martedì 11 giugno 2013

«Il mediocre d’eccellenza»


Normale che al centrodestra bruci il culo per l’elezione di Ignazio Marino a sindaco di Roma, normale che i direttori dei quotidiani d’area diano voce al bruciore, normale che lo stile sia diverso da culo a culo: «No Silvio, no party» (il Giornale), «Mortacci!» (Libero), «Chi litiga non piglia voti» (La Padania), «Il rifiuto del voto certifica l’implosione del sistema» (Il Secolo d’Italia)… Ma non tutti i giornali del centrodestra sono uguali. Ce n’è uno, dal culo sopraffino, che il bruciore ha cominciato a sentirlo in largo anticipo e che a scrutinio delle urne ultimato non ha che da riproporre il lamento, in un tweet.


Forse chiamarlo lamento, però, è improprio, perché con le sue 15.388 battute eravamo poco al di sotto della lunghezza di tutte e cinque le Lamentazioni del profeta Geremia, che superano di poco le 18.000.

Sia chiaro, era pienamente legittimo che Il Foglio non gradisse Marino come sindaco di Roma, anzi, siamo onesti, non c’era sindaco di Roma che potesse dargli maggior bruciore al culo: era il candidato dello schieramento opposto a quello sostenuto dalla linea politica del giornale, ma più di quello, e prima di quello, cerano le sue posizioni sul caso Englaro e sul testamento biologico, il suo essere un «cattolico adulto», la simpatia e la stima tributategli da personalità come il cardinal Martini, Scalfari, Veronesi, Mancuso, veri e propri mulini a vento per un giornale tanto orgogliosamente donchisciottesco... Insomma, la mente e il cuore avevano tutto il diritto di gridare: Marino al Campidoglio, / no, proprio non lo voglio.
Chissà se poi i due settenari in rima baciata avessero reso al meglio con un arrangiamento rap o sullaria di Nel duol che prova lalma della Didone abbandonata. Bah, questioni oziose, torniamo al culo che bruciava al solo pensiero che Marino potesse diventare sindaco di Roma.

Be, con tutto quel bel po’ di scientismo che Marino incarnava, e di laicismo, di relativismo, e dunque di nichilismo (e se ho dimenticato qualche -ismo, mettecelo voi), dove va a bacchettare, Il Foglio? «Quella faccia un po’ così, la guancia un po’ cascante, il capello corto che non aiuta a dissimulare la sessantina già all’orizzonte, l’occhialetto, più che da luminare, à la Gianfranco Fini», e poi quell’«aria del professorino saccente, del medico di base che ti mette a dieta anche se hai gli esami perfetti», per non parlar del titolo: «Il mediocre deccellenza». Tanto per usare un argomento che ai fan di Berlusconi sembra dacciaio inossidabile: mica era trattato così, Marino, prima di scendere in politica. Anzi, sarà che era un mezzo americano e si era laureato in una università cattolica, ma per la sua prima volta su Il Foglio (15 novembre 1996) sembrava suonassero le trombe.


Perfino quando fu chiaro che le sue idee non fossero del tutto in linea col cattolicesimo fogliante, la sua autorità in campo medico tornava ancora buona per opporlo a un Flamigni (17 novembre 2005)


o a un Viale (25 maggio 2006).


Da stella nel firmamento della medicina  «americano-italiana» (chissà perché, poi, non «italo-americana») a «mediocre deccellenza», vai a fidarti di chi ti lecca il culo. E non è tutto. Perché, anche se Il Foglio la racconta come vuole ricordarla, c’è un’altra questioncella che sempre per il culo gli era andata di traverso: «Alla fine del 2012 una sentenza ha condannato una serie di articoli successivi del Foglio, del Giornale e di Libero, per lo “stravolgimento” di quei fatti attraverso “un’interpretazione personale, fuorviante e fuorviata”, stabilendo che non fosse fondata la tesi del nesso tra l’allontanamento di Marino dall’ospedale di Pittsburgh e le irregolarità amministrative» (*). «Non fu mai detto che fu cacciato», è la versione de Il Foglio. A onor del vero, formalmente è versione che regge. Si disse (24 luglio 2009):


e capirete che tra cacciato e allontanato c’è più o meno la stessa differenza che c’è tra bruciore di culo e proctite. 

6 commenti:

  1. En passant:
    "no, non lo voglio." è quinario.

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  2. Molto interessante, solo la definizione "cattolico adulto" non mi suona bene. Certo una sciocchezzuola ma un cattolico non può essere adulto. Si può essere cattolici o adulti, la via di mezzo non esiste. Per me naturalmente.

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    1. Guardi, su questo siamo d'accordo in tanti, cattolici tout court e miscredenti praticanti. Tutti d'accordo, tranne ovviamente i sedicendi "cattolici adulti".

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  3. Il rosicare dei fognanti fa lo stesso rumore di sottofondo dei tarli che rosicano di notte

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  4. Ma come ha fatto a trovare articoli sul Marino vecchi di piu` di dieci anni?

    Gigi

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