sabato 4 gennaio 2014

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Mentre la buona politica ha un progetto di società e a partire dalle condizione date lavora per costruire consenso e partecipazione alla sua realizzazione, la politica mediocre si limita a rincorrere il presente. La politica di merda neanche quello, perché vive solo dell’umore del momento. Non può essere che di questo terzo tipo, la politica che discute di una nuova fattispecie di reato da introdurre nel codice penale, e parlo del cosiddetto omicidio stradale. 
Dalla tabella che apre questo post, e che ho costruito coi dati elaborati dall’Istat per gli anni dal 2001 al 2012, risulta evidente che sono progressivamente calati, e senza alcun cenno ad inversione di tendenza, sia il numero degli incidenti stradali, sia quello dei feriti, sia quello dei morti su strada. Di fatto, il fenomeno cui Anna Maria Cancellieri intende mettere un freno con apposito decreto legge è in frenata già da tempo, sicché credo sia legittimo il sospetto che  l’iniziativa abbia tutt’altro fine che ridurne la portata. Sarà quello di lisciare il pelo alla bestia? Cerca di guadagnarsene le simpatie perché sia dimenticato il caso Ligresti? Dubbi da malpensante, lasciamo perdere, sarà perché i suoi esperti avranno scoperto  nel colposo un altro sottinteso di doloso, l’ennesimo.
Politica mediocre o politica di merda? Direi siamo nel mezzo. Quando all’annuncio del decreto legge, però, la Lega si precipita a rivendicare che l’idea era sua, e strepita come se glielavessero rubata, il passo è fatto, e siamo nella merda. Quando poi interviene Matteo Renzi e dice: «Basta annunci!», come a dire che è perfino inutile discuterne, si faccia, e si faccia subito, ci si sguazza dentro, apparentemente fieri di esprimere la volontà del popolo.
Già, ma in fondo non è il popolo a chiedere pene più severe per i pirati della strada? Sarebbe un’ottima obiezione se si trattasse davvero di un popolo. Intendo dire: se si trattasse di individui che pretendessero di «conoscere per deliberare». E invece si tratta di plebe cui i media un giorno buttano l’osso del rapinatore albanese, e il giorno dopo quello dello stupratore rumeno, e l’altro ancora, ieri, quello del marocchino ubriaco che investe e ammazza la bambina di otto anni: dàlle qualcosa da mordere e la tieni buona.  

15 commenti:

  1. Infatti, stando ai sondaggi vari, l'osso lo hanno afferrato e divorato.

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  2. Si vede che per lei risponde ai suoi criteri di giustizia il fatto che uno che commetta un omicidio, anche plurimo, in un incidente stradale perché ubriaco o strafatto, se la cavi la maggior parte delle volte con una pena che copre a mala pena la condizionale, così che non vada mai in galera.

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    1. Si vede che risponde ai suoi criteri di giustizia che un pluriomicida se la cavi con qualche annetto di galera. E non debba piuttosto sperimentare su sé stesso e fin da subito, ovvero senza attendere un trapasso che ci si auspica tempestivo quanto straziante, quelle medesime lividure che ha inflitto alla società - e che in ogni caso provvederà a rendergli con i dovuti interessi Belzebù.
      PS Tra i successi dei governi Berlusconi – anche se non sono un esperto in materia - ritengo che la patente a punti sia uno degli unici. Una destra liberale e sana ne rivendicherebbe l'approccio di policy. Ma la controprova che in Italia una destra liberale sana proprio non c'è, è offerta esattamente da chi ne va assumendo la posa: i presunti liberal right-wing messi all'angolo dal ventennio di B. Non vi si è cacato di striscio, non perché non vi sareste mai piegati a leccargli il culo – molti di voi l'hanno fatto eccome e non aggratis – ma perché, consentite, alla lunga il culo uno preferisce farselo leccare da una quarta di seno in taglia quaranta che si atteggia a velina scervellata esclusivamente perché è una professionista dell'ammore che ha investito nel silicone, piuttosto che da un amico degli amici che si atteggia a liberal-cattedratico-right-wing papista esclusivamente perché è un papista che di mestiere fa il cattedratico friend of friends.

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  3. Mi permetto di allargare ancora di più il campo. L'Italia soffre di un grave problema di sovraffollamente carcerale, sul paese incombe la minaccia di pesanti sanzioni CEDU. A Maggio scade il termine e il paese si troverà a dover pagare sostanziosi risarcimenti. Viste le iniziative prese in questi mesi dal Parlamento e dal Ministro competente in particolare per risolvere il problema, cioè nessuna, ci si vedrà costretti a un provvedimento di amnistia, indulto o simili (con grande soddisfazione dell'orribile Pannella), oppure a pagare. In questo quadro il decreto proposto dalla Cancellieri mostra non solo tutta la sua splendida inutilità ma andrebbe addirittura ad aggravare una situazione drammatica. Ricordiamo infatti la grave anoressia della Ligresti.
    Saluti

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  4. Le assicuro che sono tutt'altro d'un apologeta della Cancellieri, che mi fa pure ribrezzo da un punto di vista semplicemente estetico, incarnando suo malgrado il mio ideale di Mrs. Mann.
    Eppure, nonostante l'indubbia curva calante sia d'incidenti che, soprattutto, di quelli mortali, qualitativamente v'è un incremento di situazioni nelle quali chi provoca l'incidente o è sotto l'effetto di sostanze che ne alterano i sensi e le capacità di reazione (alcolici, stupefacenti), oppure risulta guidare senza essere in possesso di patente di guida o, addirittura, di assicurazione per responsabilità civile. Direi che queste casistiche quantomeno non siano meritevoli di venir considerate alla stessa stregua di chi provoca un incidente per mera fatalità o distrazione incolpevole.
    Le parla uno la cui intera famiglia d'uno zio è stata sterminata da un camionista ubriaco e senza assicurazione.

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    1. Scusi, ma lei sa qual è attualmente la pena per chi causi la morte di qualcuno stando alla guida di un'automobile ubriaco o drogato? E' dai 3 ai 10 anni, e può arrivare a triplicarsi se i morti sono più di due, con la possibilità di arrivare anche a 15 anni, che è ad un passo dalla pena per omicidio volontario. Non le basta?

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    2. A me sì.
      M'era sembrato che fosse Lei, tra le righe, ad auspicare un atteggiamento più permissivo.
      Ma s'è ovviamente trattato d'un reciproco malinteso e mi scuso.

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    3. Di certo io non ho chiesto che all'automobilista venga dato in omaggio un orsacchiotto di peluche per ogni pedone che falcia, mi sono limitato a dire che chiedere ulteriori inasprimenti di pena o, peggio, la creazione di una nuova fattispecie di reato sia, oltre che immotivato ad una pur semplice lettura del fenomeno, sospetto di un atteggiamento umorale, e perciò pericoloso, quanto più questo sia fatto proprio dal legislatore. Avendo scritto questo in modo leggibile, se malinteso c'è stato, è tutto suo.

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    4. Mi sono scusato. Non le basta?

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    5. Ma certo, è che volevo solo sottolineare l'incongruità di quel "reciproco malinteso": non è stato "reciproco", questo è tutto. E stavolta sono io a chiederle scusa se le sono apparso sferzante.

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    6. Non voglio tediarla oltremodo, né tanto meno pretendo d'avere ragione. Solo una modestissima precisazione: io ho frainteso il suo post, valutandone erroneamente il contenuto. Lei, conseguentemente e per mia sola colpa, ha ritenuto che il mio commento fosse un auspicio a un incremento delle pene, mentre non lo era assolutamente ed era doveroso per me chiarirlo. Tutto qui il senso di quel "reciproco".

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  5. Credo che se si vuole affrontare un tema così caldo attraverso i soli occhiali della statistica, allora per non cadere nell'analisi falsata è necessario che quella statistica sia letta almeno un paio di gradini più giù del primo livello.
    Intendo dire: per dire non giustificato un provvedimento che crei una fattispecie di omicidio, è corretto utilizzare una statistica che nella colonna dei morti non discrimina tra morti attivi (il conducente) e passivi (il pedone)?
    Ora lei mi potrà rispondere che se calano gli incidenti è implicito che calino anche i morti passivi e per dimostrare che nel mio appunto non c'è intento polemico, le confermo che ho fatto io il controllo ulteriore all'istat dal quale viene fuori che anche i morti passivi sono in calo.
    Però, c'è un però.
    Per esempio sono in aumento i morti a causa di incidente stradale che conducevano una bicicletta che, si sa, sono vittime di automobilisti che in non rari casi nemmeno si fermano.
    E qui entro nell'appunto successivo: come lei certamente saprà, le statistiche sugli incidenti vengono compilate basandosi sul denunciato e non sull'effettivo ed è per quello che per esempio salgono i ciclisti morti pur calando le auto coinvolte in incidenti.
    Ora o pensiamo che i ciclisti abbiano la crescente abitudine di andare a 300 all'ora contro i pali, oppure dentro la statistica che lei ha messo in testa al suo post mancano tutte le auto che non rientrano nella statistica perché fuggite per timore, perché senza assicurazione, perché criminali e che per questo non permettono a quelle morti di rientrare nelle statistiche che hanno come elemento calcolato i soli incidenti automobilistici rilevati dalla polizia, che più o meno come accade per le statistiche sugli stupri domestici sono solo una parte emersa di un totale reale decisamente più drammatico.
    Allora le propongo una controdomanda: se l'omicio stradale (volontario) non scattasse come chiede il "popolo" (bleah) quando il tasso alcolico è sopra il consentito ma in caso di omesso soccorso come chiede la logica, ubriaco o sobrio che sia il conducente, lo troverebbe ancora sbagliato?

    Altro dato interessante è il picco di morti dalle 22 alle 6 del mattino, numero probabilmente dovuto al fatto che in orario notturno ci sono meno auto in circolazione ma non di rado hanno a bordo 4 ventenni che prendono l'ultima curva della vita a 200 all'ora sul 2000 di papà dopo in mese di patente e che quindi per ogni incidente i morti sono esponenziali.
    E allora anche qui una controdomanda: facciamo che Piergiulio che ha ucciso tutti i passeggeri suoi amici perché il 2000 di papà con cui tornavano dalla discoteca aveva bisogno di qualche anno di esperienza in più per essere portato a tutta birra sui tornanti del bergamasco alle 3 del mattino, se la cava con una multa e la condizionale; a papà che gli ha dato le chiavi del 2000 qualche responsabilità gliela vogliamo estendere, o facciamo che tutto si risolve con un weekend in castigo e senza i 200 euro di paghetta settimanale perché, dicono i vicini, è comunque un bravo ragazzo?

    In sintesi: antipatia della Cancellieri a parte, il problema del fatto che in Italia si possa uccidere, 1 10 1000 in calo o in crescita non è il punto, senza essere condannati per omicidio se solo si ha l'accortezza di usare come arma un'auto invece che una pistola, crede che vada prima o poi affrontato in qualche maniera e da qualsiasi lato si decida di entrarci?

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    1. Ora che mi ci fa pensare, sarebbe da introdurre la fattispecie penale di ciclisticidio. Fuor di ironia, sono d'accordo per una maggiore severità sull'omesso soccorso, ma non penso che in sé abbia gli estremi per implicare l'omicidio volontario. Alla seconda domanda rispondo no: figlio o non figlio, a 18 anni si è cittadini e ogni responsabilità è personale. Per finire, non è questione di antipatia: è mia ferma opinione che nel caso Ligresti la Cancellieri abbia commesso abuso d'ufficio. E non sono affatto d'accordo che il legislatore si muova sull'onda di un'opinione pubblica che sente aumentare il numero dei morti su strada, che invece diminuisce.

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  6. Condivido quello che scrivi, e il sentimento di disgusto verso chi asseconda gli umori, "la pancia" degli italiani. Ne ho ricavato un post. Rudi

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