mercoledì 5 febbraio 2014

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Non mi sono mai spinto a chiedere che «the Holy See assess the number of children born of Catholic priests, find out who they are and take all the necessary measures to ensure the rights of these children to know and to be cared for by their fathers, as appropriate», confesso che a questo non ero mai arrivato. Riguardo al resto, lo dico con un sorrisetto da stronzo dipinto sulle labbra, il documento che l’Onu ha licenziato sugli abusi sessuali commessi da membri del clero cattolico a danno di minori sembra un copia-incolla di ciò che ho scritto tante volte su queste pagine negli anni passati. 


4 commenti:

  1. Azz! Allora la famigerata lobby gay si tratta di lei! (rima involontaria)

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  2. Egregio dott. Castaldi, secondo me si sta parlando troppo poco di questo documento, della sua gravità e soprattuto delle sue implicazioni nel rapporto tra società civile e chiesa cattolica. I mass media nazionali stanno dando un profilo veramente basso alla cosa, mentre il Vaticano, dopo lo shock iniziale, sta già cominciando con le contestazioni, peraltro su aspetti del tutto secondari del documento (il problema dell'interferenza sulla dottrina) all'evidente scopo di far passare in secondo piano il problema principale denunciato (pedofilia e sfruttamento dei giovani, perpetrato per decenni, con copertura dei responsabili, e mancata collaborazione alle indagini). In sostanza, quello che è - oggettivamente - lo scoppio di una bomba nucleare, viene fatto passare dal Vaticano e dai mezzi di informazione come una specie di petardo. Posso capire l'imbarazzo del Vaticano, ma il profilo basso dei mass media, anche quelli di sinistra, come si spiega?
    Cordiali saluti.

    Giuseppe G.

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    1. C'è da dire che anche a R. Radicale, a meno che non mia sfuggito qualcosa, il profilo tenuto su tutta la questione sia molto, molto basso.
      Sarà mica per via del nuovo corso tutto vatican-cardinalizio?

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    2. pardon, c'è un congiuntivo di troppo: "è" molto, molto basso.

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