mercoledì 20 novembre 2013

Sulla superficie della bistecca

Se regge la versione che Anna Maria Cancellieri ha dato riguardo a ciò che ha fatto per Giulia Maria Ligresti, non si capisce perché non possa reggere quella che Salvatore Ligresti ha dato riguardo a ciò che ha fatto per Anna Maria Cancellieri. Al pm che lo interroga il 15 dicembre 2012 nell’ambito dell’inchiesta Fonsai, e che gli chiede: «Le è capitato di segnalare qualcuno all’autorità politico-amministrativa?», Salvatore Ligresti risponde: «Mi feci latore presso Silvio Berlusconi del desiderio dell’allora prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione». Anna Maria Cancellieri la definisce «ricostruzione senza fondamento», dopo aver preteso ed ottenuto che la sua ne avesse uno, e francamente questo non è bello.
C’è o non c’è ’sta benedetta amicizia pluridecennale tra la sua famiglia e quella dei Ligresti? E non è amicizia vera? Via, il vero amico non si vede nel momento del bisogno? E cos’è stata, quella di Salvatore Ligresti, se non una innocente manifestazione di amicizia? Sai che la tua amica ha bisogno di un favore, ti trovi a parlare con uno che può farglielo, e che fai, non glielo chiedi?
Sì, ci sarà chi obietterà che si è trattato di un favore tra potenti, che di per sé implica condizione di privilegio, e che il privilegio è in radice un abuso, e bla bla bla. Ma guardiamoci nelle palle degli occhi: è obiezione valida solo nell’iperuranio della norma disincarnata. Che vogliamo, vietare ai potenti di coltivare amicizie? Peggio: vogliamo che il bisogno sia uguale per tutti, quando di fatto è per ciascuno commisurato alle condizioni in cui si trova? Non diciamo sciocchezze.
D’altra parte – siamo seri – Parma poteva rimanere senza prefetto? Senza alcun dubbio, no. E dovendo averne uno, che male c’era che continuasse ad avere quello che aveva fin lì avuto? È illegale dare a un prefetto giunto a scadenza del mandato il reincarico nella sede dove l’ha fin lì espletato? No, tant’è vero che Anna Maria Cancellieri è restata a Parma. E allora che cazzo di obiezione è quella che a qualcuno fa sollevare l’ipotesi speciosa di abuso di potere e – insieme, però – spinge l’interessata a dire che quella di Salvatore Ligresti è «ricostruzione senza fondamento»?
Si è trattato di interessamento empatico, a me pare evidente. Silvio Berlusconi non avrà difficoltà a dimostrare che non ha mosso un dito, ma si è soltanto limitato a segnalare il bisogno di Anna Maria Cancellieri, di cui era stato messo al corrente da Salvatore Ligresti, e visto che non è più presidente del Consiglio, anzi, tra poco non sarà neppure più senatore, non sarà nemmeno necessario portare la questione in Parlamento, che gli sarebbe pregiudizialmente ostile come non lo è stato con Anna Maria Cancellieri.
Mettiamoci una pietra sopra, finiamola lì. Ma Anna Maria Cancellieri ci facesse il favore di non smentire quanto afferma Salvatore Ligresti. Innanzitutto, tra amici non è bello. In secondo luogo, le affermazioni di quello stanno alle sue sul piano della credibilità come la forchetta sta al coltello sulla superficie della bistecca.     


17 commenti:

  1. Quanta saggezza in poche righe... quelle di qualcunaltro perchè questo pezzo è una merda... c'era un tempo che ti leggevo pensando che le tue invettive e le tue dottissime osservazioni fossero frutto di una enorme lucidità mentale mi sono convinto oramai che più prosaicamente si tratti di acidità di stomaco.

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  2. In galera! urlava Bracardi-Catenacci. In galera!
    Quanta saggezza in quelle due parole.

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  3. L'anonimo gradirebbe un'Alka-Seltzer?

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  4. "c'era un tempo che ti leggevo" e c'è un posto che ci devi troppo andare

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  5. Non fa una piega ( il ragionamento di Malvino).
    Mi piace molto.

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  6. ricostruzione equivalente a quella di chi dice "e allora il caso Ruby?", ossia basata sull'assimilare fattispecie diversissime, sul travisare i fatti e tacere quelli che vanno contro la tesi aprioristicamente assunta; basta ricordare che:
    a) l'amicizia di antica data è soprattutto col fratello di Salvatore, ossia Antonino, che non ha rapporti di affari col fratello in galera e col quale - dicono le cronache - è in rotta da oltre 20 anni;
    b) le affermazioni di Salvatore sono smentite dai fatti, come ovviamente risulta anche dalle sole notizie giornalistiche: la Cancellieri non è mai stata prefetto a Parma, ma solo commissario (incarico per definizione temporaneo) e per brevissimi periodi, per poi essere trasferita a incarichi di gran lunga più prestigiosi, per cui l'idea che abbia chiesto di essere prorogata in una carica che non aveva e in una funzione che è cessata quasi subito è senza senso;
    c) del resto, il Ligresti in galera ha ben più di qualche motivo per inquinare: da un lato, ed è fatto notorio, il figlio della Cancellieri è accusato da Salvatore di aver lavorato per portargli via Fondiaria (come se invece la situazione in cui si trova non sia dipesa in primis dalle malefatte dello stesso Salvatore & co.); dall'altro Salvatore ha tutta la convenienza a dire ai PM quello che vogliono sentirsi dire: o lei è l'unica anima candida in Italia a non capire che lo scontro "interno" alla Procura di Torino sfociato nel "compromesso" di cui le cronache riportano è solo la punta dell'iceberg?

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    1. In ogni analogia sono in gioco elementi di corrispondenza, non di sovrapposizione o di coincidenza. Nessun caso è simile a nessun altro caso, è ovvio, ma l'analogia con qualunque altro caso che abbia a oggetto lo scambio di favori tra potenti, a mio modesto avviso, regge. C'è poi da segnalare una patente contraddizione tra la Cancellieri che due o tre settimane fa si diceva felicemente in pensione e lontana da ogni aspirazione a incarichi prestigiosi, e quella di oggi che questa aspirazione dice fosse nell'ordine delle cose.

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  7. All'epoca Nonna Pina non era prefetto a Parma, ma commissario prefettizio. E' interessante osservare che se quelle sono le dichiarazioni di Ligresti, allora la difesa della Cancellieri traballa ulteriormente.
    Perché, la Cancellieri ha detto: non sono mai stata prefetto a Parma, quindi la raccomandazione di Ligresti non ha avuto alcun esito. Ma quello che dice Ligresti è "l'allora prefetto Cancellieri", quindi prefetto indica il ruolo nell'organigramma del Ministero, non la funzione effettivamente svolta.

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  8. La Cancellieri non è mai stata prefetto di Parma, se non erro.

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    1. Sì, è stata commissario prefettizio (vedi il commento precedente in quanto a ciò che implica), ma ciò non è di per se stesso sufficiente a smentire ciò che ha detto Ligresti: voleva rimanere a Parma, la Cancellieri, e dopo il mandato di commissario prefettizio, all'elezione del sindaco e della giunta che portava a scadenza il suo incarico, voleva rimanere a Parma come prefetto.

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    2. Nel 2011 la Cancellieri non arrivò a scadenza come commissario prefettizio di Parma, perché fu nominata ministro dell'interno cinque mesi prima dell'elezione del nuovo sindaco.

      Anche nel 1994 abbandonò in anticipo la carica di commissario prefettizio di Parma dopo due o tre mesi, perché fu nominata prefetto di Vicenza prima delle elezioni amministrative: http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/11/18/news/nuovo_commissario_di_parma_probabile_incarico_a_ciclosi-25239535/
      (dubito comunque che Ligresti si riferisca al 1994, perché Berlusconi venne nominato pdc in maggio, quando la Cancellieri aveva già in tasca la nomina a prefetto di Vicenza: l'intervento sarebbe stato tardivo).

      In entrambi i casi, quindi, non mi sembra credibile che la Cancellieri abbia chiesto a chicchessia di restare a Parma come prefetto.

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    3. Può darsi che abbia manifestato a Ligresti il desiderio di restare a Parma prima di essere nominata ministro dell'interno. In ogni caso, Ligresti non ha detto che è riuscito a farle ottenere ciò lei voleva, ma solo che si è speso per farglielo ottenere. Del tipo: io ti raccomando per farti avere una pensione di falso invalido, ma poi ti capita di vincere al superenalotto.

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    4. da qui:
      http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE9AJ03E20131120

      "Mi feci latore del desiderio dell'allora prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione. L'attuale ministro Cancellieri è persona che conosco da moltissimi anni e ciò spiega che mi si sia rivolta e che io abbia trasmesso la sua esigenza al presidente Berlusconi. In quel caso la segnalazione ebbe successo perché la Cancellieri restò a Parma", ha detto Ligresti al pm.

      Sì, Ligresti ha proprio detto di essere riuscito a farle ottenere ciò che lei voleva. Sostiene inoltre che la Cancellieri era "in scadenza", ma nel 2011 la Cancellieri non lo era manco alla lontana: era arrivata da meno di un mese e le elezioni amministrative si sarebbero svolte cinque mesi dopo. Non si capisce poi come la Cancellieri potesse sperare di diventare prefetto di Parma nel 2011, dato che Luigi Viana era stato nominato nel 2010 e non era certo prossimo ad andarsene, visto che è tuttora in carica. Infine è ovviamente falso che sia rimasta a Parma grazie all'interessamento di Ligresti: a Parma non c'è rimasta proprio.

      Insomma, la dichiarazione di Salvatore Ligresti fa acqua da tutte le parti.

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    5. Perdindirindina, bisogna subito chiedere a Ligresti perché ha tirato in ballo in modo così imbarazzante un'amica di famiglia.

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  9. Da tutto ciò emerge che il Pietro Vignali, ammanettato ex Sindaco di Parma, non aveva come amici nè Ligresti né la Cancellieri. Il poveretto.
    State bene.
    Ghino La Ganga

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  10. Per me, l'elemento più intrigante dell'intera vicenda rimane quello dei tre milioni e seicentomila euro finiti nelle tasche del figlio della Cancellieri in corrispettivo di poco più d'un anno di lavoro [sic]. Del resto, questo è un fatto, non una semplice illazione.
    Eppure, sembra che tutti lo considerino privo di qualsiasi nota..
    Ma si sa, in Italia basta avere pazienza. E' un paese dove ci si installa dal notaio e prima o poi è sicuro che di lì passa qualcuno che ti paga un attico con vista in Piazza di Spagna.
    Dunque, che saranno mai i tre milioni e fischia del figlio della ministra?

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