venerdì 22 marzo 2013

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Quando non è cieco, il patriottismo è strabico. Solitamente, in questi casi, si tratta di strabismo convergente: gli occhi, per esempio, convergono dal 15 febbraio dell’anno scorso su Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, lasciando fuori campo Justine Valentine e Ajeesh Binki, che non erano pirati, com’era parso ai due marò, ma pescatori, però indiani. Voglio dire: si fosse trattato di un peschereccio di Mazara del Vallo, fossero morti Turi Sgarlata e Tano Calopizzo, i colpi fossero partiti da una motovedetta libica ai tempi in cui a Tripoli c’era ancora Gheddafi, beh, sarebbe stato tutto un altro affare. Qui, però, a sparare sono stati due italiani e a morire sono stati due indiani: il patriottismo impone che l’affare sia trattato in modo diverso. Sia, ma resta la questione: chi dovrebbe render conto della morte di Justine Valentine e Ajeesh Binki? 

28 commenti:

  1. per quel che possa valere, so la risposta all'ultima domanda:
    Bruno Branciforte per responsabilità diretta - Ignazio Larussa, Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano per responsabilità oggettiva.

    ...a meno che non non si voglia continuare a sostenere la politica dell' "insaputa"...

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    1. ...mi è scappato un "non" di troppo nell'ultima frase.

      "dispersione di oggetti di armamento sintattico"
      mi dichiaro colpevole - posso patteggiare?

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  2. La questione e` completamente diversa.
    Chi e` colpevole o no per i morti e` completamente ininfluente.
    Che siano 2, 20 o 200.
    quello che conta e` che l` India ha armi nucleari e missili ICBM per colpire l` Italia mentre l` Italia no.
    Tutto qua il punto.
    Per questo, questo paese di molluschi che non e` capace di difendersi da solo ma sta sempre sotto l` ala puzzolente degli USA mi fa spesso parecchio schifo.

    Gigi

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  3. Prima della furbata, cioè prima della spacconata di dire che ce li saremmo tenuti in barba agli impegni solenni con l'India, l'Italia poteva sperare di far leva in sede internazionale e di invocare il rispetto delle norme eccetera eccetera. Ma ora, dopo che abbiamo tentato di fare i furbi e ci è andata male, non potremo più dire niente: i due soldati finiranno in carcere e ci resteranno, e l'unica promessa che abbiamo strappato all'India, giusto per non fare la figura degli imbecilli patentati, è che non verranno condannati a morte (cosa che era scontata in ogni caso). Ora io vorrei sapere chi, dei nostri geni del ministero degli esteri, pagherà per questo. Nessuno, vero?

    Poi certo rimane il fatto che qui li abbiamo trattati quasi come degli eroi, e nessuno ha tenuto conto dei due pescatori ammazzati.

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    1. Perche`..
      ..qualcuno in Italia tiene in conto qualcosa dei 24 civili iracheni (tra cui bambini e un vecchio su sedia a rotelle) che sono stati ammazzati dal commando americano nei pressi di Haditha (sito con vesione in Italiano: www.haditha.org)?
      E noi al tempo reggevamo il sacco agli USA.
      Qualcuno ha protestato o ha fatto qualcosa?
      Neppure se ne e` parlato.
      E perche`?
      Siamo sempre li`: i cittadini americani sono di serie A, quelli italiani di serie B, quelli iracheni di serie Z.
      E allora che me ne dev fregare a me dei due marines, se verranno mandati a morte o meno, o del Governo Indiano?

      Gigi

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  4. Non ho sufficienti competenze giuridiche e diplomatiche per valutare questa vicenda. Tuttavia a me richiama l'episodio dei due piloti americani di un caccia militare che hanno "abbattuto" la funivia del Cermis. In quel caso i morti non furono 2 ma 20. I piloti non furono giudicati da un tribunale italiano ma da quello militare negli Stati Uniti.

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    1. E quelli che oggi maledicono l'India maledissero gli Stati Uniti.

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    2. i due piloti furono giudicati negli usa sulla base di un accordo bilaterale tra italia e usa che non esiste tra italia e india, inoltre l'inquadramento dei due piloti e dei due marinai al momento dei fatti é completamente diverso, basti dire che i due marinai erano "prestati" ad un servizio di protezione di una nave mercantile, e quindi civile

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  5. Malvino ma tu lo sai di chi è la competenza giuridica sull'uccisione dei due pescatori? O no?

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  6. Malvino perchè non pubblichi i miei post?

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    1. E tu perché prima di scriverli non leggi il disclaimer qui a fianco? Sono in moderazione, questo è tutto. In quanto alla domanda posta col commento che lei pensava fosse censurato: no, non lo so, illuminami tu.

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  7. E allora non parlare di strabismo patriottico perché la questione non è facile da dirimere e illustri giuristi hanno dato pareri diversi. Ma non per questo senza se e senza ma bisogna darli in pasto agli indiani. Se tu questo argomento lo tratti altrettanto faziosamente di sinistra come ha finora fatto la destra pari siete. Il mio parere? Non sono presuntuoso. Bisognerebbe sapere veramente come sono andati i fatti. Comunque se non è troppo disturbo lo puoi leggere qui: http://www.oggimedia.it/cronaca-news-notizie-informazioni/5998-maro-italiani-eroi-o-criminali.html

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    1. "Darli in pasto agli indiani"? Presumi che i tribunali italiani abbiano modo di far luce sulla verità meglio di quelli indiani? Su quale base, di grazia? In secondo luogo, hai letto bene il post? In quale punto hai letto che io ritengo giusto siano processati in Italia piuttosto che in India? In quale punto hai letto che a mio parere sono colpevoli? Io mi sono limitato a dire che in Italia i due assassinati sembrano non esistere. E si trattava di pescatori, non di pirati. E i due marò dovevavo difendere la nave commerciale dai pirati, segno che in qualcosa dovranno pure aver sbagliato. Sei pregato di non attribuirmi retropensieri o di argomentare efficacemente da cosa sarebbe desumibile.

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    2. Se i pescatori uccisi si fossero comportati come dei pirati, contravvenendo gli avvertimenti o compiendo manovre che potevano essere giudicate 'minacciose', l'errore lo avrebbero compiuto loro e non i nostri marinai.
      La dinamica dei fatti e' quindi tutta da chiarire ed appurare. Il punto al momento e' chi deve effettuare questo chiarimento, ossia chi ha la giurisdizione sui nostri marinai. Se l'incidente fosse effetivamente avvenuto in acque internazionali, cosa mi sembra contestata da nessuno, la giurisdizione dovrebbe essere italiana.
      Il problema vero e' che l'India deve vedersela con qualche milione di possibili esagitati, pronti a scatenare tumulti di massa aizzati dagli integralisti indu ora all'opposizione. Il governo e la giustizia indiana non possono quindi decidere in autonomia e tranquillita' ma devono tenere ben presente le possibili reazioni del popolo alle loro decisioni. E questo necessariamente gli fa mettere in secondo piano le norme ed i trattati internazionali, rimandando presumibilmente sine die la decisione su a chi spetta la giurisdizione.
      Un paese serio, al posto dell'Italia, sarebbe gia' andato in Comunita' Europea e all'ONU a pretendere che la questione venisse affrontata con la dovuta celerita' e nel rispetto degli accordi internazionali.
      Appunto, un paese serio ...

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    3. Se le sparo in faccia perché mi dà l'impressione di avere intenzioni minacciose nei miei confronti, è in discussione il fatto che io le è sconciato il musetto o il suo avermi tratto in inganno? I due marò erano di scorta a una nave mercantile, proteggevano merci, non l'onore della patria, e gli indiani sostengono che non fossero in acque internazionali. Lei dice: "Il problema vero e' che l'India deve vedersela con qualche milione di possibili esagitati, pronti a scatenare tumulti di massa aizzati dagli integralisti indu ora all'opposizione. Il governo e la giustizia indiana non possono quindi decidere in autonomia e tranquillita' ma devono tenere ben presente le possibili reazioni del popolo alle loro decisioni. E questo necessariamente gli fa mettere in secondo piano le norme ed i trattati internazionali, rimandando presumibilmente sine die la decisione su a chi spetta la giurisdizione". Troppe certezze: supportate da quali prove?

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    4. Secondo la legge italiana ed i suoi protocolli extraterritoriali, in accordo con le risoluzioni dell’Onu che regolano la lotta alla pirateria internazionale, i marò a bordo della Enrica Lexie devono essere considerati personale militare in servizio su territorio italiano (la petroliera batteva bandiera italiana) e dovrebbero godere quindi dell’immunità giurisdizionale nei confronti di altri Stati.
      A livello internazionale vige la Convention for the Suppression of Unlawful Acts Against the Safety of Maritime Navigation (SUA Convention), adottata dall’International Maritime Organization (Imo) nel 1988, che a seconda delle interpretazioni, indicano gli esperti, potrebbe dare ragione sia all’Italia sia all’India.

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    5. Le risulta che quel genere di immunità giurisdizionale corrisponda nell'impunibilità in caso di omicidio? Ha prove del fatto che la Enrica Lexie navigasse in acque internazionali nel momento in cui i due pescatori furono assassinati?

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    6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    7. Mi rettifico non avevo letto bene il suo post e mi scuso. Per la legge indiana qualsiasi crimine commesso contro un cittadino indiano su una nave indiana – come la St. Antony – deve essere giudicato in territorio indiano, anche qualora gli accusati si fossero trovati in acque internazionali. Ognuno ha le sue leggi e loro vogliono avere sempre ragione e non per questo noi gliela dobbiamo dare. Quindi per loro in ogni caso il problema non si pone. Per il diritto internazionale la competenza è della Stato della nave se questa si trova in acque internazionali. Bene l'immunità giurisdizionale se i fatti si fossero verificati in acque internazionali non ha una valenza parziale.Anche in caso di omicidio. Se non è cosi mi porti i riferimenti normativi.
      Inoltre, l’articolo 97 della Convenzione Montego Bay sul Diritto del Mare a cui aderisce anche l'India stabilisce che il fermo o il sequestro della nave non possono
      essere disposti da nessuna autorità che non sia lo Stato di bandiera che ne ha la giurisdizione esclusiva. L'inizio di una nave straniera può iniziare solo se si trova in acque interne. Ma neanche a dirlo...
      Questo vuol dire che se non era in acque interne la decisione del Tribunale di Kollam che ha disposto il carcere per i
      due ufficiali Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è illegittima. Potremmo parlarne all'infinito. Ma mi sembra strano che lei parli ora del patriottismo strabico italiano riferendosi alla dimenticanza delle vittime indiane quando l'attualità di questi giorni è altra. Ovvero l'incoerente e discutibilissimo comportamento del governo dimissionario italiano. L'obiettivo forse è un altro?

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    8. Errata corrige. L'inseguimento di una nave straniera può iniziare solo se si trova in acque interne. Ma neanche a dirlo...

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  8. 1)Non presumo nulla tocca al tribunale competente. E se l'india prevede la pena di morte? come la prevede. Che facciamo?
    2)L'ho dedotto dalla risposta che dai a marcello07@dodgeit.com. Ma se ho male inteso e il patriottismo strabico a cui ti riferisci riguarda solo il fatto che in Italia non si parla delle vittime indiane e non invece anche alla rivendicazione dell'Italia e dei giornali di destra a giudicare i Marò. Allora mi scuso.
    Saluti

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    1. 1) Alcuni paesi prevedono la pena di morte per il reato di omicidio. Orribile, senza dubbio.
      2) Accetto le sue scuse.

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  9. Una stupidaggine: vedo che il post lo hanno letto in tanti; nessuno le ha ancora detto di correggere *votovedetta libica*? Se no, glielo dico io.

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    1. Grazie mille, correggo subito.

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    2. PRESIDENTE
      SIGNORI MINISTRI
      SIGNORI DEPUTATI

      Con questo intervento portiamo la voce dei cittadini italiani che in rete hanno partecipato al confronto sul tema.

      Noi del Movimento 5 Stelle siamo arrivati in questa aula Parlamentare per specifica libera e unica volontà del popolo italiano.

      Noi siamo nuovi!

      Siamo nuovi e per questo poco esperti delle vostre abitudini, delle dichiarazioni cavillose e dei doppi e tripli giochi. Siamo deputati ma continuiamo ad essere cittadini e pretendiamo di essere informati in modo chiaro e trasparente. Vi abbiamo ascoltato con attenzione, Signori Ministri, senza preconcetti ne pregiudizi anche perché Voi siete tecnici, non politici, dovreste essere professionisti della tecniche che vi distinguono nelle vostre competenze.

      Abbiamo ascoltato le vostre spiegazioni e le vostre argomentazioni su questa assurda vicenda e non siamo soddisfatti. Non ci bastano le sue dimissioni Ministro degli Esteri.

      Noi vogliamo capire e capire bene.

      Questa dei nostri fanti di marina e' una vicenda oscura, nebulosa, confusa e certamente infelice. E' una vicenda definita da tutti gli osservatori internazionali una “pagliacciata”, criticata da tutti, dalla pubblica opinione, dagli organismi rappresentativi delle Forze Armate e, da ultimo, dai vertici delle stesse.

      In questa vicenda ci sono dentro i nostri fanti con i loro destini, ci sono armatori privati con i loro interessi privati, rappresentanti diplomatici, Sottosegretari e Ministri della Repubblica. C'e' dentro un Paese come l'India, a cui ci siamo rapportati prima con supponenza e arroganza e poi, dopo il divieto imposto all'Ambasciatore Mancini di lasciare il Paese, evento senza precedenti nella storia, con arrendevole sottomissione. C'e' dentro la NATO con i suoi programmi. C'e' dentro la dignità di due pescatori morti e delle loro famiglie, vittime dimenticate di questa assurda storia. C'e' dentro soprattutto l'onore del popolo italiano.

      Pertanto Signor Presidente ribadiamo che siamo assolutamente insoddisfatti delle giustificazioni fornite per questa tragica vicenda e chiediamo ai Ministri Presenti che riferiscano in dettaglio e con chiarezza quanto accaduto dal 15 febbraio 2012 ad oggi. Non vi stiamo chiedendo un favore, la trasparenza e' un vostro dovere nei confronti del vostro datore di lavoro, il popolo italiano, lo stesso popolo che vi ricompensa lautamente per ricevere in cambio pressapochismo e superficialità.
      .

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    3. Vogliamo sapere se alle ore 17.00 circa la nave “Enrica Lexie” era o non era in acque internazionali. Ad oggi, a quanto ne sappiamo, le uniche certezze sono i dati recuperati dal GPS della petroliera italiana, le rilevazioni del Maritime Rescue Center di Mumbai e l'esame balistico effettuato dai periti indiani che confermerebbero un posizionamento della nave di 20,5 miglia a largo dell'India, ovvero nella zona definita “contigua” e quindi di pertinenza dello stato costiero.

      Voi Signori Ministri sostenete altro, bene, fornite prove circostanziali e pubblicate online, lo dovete ai cittadini.

      Vogliamo sapere se a bordo della stessa nave vi erano solo i due fucilieri della marina, La Torre e Girone o se invece la scorta era composta anche da altri uomini.

      In tale eventualità vogliamo sapere chi era il comandante responsabile di questo reparto e cosa abbia fatto per tutelare i suoi sottoposti.

      Vogliamo vedere i documenti che regolamentano l'utilizzo di professionisti militari italiani su navi private.

      Vogliamo sapere dettagliatamente le “disposizioni d'ingaggio” consegnate ai militari a bordo.

      Vogliamo sapere, Signori Ministri, quale sia stata l'autorità nazionale che, consultandosi con gli armatori della Lexie ha consentito l'inversione di rotta della nave come intimato dalle autorità indiane, inversione effettuata dopo circa due ore dall'incidente.

      Inoltre vogliamo conoscere il nome, il cognome e il grado dell'autorità militare che ha ordinato ai nostri due fucilieri di scendere a terra e consegnarsi, di fatto, alle autorità indiane dello Stato del Keralam violando le norme a tutela dei diritti umani secondo cui nessun individuo deve essere consegnato ad un Paese dove rischia di essere sottoposto a pena di morte.

      Ed ancora Signor Presidente e Signori Ministri, vogliamo sapere se ci sono state dazioni di denaro a favore della autorità indiane o dei loro singoli rappresentanti, l'esatto ammontare di tali eventuali dazioni, le precise motivazioni e se, per puro caso, ci sono stati riferimenti diretto o indiretti con la vicenda FINMECCANICA”. Il sospetto e' condiviso. Il fatto che il Ministro della Difesa di New Dlehi abbia sbloccato l'accordo commerciale da 300 milioni di euro con la Wass di Livorno per la fornitura di siluri ad alta tecnologia c'entra qualcosa con la consegna dei nostri soldati? Gli affari sono più importanti delle vite umane Signori Ministri?

      Pretendiamo inoltre che il documento scritto dal Ministero degli Esteri Indiano che attesta che non ci sarà la pena di morte per i nostri soldati e che ha visionato il Sottosegretario De Mistura sia reso pubblico immediatamente chiarendo ogni dubbio sulla sua reale esistenza.

      Per concludere vogliamo sapere chi ha avuto l'originale intuito di ideare e proporre ed articolare questo tipo di soluzione maldestra, ambigua, furbastra e caratterizzata da doppi, tripli e quadrupli giri di valzer.

      Chi ha avallato tutto ciò?

      Chi ha avallato tra le nostre autorità diplomatiche, militari e politiche questa meravigliosa strategia che tra parole date e ritirate, promesse fatte e non mantenute, impegni scritti e rinnegati ha sacrificato la libertà e, Dio non voglia, la vita stessa di due soldati obbedienti agli ordini ricevuti?

      Comportamenti del genere enfatizzano purtroppo le convinzioni, sbagliate, di chi all'estero ci riconosce soltanto come mafia, intrallazzi e irresponsabilità, come anziani corteggiatori di nipoti di capi di stato esteri, come aguzzini diretti o indiretti di Dittatori in fuga che pensavano di potersi fidare dei loro baciamano amici italiani.

      Comportamenti del genere mettono in pericolo la vita di tanti altri nostri connazionali in India oggi accusati ingiustamente e indiscriminatamente di essere inaffidabili.

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    4. .... ecco chi sono i grillini come intervengono.... non siamo come il vecchio regime..... quello si che è FASCISTA non noi caro amico mio.... chiarezza.. fermezza.... parola ai cittadini far loro capire... è la prima volta da anni che non si sentivano discorsi cosi.... l'ho ascoltato tutto e attentamente. Questo è quello che voglio da un politico. Punto. Un intervento così non si era mai visto, ssicuramente neppure dai presenti visto il silenzio perdurato per tutto il discorso. Discorso perfetto che ha toccato tutti I punti che interessano la vicenda maró. Tutte Le domande che poteva no essere fatte sono state fatte, Tecnicamente ineccepibile. Puro orgasmo per coloro che necessitano di un degno rappresentante. E finalmente qualcuno che schiaffeggia la casta chiamando il popolo col giusto nome: datotre di Lavoro. Bravi Cittadini, forza ragazzi, altro che un'armata brancaleone come qualcuno ci ha definito. Orgoglioso di avervi votato.... questo la TV di STATO e qulla del CAV. non ce lo faranno vedere MAIIIIII........
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  10. link_____ http://www.roma5stelle.com/forum/forum-generale-altri-argomenti/96410-intervento-di-di-battista-alla-camera

    Ragazzi, 3 parole e poi l'intervento che ho letto oggi alla camera. Come e' nato questo documento? Semplice. Lo abbiamo scritto in 4/5 (futuri deputati nella commissione esteri), abbiamo studiato a lungo, letto documenti su documenti, reportage su reportage. Abbiamo interpellato la rete per chiedere consigli. Poi abbiamo letto il discorso in Assemblea. E' piaciuto moltissimo, ciononostante, i 109 deputati a 5 stelle hanno fatto rapidi suggerimenti e critiche. Ne abbiamo tenuto conto e stamattina, sempre noi 4/5 abbiamo sistemato l'intervento sulla base delle correzioni arrivate in Assemblea e l'abbiamo letto in aula. La democrazia partecipata e' questa. E' vero, all'inizio e' un po' macchinosa ma lo sapevamo...ci stiamo conoscendo e poco a poco (con il massimo impegno possibile, ieri siamo entrati a Montecitorio alle 8.30 e siamo usciti alle 23.30, ci avevano praticamente chiusi dentro:-)) ci stiamo strutturando. Serve del tempo, il nostro lavoro lo sta riducendo al massimo ma siamo sicuri che e' il metodo giusto, e' la strada giusta per il cambiamento che tutti noi sognamo. Stateci vicini. A riveder le stelle!

    Alessandro Di Battista
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