giovedì 13 marzo 2014

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Parliamoci chiaramente: io cercherò di non essere aggressivo o sprezzante, tu cerca di rispondere alle domande senza svicolare, e soprattutto rispondi senza sorridere, ché hai un sorriso che mi sta sul cazzo. Vieni sulla pubblica piazza a vendere il tuo set di pentole: sedici tra pentole, pentoloni e pentolini, padelle grandi, medie e piccoline, e relativi coperchi, cui aggiungi un mestolo, un forchettone e un batticarne, otto coltelli, un tagliere, in più offri in omaggio un frullatore, un televisore da 17 pollici e un simpatico zerbino che a poggiarci i piedi sopra sbrilluccica di lucette e una vocina esclama: «Welcome!», e vendi il tutto a centonovantanove euro, dilazionabili in trentatré comode rate, senza anticipi e senza interessi, col diritto di partecipare all’estrazione di un premio, una crociera ai Caraibi per due persone della durata di dodici giorni. Ora, col massimo rispetto, dov’è la copertura economica? O vendi robaccia, e allora si tratta di truffa, o è refurtiva di qualche rapina a un tir, e allora è ricettazione. Tutto questo sbracciarti, poi, questo tuo scilinguagnolo da seduttore di vecchine rimbambite, questo strafare che qualche adolescente brufoloso e balbuziente potrebbe anche scambiare per disinvoltura da ganzo, avrà un prezzo? Voglio sforzarmi a crederti: vivi per strappare sorrisi coi tuoi affaroni che in realtà sono regali, ma chi te li passa, Babbo Natale?    

14 commenti:

  1. In effetti, ogni politico, prima di poter aspirare alla guida del paese, dovrebbe obbligatoriamente formulare un documento previsionale e programmatico in cui sia messa nero su bianco e soprattutto tradotta in cifre la portata economica degli interventi che si prefigge di attuare tramite la maggioranza che lo sosterrà. Detto documento, oltremodo tecnico, dovrebbe essere sottoposto al vaglio preventivo della magistratura contabile, che ne certifichi la sostenibilità nonché l'attuabilità esecutiva secondo un preciso crono-programma.
    Si eviterebbe così un parlamento affollato di venditori di pentole (in verità, mi piace di più l'appellativo "magliari", come dite a Napoli), con tutte le conseguenze viste in questi ultimi anni.
    LB

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  2. Mah, con tutto il rispetto, bazzicando in società private da un po' tempo, l'approccio è quello. Ci si dà degli obiettivi con un traguardo temporale e si dice 'lo faremo'. Poi la riuscita o meno del piano determina la differenza tra magliari e bravi manager. Quantomeno Renzi ci ha messo la faccia, se poi tra tre mesi scaricherà le colpe sul primo passante vedremo. Cosa che non fa nessun altro all'attualità delle cose. Alla fine che abbiamo da perdere? Le alternative sono un comico che parla alla nerchia (pensavo alla pancia, lo sottovalutavo) dell'elettorato e un vecchio pervertito che tiene famiglia.

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    1. In effetti, è un criterio che, se fossi un'assemblea degli azionisti o un cda, applicherei anche nella scelta dei top manager. Ma lì, almeno, si guarda il curriculum.
      Altrimenti, facciamo direttamente come gli antichi Romani: non c'importa che siano bravi, preparati, onesti, intelligenti, capaci, intraprendenti, abili. Basta solo che siano dei prediletti della dea Fortuna. La miglior garanzia in assoluto.
      LB

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  3. O è il nuovo craxi che ha seguito i seminari di Mastrota, e nel caso ci tornerà tutto maggiorato degli interessi fra qualche anno, ma per fortuna la bce vigila..., oppure oltre all'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, alla iuc (tasi + tari ), all'imu (non sulla 1^ casa perchè c'è alfano, ma su tutto il resto), al classico aumento della benzina e delle sigarette, e alla imprecisata spending review, il tutto si risolverà in una partita di giro, grazie sopratutto al risparmio sugli interessi del debito pubblico garantiti dallo spread mai così basso da 6 anni a questa parte (il complotto plutogiudaicomassonico). Renzie mi fa venire l'orticaria, ma è probabile che ogni centesimo di quegli 80€ al mese a chi sta già "tirato" finisca in consumi, il che sarebbe comunque una piccola boccata d'ossigeno per molti.

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  4. Si, sarà vero e giusto, ma perché si attacca, adesso, Renzi? Non è stato forse uguale per i governi precedenti, qualunque fosse la maggioranza e chiunque la capeggiasse? Perché lui sosterrebbe una diversità. Ma non l'han sempre sostenuta tutti i precedenti governi questa diversità? Dove starebbe lo scandalo? In Italia non si è sempre scommesso, azzardato, chiunque fosse al potere, su di un tasso di crescita superiore al tasso di interesse sul debito pubblico? Su di un beneficio futuro rispetto ad un costo attuale? Insomma, dove e perché questa sorpresa da sepolcri imbiancati sarebbe "nuova"? Zagreo

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  5. Il Presidente del Consiglio ideale per l'Italia dovrebbe avere le competenze di un Einaudi, la dirittura morale di un De Gasperi e la feroce determinazione di uno Stalin. Ma non c'è, e le alternative, come è stato giustamente osservato, sono un vecchio pervertito che usa la politica come strumento per perseguire interessi personali e un comico megalomane che vuole distruggere l'Italia per riplasmarla secondo le sue folli teorie. Entrambi peraltro pregiudicati. Renzi ha i suoi difetti, ma gli si deve riconoscere onestà di intenti ed il fatto che il compito che si è assunto è ai limiti dell'impraticabilità, non tanto per i limiti di bilancio, ma per il feroce boicottaggio alle sue prossime iniziative che avverrà da parte dei dirigenti dell'apparato amministrativo nazionale che hanno sempre avuto in mano il potere e le relative rendite di posizione, nonché da parte dei senatori che non vogliono essere mandati a casa, e di quella parte del PD che storicamente ha sempre cercato di far cadere chiunque nel proprio partito si elevasse dalla mediocrità. I veri problemi gli verranno da lì. Sicuramente Renzi ha capito che è necessario correre, quello che non aveva capito Letta, che ci ha messo sei mesi solo per decidere se gli italiani dovessero o no pagare l'IMU. Ed infine, quelli che criticano così ferocemente un uomo che è al governo da tre settimane dovrebbero, per coerenza intellettuale:
    a. spiegare cos'hanno fatto di memorabile i predecessori di Renzi che valga a rimpiangerli;
    b. indicare il nome di un politico, uno solo, che nella storia di questo Paese abbia indicato degli obiettivi che intendeva perseguire e fosse disposto ad assumersi le conseguenti responsabilità in caso di mancata realizzazione degli stessi.
    Forse sarebbe il caso - prima di sparare a zero su Renzi - di lasciargli almeno un anno di tempo per far vedere di che pasta è fatto. Certamente non potrà fare peggio di chi l'ha preceduto.
    Giuseppe G.

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    1. Un anno di Palazzo Chigi non si nega a nessuno.

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    2. Non è un problema di prendersi responsabilità, è un problema di consistenza logica.

      Si comincia a fare A che però nel tempo implica B, non gradita al gregge, quindi dopo un po' di tempo e si comincia a fare non-B, gradita al gregge ma che implica non-A, e così via.

      A e B potrebbero essere politiche qualsiasi, non è quello il punto. Il problema è scambiare le leggi per encicliche: si promettono ricompense che non si è in grado di elargire e punizioni che non si è in grado di infliggere.

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  6. A parte il fatto che per determinate riforme, come quelle istituzionali, un anno di tempo per l'iter è il minimo indispensabile (i tempi tecnici quelli sono), pretendere che Renzi faccia in pochi mesi (qualcuno pretenderebbe addirittura in pochi giorni!) quello che i suoi predecessori non hanno voluto o saputo fare in decine d'anni mi sembra quantomeno ingeneroso. Non si possono fare riforme con decreti legge (unico strumento normativo in capo al Presidente del Consiglio), né si dovrebbe giudicare un politico per la simpatia o antipatia che ispira, ma solo per i fatti (e glielo vogliamo concedere un pò di tempo per realizzarli prima di giudicarlo?). Cordiali saluti.
    Giuseppe G.

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    1. Hai detto bene, non si può giudicare un politico per la simpatia o antipatia. Ma Renzi è un politico ?

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  7. Peggio di una wanna marchi, c'è solo un Paese popolato da clienti di una wanna marchi.

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  8. Ma a parte tutto il resto, si continua a dire che bisogna far ripartire i consumi, e qui qualcosa non mi torna. Cerco di spiegare.

    Se io sono indebitato con una banca, es. se devo pagare le rate del mutuo, che cosa faccio? Lavoro, risparmio, metto da parte dei soldi (invece di spenderli), e con quelli pago il debito. Quindi: lavoro di più, ma consumo di meno.

    Ora trasportando la stessa situazione a livello nazionale, se l'Italia è indebitata, cosa deve fare? Lavorare per esportare prodotti all'estero, in modo da incamerare valuta, con cui ridurre i debiti. Ma questo non significa incentivare i consumi interni. Lavorare in fabbrica per realizzare prodotti da esportare è fatica e impegno. Invece distribuire soldi per incentivare i consumi nelle pizzerie e negli ipermercati, è spreco.

    Sì lo so che non sono discorsi da economista, ma abbiamo visto dove ci hanno portato gli economisti...

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  9. le coperture ci sono e sono chiarissime : i tagli di Cottarelli e lo 0,4 che manca per raggiungere il 3 per cento ( col rischio ovviamente di superarlo ). Certo si può essere contrari ai tagli e considerare inopportuno correre il rischio, ma l' operazione può riuscire. D' altronde in queste cose una dose di rischio è inevitabile dato che la riuscita dell' operazione dipende dal punto di vista contabile da due variabili su cui il governo non ha praticamente nessuna influenza : lo spread e la percentuale di crescita del pil. Bisogna ammettere che Renzi è riuscito stavolta a dare davvero un segno di novità sia rispetto ai precedenti governi afoni e tremebondi sia rispetto alle smargiassate berlusconiane.

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