spera di essere riconfermato nella prossima legislatura, grazie al porcellum, come Deputato renziano. Non si è reso conto, però, che con queste uscite fa solo il suo male. Il suo protagonismo eccessivo, la sua inaffidabilità politica (lascio il PD, no, anzi, rimango nel PD) alla fine potrebbe nuocergli. Continui a fare il suo lavoro di parlamentare sino alla fine della legislatura invece di cercare di apparire a tutti i costi.

    RispondiElimina
  4. Ma tu, seriously, prendi sul serio Mario Adinolfi? Lui un ottimo ministro delle comunicazioni? Buona battuta per spinoza.it, non per un post serio tuo.

    Oppure forse è il tuo modo involuto di fare una battuta...

    RispondiElimina
  5. Tirano il sasso e nascondono la zampa?! L'importante è che lo abiano detto... a buon intenditor..
    Mescalito

    RispondiElimina
  6. beh, si aprono le danze, tra un pò qualcuno imbandisce tavola e nessuno vuole farsi scappare l'occasione di sedersi per pranzo.

    RispondiElimina
  7. Non mi hanno mai ispirato fiducia anzi mi hanno sempre fatto paura quelli che parlano troppo.

    RispondiElimina
  8. utile utile.
    me lo copio/incollo e archivio, tornerà utile in prossima campagna elettorale.

    RispondiElimina
  9. A battere cassa per il 40% per conto suo, tanto, ci pensano i suoi servetti scemi.
    Stavolta è il turno di Ernesto Maria Ruffini (sì, il nipote del cardinale, figlio del parlamentare, fratello del direttore di La7 (ed ex direttore di Rai Tre):
    http://ruffini.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/12/11/dopo-le-primarie-prendiamoci-una-birra-insieme/

    RispondiElimina
  10. ti piace quel venditore di padelle di firenze? allora moriremo proprio democristi

    RispondiElimina