martedì 20 maggio 2014

Selfie



Non andrò votare, ma da stasera cercherò di tenermi lontano il più possibile da tv e giornali per resistere alla tentazione di votare Grillo che mi prende ogni volta che Renzi e Berlusconi aprono bocca, tanto più prepotente quando ad aprirla sono i cazzabubboli e le sciacquette che reggono loro la coda. Di Grillo sapete cosa penso, ne ho scritto in più occasioni, e senza risparmiarmi toni duri, e non ho cambiato idea, ma per quanto continui a ritenerlo un pericolo, e non da poco, dargli modo di spazzare via quelle due merde è un pensieraccio che mi ha titillato e mi titilla. Tipo grattarsi a sangue quando nessun antistaminico riesce a vincere il prurito: non si fa, ma resistere è difficile. 
Fermo lì, lettore. Prima di lasciare un commento stronzo, rileggi: ho detto che non andrò a votare. Non c’è bisogno tu mi dica che a votare Grillo mi pentirei un istante dopo, lo so di mio. Sarebbe lo stesso errore che fece quella gran testa di cazzo di Benedetto Croce, quando scrisse che il fascismo era una sgradevole seccatura, ma costituiva un passaggio necessario per la restaurazione dello Stato liberale, ti va bene il paragone? Non andrò a votare: ti ringrazio per l’apprensione, lettore, la prendo come segno d’affetto, ma non è necessaria.
Anzi, visto che a Ottoemezzo c’è la Serracchiani, dammi un istante per recuperare il telecomando e cambiare canale, sennò ’sto selfie viene mosso

91 commenti:

  1. caro inconsolabile malvino, si, lo confesso ti stavo per mandare a ciapa i rat, ma non votare è subito dopo votare grillo la peggior cazzata che puoi fare.

    azzilandro

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  2. Caro dott. Castaldi, in certi momenti di estrema costernazione non può che venirci in soccorso la grande saggezza cinese, la quale com'è noto c'insegnò che "è sempre meglio andare a letto con culo gelato, che con il gelato nel culo".
    Ci rifletta un po' e sono certo che non tarderà a scorgere in quel gelato suppositorio una discreta metafora di questi nostri tempi grami e questo pensiero la sosterrà ancor di più nella sua convinzione.

    LB

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    1. A me il paragone non è chiaro

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    2. @-->Anonimo

      C'è il link nel mio commento sottostante che porta a un disegnetto esplicativo.

      LB

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  3. Eccedo. La porti pazienza.
    Con dedica.

    LB

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  4. Il voto è un rito vuoto che camuffa la natura autoritaria della democrazia. TV e giornali sono lo strumento con cui lo Stato autoritario e violento impone all'individuo la scaletta delle preoccupazioni, delle cose importanti, di quelle desiderabili, con lo scopo di controllarlo. Perché preoccuparsi di qualcosa che è stato scelto per noi? Perché invece non creare le nostre preoccupazioni autonomamente? Voglio vedere meno omologazione. Voglio vedere una varianza grandissima, voglio che ognuno costruisca una cultura propria, una lingua propria, costumi propri, voglio che non ci si capisca più niente. A quel punto cosa ci interesserebbe mai del voto? Del ridicolo voto. Nessuno saprebbe più chi sia Renzi. Se un balordo ubriacone lo incontrasse per la strada e tentasse di spalmare della merda rancida sul suo viso, nessuna guardia del corpo si opporrebbe all'impresa, perché impegnata a creare il suo esperanto e la sua letteratura, a viaggiare ed esplorare un universo che esiste solo nella sua mente.

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    1. Vabbe', io mi limitavo a dichiarare che mi astengo, e a fatica. Tu, invece, arrivi alla mescalina. Spiacente, l'età non mi consente.

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    2. Sicuramente il primo passo è la dieta catodica e giornalaia, assolute (!)
      Non mi sembrano molto diffuse,almeno la prima, se persino il Sig.Castaldi cede al fascino,seppur momentaneo, delle Sigg.re Gruber e Serracchiani. Interpretiamolo come un dovere professionale, Istagram a parte.
      Lr

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    3. @ Procellaria
      Direi che il suo è il manifesto dell'autismo. Ma sì, che sia. Cupio dissolvi.
      Anzi la cosa che più mi viene in mente è questa qui:
      https://www.youtube.com/watch?v=hVx1CnGK18U

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    4. Mi limiterei a suggerire il metodo usato in Colombia ;si, si, narco, mafia, terzomondo; ma leggete il metodo:
      "se la percentuale di schede bianche - non nulle - raggiunge il 51%, accertato che la proposta é stata rifiutata, si procede immediatamente a nuove elezioni con NUOVI candidati"
      Mi confesso, anche io soffro della malattia del dot. Gastaldi specialmente se, malauguratamente, ascolto i "cazzabubboli e le sciacquette "

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  5. Sto seguendo Di Battista da Mentana: sta andando (a mio avviso) molto, molto bene.
    E' bravo, è preparato, ci crede, ha passione e comunica passione.
    E' diverso, è giovane davvero, niente a che fare con i giovani-vecchi allevati in batteria nel PD.

    Santo cielo, ma dopo il faccione del ducetto e il B. mummificato, Di Battista è o non è una boccata d'aria fresca?

    P.S. Bravo Mentana: uno tra pochi, pochissimi capaci di sottrarsi alle indicazioni categoriche del Ministero Della Cultura Popolare.

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    1. Ha un solo difetto: propone azioni realizzabili solo violando la costituzione.
      No, il difetto non è questo, quella è scelta legittima.
      Il difetto è che lo propone come esponente del partito che si vanta di essere l'ultimo baluardo a difesa della costituzione.
      Per molto meno un tempo si parlava di delirio, oggi si chiama futuro luminoso.

      Ma sono sofismi, concordo.
      A uno così bello e passionale non glielo vogliamo perdonare un po' di trance agonistico?

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  6. il suo "conflitto" si regge interamente sul difetto maggiore, che per chi ne è affascinato è il suo maggior pregio, di tutta la retorica di Grillo: presentare l'evidenziazione di un problema oggettivo come dimostrazione definitiva della validità della soluzione proposta.
    Se questa elementare connessione tra problema e soluzione fosse logica al punto da farsi assioma, la storia non avrebbe mai avuto modo di coniare il detto "Toppa peggiore del buco".
    Che invece come si sa non solo è stato coniato, ma è oltretutto sintesi adatta a rappresentare i peggiori errori di quella stessa storia.

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  7. D` accordo con il non votare, ma sbagliato con l` idea di fregarsene se c` e`.
    Quello che bisogna fare e` lavorare per cambiare le cose in meglio non necessariamente passando per il voto
    Altrimenti il rischio e` quello di passare per fancazzisti (non mi sto riferendo a lei, Castaldi)

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  8. D` accordo con il non votare, ma sbagliato con l` idea di fregarsene se c` e`.
    Quello che bisogna fare e` lavorare per cambiare le cose in meglio non necessariamente passando per il voto
    Altrimenti il rischio e` quello di passare per fancazzisti (non mi sto riferendo a lei, Castaldi)

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  9. Per inciso, il "lettore" sono io.


    6iorgio

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    1. Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. La parola d'ordine è una sola, categorica e imperativa: vegetare ai margini.

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    2. "Vegetare ai margini" fa tre parole.

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    3. Ecco, ora ho perso anche l'ubi consistam.

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  10. L'unica è votare qualcosa che non c'entri una beata fava coi tre dell'ave maria, cioè qualcuna di quelle liste europee che hanno qualche candidato qui da noi, e sperare che detta lista passi la soglia di sbarramento (o lo sbattimento della sogliola???). Ogni voto a loro - anche se lo si ritiene buttato nel cesso - è un voto in meno ai tre buffoni, mentre l'astensione, invece, è un voto in più per quello dei tre che passerà in vantaggio.

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  11. Stesso effetto, l'impulso di andare a votare e votare 5stelle, me lo fa questo post su facebook di david sassoli:
    "Cristina Gilberti aveva 7 anni quando perse i genitori e il fratellino in un incidente d'auto mentre alla guida c'era Beppe Grillo. Cristina oggi dopo 30 anni ha chiesto di parlare a Grillo, ma lui non vuole vederla. Ora io dico: fai il pazzo in macchina e uccidi tre persone. Poi invece di passare il resto della vita a testa bassa, sbruffoneggi in giro. Ma se alla fine una ragazzina rimasta orfana ti chiede di parlarti, come fai a dire di no? Grillo: ma che razza di uomo sei?".

    ma resisto perché consentire di procurare altri danni a Sassoli, sarebbe imperdonabile.

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  12. Perchè non vota Scelta Europea, piuttosto che non votare?

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  13. Scusate se mi intrometto ma voglio utilizzare questo spazio per pubblicizzare una bella battaglia di civiltà che riguarda gli astensionisti, si chiama " Dona il tuo voto a chi non può permetterselo " copio/incollo il reclame dell'iniziativa :

    " Se come me non sapete per chi votare. Se come me pensate che la cosa migliore il 25 Maggio sarà non presentarsi alle urne, Eccovi qua la soluzione:
    Partecipate alla campagna “ REGALA IL TUO VOTO A CHI NON PUO’ PERMETTERSELO “. In pratica, anche se non tutti se ne sono accorti, più del 10% della forza produttiva di questo paese non può votare, c’è un 10% della popolazione che paga le tasse , contribuisce con i loro figli a far stare in positivo la bilancia demografica dell’Italia, rispettano leggi e regolamenti vari, producono da soli il 13% del Pil italiano e danno un grosso aiuto alla riduzione del debito pubblico. Ma ahimè non possono votare ! di solito si chiamano Ahmed, Chang, Natascia, Paulo Roberto, John . Di solito li chiamiamo Immigrati. E no non possono votare. La Campagna “ REGALA IL TUO VOTO A CHI NON PUO’ PERMETTERSELO “ funziona così : Scendete in strada, fermatevi a parlare con il primo immigrato che trovate; appuratevi che sia in Italia da parecchio tempo e che non sia solo di passaggio; appuratevi che segua a grandi linee il caos politico che c’e’ in Italia, poi domandategli “ Ma te se potessi votare a chi voteresti ? “ la sua risposta sarà il vostro voto. A quel punto andate alle urne il 25 Maggio e votate quello che vorrebbe votare Ahmed ( o natascia o etc. etc. ) . Certo potrà capitare che vi indichi un candidato che voi non sopportate proprio ( a me potrebbe capitare un immigrato grillino , per esempio ) ma non sarà il vostro voto sarà il suo, voi sareste solo un corpo che si reca alle urne, un transfert diciamo così . Se trovate un immigrato che vorrebbe votare la Lega peggio per lui ma dovrete votare Lega. Trovarli non credo sia molto difficile, se uscite adesso sul pianerottolo probabilmente incontrerete Natascia che vi sta pulendo le scale o scendete alla pizzeria sotto casa c’e’ Ahmed che sta preparando l’impasto per la vostra Pizza .
    Andate amici Astensionisti se non volete votare per voi almeno votate per chi non può ! "

    Che ne dite ? ci si può pensare no ?

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  14. "Tipo grattarsi a sangue quando nessun antistaminico riesce a vincere il prurito: non si fa, ma resistere è difficile."
    Sarà che è esattamente ciò che provo anch'io, ma la trovo davvero carina. Sulla piazza miglior paragone non c'era.

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  15. Circa gli attacchi a chi non vota:
    http://cattoliciperlalaicita.blogspot.it/2014/05/pensieri-in-liberta-voto-e-critica.html?m=1

    Urban

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  16. Non potresti votare Barbara Spinelli della lista "L'Altra Europa"?

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    1. La Spinelli ha già detto che rinuncerà al seggio eventuale. Uno dei motivi per cui non voterò quella lista. Oltre a Casarini.

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    2. Non lo sapevo. Ritiro ciò che ho scritto.

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    3. Per completezza, anche se a quest'ora avrai già trovato i riferimenti in rete. La lettera della Spinelli in cui spiega questa scelta (e quella di Moni Ovadia - pare):

      http://www.wittgenstein.it/2014/05/01/barbara-spinelli-tsipras/

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  17. Ne ho lette di tutti i colori + 1 tra i commenti a questo post. Votare per delega? Vegetare ai margini? Votare un anticostituzionalista? Astenersi? Puah. Non votare vuol dire regalare un voto a qualcuno; votare alla 'azz de kan per aver dato retta alla pancia o ai consigli magari burloni di qualcun altro vuol pure dire regalare un voto a qualcuno che non se lo merita. L'unico suggerimento sensato che ho letto qui riguarda il votare piccole, misconosciute liste che magari hanno le idee più chiare, sottraendo il voto a tutte quelle liste di merda (ribadisco: MERDA) che i partiti italioti hanno messo su. E non faccio nomi specifici: ognuno guardi cosa fornisce il panorama europeo in fatto di candidati italiani per liste di fuori e voti come gli aggrada. Io non vedo l'ora che domenica sia passata...

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    1. e che cambia? Non sono esperto di legge elettorale europea (se qualcuno ne sa lo scriva non ho voglia di googlare), ma di solito nei sistemi elettorali a sbarramento i voti dati ai partiti che non lo superano sono 'cancellati' e il totale dei votanti a uso distribuzione dei seggi viene ricalcolato sottraendoli. Ergo, è praticamente lo stesso che astenersi, salvo lasciare un +1 ai votanti per il calcolo delle percentuali dell'astensione.

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    2. Cambia, eccome se cambia, soprattutto se una di queste piccole liste passa la soglia di sbarramento: lì sì che ogni voto dato ad essa li toglie all'accozzaglia di buffoni italioti i quali ancora non si sono resi conto che si tratta di elezioni europee, quindi totalmente avulse dalla politica nazionale.

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  18. Su, non faccia così: segua il consiglio di Marco V., voti Scelta Europea.

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  19. Scelta Europea? Ma davvero? Quell'accozzaglia di cui fanno parte quegli immondi cialtroni di montiani e gli orfani di Giannino? Quelli sono i peggiori in circolazione. I PEGGIORI!

    Piuttosto, pur comprendendo la sua scelta, invito il signor Castaldi a tornare sui suoi passi e a prendere in considerazione il voto antisistema.
    Se si trattasse di elezioni politiche, anche io considererei il voto a Grillo non privo di insidie.
    Ma parliamo pur sempre di elezioni europee. Nella peggiore delle ipotesi, l'impatto del Movimento 5 Stelle nelle istituzioni europee si ridurrebbe a un cigolio pittoresco. Nel migliore dei casi potrebbe rivelarsi una minuscola pietruzza negli ingranaggi di quel mostro deforme che chiamano Europa. Che male può fare?
    Invece nel panorama politico italiano un voto a Grillo - e una battuta d'arresto di Renzi - potrebbe avere benefici influssi sulle prossime mosse del governo, a cominciare dall'abbandono di quell'aborto che chiamano Italicum.
    Con questo non voglio dire che voterò i CinqueStelle. Ma è una delle ipotesi che sto prendendo in considerazione.
    Grazie per l'attenzione.

    Maurizio

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    1. Be', ce ne vuole di coraggio a dire che SE è il peggio, peggio persino di quella fogna della Lega Nord o dei velleitari sinistroidi della Lista Tsipras.
      Sta di fatto che, oltre ai Socialisti e ai Popolari Europei, ci sono anche i Liberaldemocratici, che - ahimè - in Italia non hanno rappresentanza.
      Certo, io avrei preferito mettere la croce su una lista "ALDE", con candidati liberaldemocratici singoli e non su un cartello di gruppi più o meno liberali. Certo, non tutti sono eccelsi. Ma cosa vuole, la purezza la lascio agli invasati, a quelli che vogliono raddrizzare le gambe ai cani. Accetto volentieri qualche imperfezione, se il quadro generale mi soddisfa. Tanto più che qui si può scegliere quale candidato promuovere e quale no.
      Senza contare che quelli di SE sono gli unici che parlano di argomenti europei e non sfruttano queste elezioni per le beghe politiche interne.
      E poi questo la dice lunga: "Se si trattasse di elezioni politiche, anche io considererei il voto a Grillo non privo di insidie. Ma parliamo pur sempre di elezioni europee". In sostanza: l'Europa non conta una beneamata fava, è un trastullo per babbei, quindi potremmo votare anche Pol Pot, chissenefrega. Voti pure Grillo, se lo merita tutto.

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    2. Io non li voterò ma non capisco perchè dovrebbero essere i peggiori. Sono i più liberali di tutti, fortemente europeisti e sufficientemente laici.

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  20. @Bruno
    "Ha un solo difetto: propone azioni realizzabili solo violando la costituzione...Il difetto è che lo propone come esponente del partito che si vanta di essere l'ultimo baluardo a difesa della costituzione".

    Veramente non mi risulta che l'Italicum, legge violentemente anticostituzionale, sia una proposta del M5S.
    E nemmeno mi risulta che un Senato sottratto al voto popolare e privato di ogni potere di controllo sull'esecutivo (operazione che-unitamente all'Italicum- configura un chiaro progetto di svolta autoritaria) sia una proposta del M5S.
    Al contrario, mi risulta che le due manovre di cui sopra nascano dall'affettuosa sintonia politica tra il ducetto e il buon Berlusca. O no?

    E mi risulta altresì, che quando, l'estate scorsa, il governo Letta-Napolitano si apprestava ad attaccare e snaturare la Costituzione, a partire dal congelamento dell'art. 138, i soli 5Stelle, con una opposizione durissima, riuscirono a sventare quello sciagurato disegno e a salvare-purtroppo momentaneamente- la nostra Costituzione.

    Naturalmente, oggi ci 'riprova' la premiata ditta Renzi-Berlusconi. due personcine serie, moderate, responsabili, rassicuranti, pensose del bene comune e delle libertà democratiche: una garanzia.

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    1. Annamaria, non rispondere a questo bruno.

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    2. uhm, non è un problema di intenti ma di logica. Noi difendiamo la Costituzione. A parte l'art 67 si intende. E a parte proporre il referendum sull'euro. E a parte proporre un sacco di leggi (tra cui l'incandidabilità dei pregiudicati) che sarebbero palesemente incostituzionali, più di sei italicum messi in fila.
      Ora, senza entrare nel merito, perchè il punto non è questo (magari l'art.67 è una merda, i referendum devono spaziare su tutto l'assetto normativo e le condanne penali sono un marchio a fuoco impresso per tutta la vita) come si fa a definirsi 'difensori' di una cosa che si vuole rivoltare come un calzino?
      Non sarebbe un'operazione di igiene intellettuale dire semplicemente 'siamo contro ai propositi di modifica costituzionale proposti da tizio, caio e sempronio, mentre siamo a favore di quelli che piacciono a noi'?
      No, ma l'uomo di marketing è solo Renzi, neh...

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  21. Ma come? Da un liberale doc come te ci si aspetterebbe che tu tenga la barra dritta anche in mezzo alla tempesta. La volontà di naufragio non si evoca nemmeno per scherzo! (oh capitano mio capitano). Con ironia... Tuo f.m.

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  22. Stavo pensando pure io di non recarmi a votare.
    Poi mi sono ricordato che detesto far parte di maggioranze.
    Stia bene, sempre utile passar di qua.
    Ghino La Ganga

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  23. Condividerei la stessa posizione di Malvino ma il fatto che l'astensione favorisca di fatto lo status quo, mi procura un rush cutaneo nella zona di competenza del proctologo che mi rende difficile la decisione su quale dei due pruriti sia facile da combattere.
    Vit

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  24. Anna Maria, purtroppo sai qual è il punto? Che con buona pace di quello che dicono Grillo, Casaleggio e Travaglio, cambiare la Costituzione non è incostituzionale, anche se può non piacere come lo si fa. Quindi che l'Italicum, la riformicchia del Senato e l'art 138 siano operazioni incostituzionali è un perfetto esempio di propaganda grillina: tanti lo dicono e lo credono, altrettanti lo ripetono. E però non è vero: punto. Il vero e il falso non sono concetti democratici. E dire che se il M5S "vince" le europee Renzi e Napolitano vanno a casa, si fa il referendum sull'euro e si butta a mare il fiscal compact è esattamente, parimenti, falso. Perché succedano queste cose deve cambiare, e profondamente, il Parlamento italiano: quello europeo nulla può. Dunque, si conferma ciò che si sapeva. La classe politica italiana fa schifo ma il M5S è un partito che, semplicemente, propone e scrive nel suo programma cose false, insensate, infattibili. Se tu vuoi crederci liberissima, è la democrazia: ma restano false, insensate (il processo sul blog...), infattibili (il reddito di cittadinanza coperto con la casta e gli F35). Per quanto mi riguarda, voterò una lista minore: non entrerà in Parlamento ma quei voti servono ad abbassare la percentuale dello sparaballe (Renzi) e del mentecatto (Grillo)

    MrY

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    1. @ ale.ga
      Mi spiace, debbo contraddirla. Cambiare la Costituzione è obiettivamente costituzionale solo se lo si fa secondo le regole di riforma fissate nella Costituzione medesima, non cominciando proprio da quelle (art.138), come han fatto Napolitano & C., gente che nei riguardi della Costituzione - visto ciò che propongono - provano la stessa passione dei vampiri per l'aglio.
      Del resto, se poi stiamo tutti a guardare i vampiri all'opera senza muovere un dito, se la Costituzione diventa per tutti la proverbiale pelle dei coglioni, possiamo anche instaurare una dittatura "riformando" la Costituzione, oppure, chessò, farci rieleggere Presidente della Repubblica:
      1) dopo un intero mandato già trascorso;
      2) dopo un anno passato prendere per il culo gli italiani, giurando che niente e nessuno ci avrebbe convinto a ricandidarci e richiamando il diniego costituzionale posto dall'art.85 ("Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni");
      3) pulendoci infine il culo, coll'art.85.

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    2. La nostra Costituzione, al pari di tutte quelle nate dalle tragedie del secolo scorso, è una Costituzione 'rigida'; al contrario degli Statuti ottocenteschi concessi, in genere, da sovrani cosiddetti 'illuminati', che erano invece Costituzioni 'flessibili', modificabili cioè con semplice legge ordinaria.

      Erano 'flessibili, ad es., la Costituzione della Rep. di Weimar e lo Statuto albertino, travolti tragicamente nella maniera che sappiamo.

      L'art. 138 della nostra Carta fondamentale, è di straordinaria importanza perché ne tutela, appunto, il carattere di rigidità: che non vuol dire renderla immodificabile, ma sottoporre ogni progetto di revisione costituzionale a una procedura più lunga e meditata.
      Ebbene, chi ha difeso l'art.138 dagli attacchi di coloro che intendevano 'congelarlo' per avere mano libera sulla Costituzione e procedere a tappe forzate a snaturarla, per "legalizzare" quella stretta autoritaria che nei fatti c'è già, sono stati i parlamentari 5Stelle: da soli, con una opposizione durissima: da soli, da soli, da soli contro l'armata Letta-Napolitano.
      Dice poco? Direi che questo è un fatto di enorme portata.
      Al netto di tutti gli errori, gli eccessi e le sbavature di un Movimento ancora in formazione e in crescita, al momento abbiamo solo loro a difesa delle nostre libertà democratiche.

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    3. @Annamaria:

      Nei giorni narrati nel suo epico racconto ricordiamo bene i parlamentari sui tetti.
      "Quello che le tv non vi dicono" è cosa facessero i parlamentari M5S rimasti al di sotto di quei tetti nelle stesse ore.
      Glielo dico io.
      Provavano a scardinare un articolo...aspetti com'era..."di straordinaria importanza".
      Si tenga forte: il 138.

      E non lo fecero dal tetto, lì ci andarono per dire che il ddl Letta non sarebbe mai passato grazie a loro.
      No pasaran! potremmo dire con altrettanto epica sintesi.
      Poi vai a guardare sotto i tetti e scopri che l'operazione non solo non era per loro così brutta ma fu oltretutto considerata una splendida occasione per fare un po' di quella sana opera di "infilamento codicilli" che davanti alle stesse telecamere indicano come pratica truffaldina da vecchia casta destinata a finire grazie alla fortuna di aver finalmente loro a impedirla.

      I fatti:
      Il 30 Luglio 2013 Roberta Lombardi, non l'ultima diciamo, mentre i compagni di gita stavano sul tetto per fermare il ddl, ci infilò un emendamento di una sola riga, (em 5.7 se le serve) che recitava così:
      "Al comma 1, sostituire le parole: cinquecentomila elettori, con le seguenti: cinquantamila elettori."

      Qui potrei fermarmi chiedendole semplicemente perché partecipare a un ddl che si sta cercando di far bocciare nel caso arrivasse ai voti, ma alla logica so che fuggite e quindi proseguo.

      Il comma 1 al quale fa riferimento è quello dell'art.5 del ddl che nelle intenzioni di Letta voleva cambiare il 138 rendendolo persino più rigido di quanto non fosse l'originale, dal momento che apriva al referendum anche qualora le modifiche fossero state votate anche in seconda lettura dai 2/3 delle camere.
      Comprenderà che come modifica per sottrarre sovranità popolare a favore di una maggiore libertà dei politici è un po' bizzarra.

      Se si parla di cambiare la costituzione e di popolo votante, con tutte le derive che dietro al termine "popolo" si possono celare, direi che i costituenti con quella soglia 500mila si siano posizionati su un livello che possiamo dire democratico, essendo raggiungibile ma non dalle sole minoranze.

      E invece che ti fa l'M5S?
      Non va a cercare di abbattere proprio quella soglia portandola a 50mila?
      E cosa sarebbe successo se quell'emendamento fosse passato e il ddl fosse stato approvato, cosa che si augura chi lo emenda al di là di cosa dicano gli amici dal tetto nel frattempo?
      Che per poter bloccare il parlamento sarebbe bastato raccogliere l'equivalente degli abitanti di Battipaglia o, se vogliamo, dei partecipanti a un concerto di Ligabue, ma spingiamoci oltre e arriviamo a dire fin'anche gli iscritti al blog di appeppecrillo con certificazione al voto, che in quei giorni erano esattamente quel numero lì (le coincidenze a volte, eh?).
      Un po' poco, converrà, per richiamarsi all'idea di rappresentanza nazionale immaginata dai costituenti.

      Praticamente gli iscritti a un blog, corposi per carità ma piuttosto lontani dai voti che i 2/3 di un parlamento rappresentano, avrebbero visto consegnarsi il potere di far partire referedum (senza quorum) da soli, da soli, da soli, su qualsiasi cosa non gradita a chi quei 50 mila iscritti li controlla.
      I restanti ennemilioni di elettori che magari quella modifica l'avevano votata nel programma elettorale dei 2/3 mandati in parlamento ad attuarla, si attaccassero al ca**o o corressero a votare in massa per confermare, perché senza quorum i soli voti del M5S sarebbero sufficienti per bloccare la legge che loro hanno chiesto.

      E tutto questo gli unici baluardi a difesa delle libertà democratiche dicono di farlo talmente per loro che dovrebbero anche essere ringraziati per questo, perché riescono a farlo persino nonostante ammettano ogni tanto qualche sbavatura.
      Tipo essere gli unici a difendere il 138 e negli stessi giorni gli unici a cercare di indebolirlo.

      Voti con soddisfazione, mi raccomando.
      E' l'unica cosa che giustifica il delirio collettivo al quale state partecipando.

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    4. @ Bruno

      Risposta da antologia. Confesso che mi ero perso alcuni di questi passaggi. Purtroppo, ho la sensazione che se ne potrebbero narrare a centinaia del tutto inutilmente, contro un muro di gomma.

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    5. E' esattamente quello il problema, te ne potrei portare mille di esempi così ma ugualmente sarebbe opera inutile.

      La macchina propagandistica che il comico è riuscito a creare è qualcosa che rasenta la perfezione, perché mai fino ad ora qualcuno era riuscito a mettere in piedi uno scudo di protezione che fosse così facile da discutere e nello stesso momento così impermeabile a ogni tipo di discussione.

      Puoi produrgli tre pagine di dimostrazione dell'invalidità di ciò che sostengono nel merito, col tempo di reazione di un airbag la loro mente attiverà l'estrazione della validità del metodo, che si riduce a essere sempre "Noi siamo gli unici che" e gli errori risolti con la licenza alla "sbavatura" che nel loro chiamare "ragazzi" le persone che fanno quanto da me descritto là sopra diventa implicita e quindi autoassolutoria senza necessità di argomentarla (a sé stessi) perché puramente emotiva.

      E così hai la rete e le piazze e i bar e il parlamento pieni di persone che viaggiano con proclami pomposi ed epici come quelli di Annamaria e che nel momento in cui glieli smonti carte alla mano, quelle che oltretutto sono loro stessi a sfidarti ossessivamente ad andare a vedere per poi scoprire che gli unici a non conoscerle sono proprio loro che su quelle stesse carte poggiano la loro granitica certezza, semplicemente scompaiono, per poi ricomparire al prossimo giro con il medesimo tono, la medesima retorica, la medesima disinformazione altrettanto smontabile, la medesima intimazione a informarti correttamente, il medesimo convincimento di essere comunque gli unici che, i migliori a, i più adatti per.
      E la ruota riparte da capo.

      Vuoi un altro esempio?
      Tra i primi provvedimenti di Renzi ci fu anche la famosa eliminazione del finanziamento statale alla pubblicazione dei bandi di gara.
      Apriti cielo, giorni e giorni a leggere in giro fiumi di grillini che evidenziavano il ridicolo di un provvedimento che avrebbe fatto risparmiare due euro a favore dei tonti "Renzini" convinti che con quelle cose si possano risolvere i problemi del paese.
      Articoli, servizi, ore/informazione spese a dimostrare come quella scelta tradisse incapcità di fare scelte davvero impattanti e utili al paese.

      7 Febbraio 2014, 3 mesi prima, Luigi Gallo parlamentare M5S deposita alla Camera il DDL 2061:
      "Modifiche al codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, in materia di abolizione dell'obbligo di pubblicazione degli avvisi e dei bandi di gara in quotidiani a diffusione nazionale e locale, nonché destinazione dei risparmi di spesa per iniziative in materia di cultura, istruzione, centri di ascolto e asili nido"

      Appena smetti di ridere con me chiediti quante possibilità ci siano che le tante Annamaria impegnate nell'occupazione della rete con i mantra di Grillo si mettano a discutere con chi risponde loro così e quante che invece seguano il suggerimento dell'Anonimo là sopra che le suggerisce di tenersene opportunamente lontana o, nel caso, risolvendo la questione con il tanto semplice quanto efficace "Visto che Renzi ci copia?" (metodo) evitando così di dover affermare che faccia cose per loro giuste (merito).
      E poi chiediti anche quante possibilità ci siano che le Annamaria della rete tra un "Informati!" e l'altro trovino il tempo di farlo loro stesse o preferiscano affidarsi alla rassicurante idea che la nuova formula che Casaleggio ha offerto al mondo "Virale=Verità" sia oggettiva al punto da non richiedere tempo per approfondire ciò che lo stesso Casaleggio le chiede di rendere il più possibile virale.

      Sono macchine perfette.

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    6. @Bruno, 23 maggio 2014
      Annichilita e mortificata dalla sua risposta 'da antologia', di quelle che spezzano le reni a qualche milione (diciamo 9-10) di soggetti 'deliranti', resto in umile attesa di una risposta altrettanto sterminata e sterminatrice di 'deliri', in difesa della costituzionalità dell'Italicum e della "riforma" del Senato( meglio ancora, del 'combinato disposto' dei due provvedimenti) che il ducetto e il buon Berlusca si apprestano a somministrarci.
      No, perché si dà il caso che la mia replica a lei fosse incentrata si "questi" punti, e ho come l'impressione che su "questi" punti lei abbia un po' glissato.
      Se poi anche @paolo de gregorio volesse potenziare di ulteriore dottrina le sue argomentazioni da antologia, per me sarebbe davvero il massimo e potrei persino smettere di delirare.

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    7. Nonostante l'impianto retorico di Grillo si basi sull'eliminazione della differenza e conseguente fusione dei due concetti, resta che a oggi Opinioni e Fatti continuino ad essere due elementi diversi e separati.
      Lei nel primo commento ha espresso le sue opinioni sui provvedimenti proposti da Renzi e nel successivo ha esposto un fatto: la difesa del 138 da parte del M5S.
      Non avendo motivo di contestarle le sue opinioni poiché essendo soggettive non sono elemento smentibile, sono intervenuto sull'unico che fosse definibile Fatto poiché, come tale, è l'unico sul quale il confronto andrebbe condotto sulla base di informazioni oggettive.
      E dato che lei nell'esporre quel Fatto non ha ritenuto necessario supportarlo con dati e informazioni concrete, facendo così a quella preziosa notizia il torto di ridurla a pura Opinione, ho pensato di farle un favore facendolo io.
      Se quelli che ho trovato la smentiscono sarà mica colpa mia, se la prenda con chi ha depositato quell'emendamento senza prima consultarla attraverso la rete per chiederle il permesso, come da programma e mantra..

      A margine:
      Non ho sostenuto, perché non lo penso, che i votanti M5S alle scorse politiche siano soggetti deliranti.
      I deliranti M5S dispiegati in rete, quel "collettivo" a cui mi sono riferito del quale lei è campione perfetto, per fortuna di questo paese rappresentano solo una % di quegli 8 milioni di voti raccolti alle precedenti elezioni, né più né meno di quanto i milioni di voti berlusconiani non sono tutti a forma della signora ingioiellata che all'esterno del tribunale sventolava cartelli con scritto "Silvio salvaci dai comunisti".

      Se ha qualcosa da dire sul Fatto "138" che le ho esposto sopra sono a disposizione.
      Se preferisce "glissare" nuovamente per cercare di portarmi sul piano delle sue personali opinioni, salutiamoci qui e non mi aspetti sveglia.

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    8. Quella sull'Italicum mia 'opinione'?
      Non scherziamo: l'Italicum è una versione gravemente peggiorata del Porcellum stroncato dalla Consulta.
      Basta analizzarlo punto per punto per inorridire.
      Come inorridiscono fior di costituzionalisti.
      Bene: prendo atto che lei, mentre sostiene che "Ha un solo difetto: propone azioni realizzabili solo violando la costituzione"( che poi, non è che sia chiarissimo il soggetto-forse Di Battista?-e nemmeno l'oggetto-quali azioni?-e nemmeno in che modo violerebbe la Costituzione) trova che definire incostituzionale l'Italicum, nato dagli accordi molto riservati della premiata ditta ducetto&buon Berlusca sia una 'mia opinione'.
      Ok, adesso è tutto più chiaro.

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  25. @-->ale.ga.

    La "difinformazione" non è un vizio solo dei grillini. Quanto ci sono stati martellati gli attributi con la storia della depenalizzazione del "falso in bilancio", che poi tecnicamente di chiama "false comunicazioni sociali"?
    Eppure, per quanto lo si possa giudicare "ad personam", s'è trattato solo d'una trasformazione da reato perseguibile d'ufficio (quindi un reato contro la collettività e la fede pubblica) a reato perseguibile su querela della parte offesa (perciò a reato contro il patrimonio). Se verrà reintrodotto nella vecchia forma, com'è nell'aria, si torneranno a intasare le procure con migliaia di procedimenti bagatellari , distogliendo gli inquirenti e i giudicanti da questioni assai più serie, magari per differenze di poche migliaia di euro su un calcolo di rimanenze finali o di errata valutazione dei crediti inesigibili. Ma forse è proprio questo l'obiettivo, detto in stile complottistico/grillino: fornire alla magistratura un alibi per non doversi dedicare alle cose veramente importanti e poter passare le proprie giornate a "ruommi' ca zizz mocc" facendo finta di lavorare.

    LB

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  26. Mi incuriosisce il fatto che lo stesso impulso a votare qualcun'altro non la colpisca quando sente parlare Grillo o, peggio, uno dei suoi Parlamentari o, peggio, uno dei suoi portavoce. In fin dei conti, non saprei quale dei tre capipopolo faccia una peggior pubblicità al suo stesso partito.
    Ma d'altronde capisco che, se un voto di protesta al golden-boy Renzi suonerebbe strano, un voto a Berlusconi sembrerebbe probabilmente troppo ridicolo per essere di protesta.
    Comunque, ottimo post. Riesce a spiegare perché non andrò a votare molto meglio di quanto saprei fare io.

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  27. Io ho deciso che mi sarei astenuto all'indomani del governo Letta. E manterro' il proposito. Tra tre piatti di merda, preferisco non andare al ristorante, e lasciarvi liberi di mangiare la merda che preferite.

    Lorenzo

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    1. Come se tu potessi digiunare sempre! Ma facci il piacere...
      Rp

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    2. Ha ragione Rb. Un brodino caldo (meglio sarebbe una passata) di merda bisogna buttarlo giù. Un minimo di conforto lo dà pur sempre. E poi: se no vivremmo tutti, fra ostriche, tartufi bianchi e Chateau Lafite, a Bengodi, mentre qui non siamo nemmeno in Svizzera, ma - sob! - in Italia

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    3. Sono molto curioso di vedere qualcuno all'opera per vendermi uno dei tre piatti di merda. Rp, si senta libero.

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    4. @ Spider
      Un po' ha ragione anche lei: non di sola merda vive l'uomo.

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    5. Non ti vendo un popolo, semplicemente ti dico come la penso io e aggiungo di essere assai felice di pensarla così. Poi se i fatti mi dimostreranno di aver sbagliato, mi cospargerò il capo di cenere. Per ora sono molto felice e me la godo. Ho visto a tratti il comizio di Roma e l'intervento di Imposimato. Una persona per bene. Spero che continui a collaborare coi cinque stelle e insieme a lui tanti altri così. Ciao
      Rp

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  28. Annamaria, TopGanzo: no. Sembra un sofisma, ma non lo è: la Costituzione è riformabile, e l'art 138 fa parte della Costituzione, ergo è anch'esso riformabile seguendo la medesima procedura. E TopGonzo, di nuovo, no: il secondo settennato di Nap non è incostituzionale: non è mai accaduto prima, ma l'articolo che tu citi non dimostra che non poteva accadere, come ritiene la maggioranza dei costituzionalisti. Manca un "solo" direi. Quindi, vi prego di nuovo. Basta balle. Anche se capisco che senza quelle, e il lirismo che ci mette qualcuno, e le suggestioni sui "ragazzi" (chissà perché li chiamano così) grillini che salvano la democrazia, il voto a Grillo non ha pezze d'appoggio razionali

    MrY

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    1. Capirai mister Y cosa ne capisce del vivere civile. Ha parlato. Manco fosse zarathustra! E basta. Capisco che Castaldi sia giustamente aristocratico e per paura che gli scappi la penna pardon la matita copiativa, preferisce andare al mare e stare al largo. Ma come si fa a parlare di basi razionali? Poco fa a Milano c'erano un buon 70.000 persone, meno del 2013 ma ha piovuto di brutto e poi c'era mezza piazza occupata da lavori in corso che sapevano di sabotaggio. E le cose che hanno detto i rappresentanti nazionali e regionali erano tutte sacre e sante, alla faccia vostra. Io mi sono sentito orgoglioso di averli votati l'anno scorso al nazionale e al regionale. E sarò felice domenica alle 22:55 di apporre segno e preferenze con somma goduria nuovamente . Questi altri devono andare a casa. Poi tra i nuovi si discuterà e si valuterà. I nove consiglieri lombardi dicono di aver restituito in un anno 500.000 euro. A me basta questo per votarli e farli votare. Gli altri se ne possino ANNA' serenamente affanculo... O a mori' ammazzati pe dilla co Venditti
      Rp

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    2. MrY
      "la Costituzione è riformabile, e l'art 138 fa parte della Costituzione, ergo è anch'esso riformabile seguendo la medesima procedura."
      No, non è così.

      Cito da Wikipedia:
      "Secondo parte della dottrina, l'art 138 (norma sulla produzione relativa alle leggi costituzionali ed alle leggi di revisione costituzionale) sarebbe a sua volta suscettibile di revisione, a condizione, tuttavia, che non venga eliminato il carattere rigido della Costituzione. A questa stregua, sarebbe possibile modificare il procedimento di revisione costituzionale, purché rimanga sempre un procedimento aggravato, prevedendo una procedura rinforzata rispetto a quella necessaria per l'approvazione della legge ordinaria. Si tratta, peraltro, di un punto controverso".

      Come vede: "secondo parte della dottrina...sarebbe a sua volta suscettibile....a condizione tuttavia che...si tratta, peraltro, di un punto controverso".

      Infatti lorsignori non pensavano di modificare l'art.138, sapendo che non è possibile: pensavano di 'aggirarlo', con una legge governativa 'ad hoc' che assegnava ad un comitato di "saggi" (esterni al Parlamento) un piano di riforme da attuarsi a tempo di record "in deroga" all'art.138, in pratica "accantonandolo" perché non desse fastidio.

      Questa autentica porcata anticostituzionale, voluta da Chi la Costituzione dovrebbe tutelarla, sarebbe passata in un vergognoso, generale silenzio estivo, se un pugno di screanzati grillini non l'avesse denunciata, gridando e salendo anche sui tetti: ma che maleducati!

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    3. @ MrY
      Che dire, "la maggior parte dei costituzionalisti".
      Non mi risulta che abbiano fatto un referendum.
      E anche se fosse, poi, i "costituzionalisti" sono notoriamente gli azzeccagarbugli, gli specialisti principi della pelle dei coglioni. Sanno maneggiarla e stenderla sapientemente sopra qualsiasi forma, specie quando si riservi loro una cattedra qui, una presidenza d'authority là, una candidatura sicura un po' più in là. Poi te li ritrovi tutti, puntualmente, al banchetto di Don Rodrigo. Come l'oscuro Fiandaca, reso famigerato dal Foglio, che non si sa da dove sia sortito, oggi candidato in prima fila per il PD.
      Le costituzioni hanno in comune con i vangeli la semplicità del linguaggio, indispensabile caratteristica affinché nessuno - in genere tra mammona e chi è non ha altri fari del potere - possano travisarne il senso, universale, egalitario e garantista. Se, in certo passo, un vangelo o una costituzione risultassero anche soltanto ambigui alla lettura di una persona comune, le loro stesure perderebbero di senso ed essi avrebbero fallito quanto meno sull'argomento specifico.
      Da ciò deriva che:
      1) ciò che sta scritto in un vangelo o in una costituzione è semplicemente ciò che vi sta scritto;
      2) se sulla nostra di Costituzione sta scritto: "Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni", non c'è bisogno di interpreti, né tanto meno di pellai: vuol dire che il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni, non per 9 o 14, né 7+7.
      Interpretare un linguaggio tanto semplice e più in genere interpretare un articolo della Costituzione è sport tipico di chi intenda stravolgerne il senso e adeguarlo ai comodi di qualcuno.

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  29. Condivido in pieno le parole e il modo di ragionare di MrY (a parte quando dice che Grillo è un mentecatto, perché non è affatto un mentecatto, né quando dice che Renzi è uno sparaballe, a me sembra più un imbonitore ma fa niente).
    Napolitano era perfettamente rieleggibile. Non è eleggibile invece il capo del M5S. Mi chiedo infatti se sia giusto che le cariche di un movimento che predica la democrazia dal basso (ventre) possano non essere elettive, ma di proprietà, e anche, mi chiedo, se non ci debba essere un modo democratico per sfiduciare la dirigenza di questo movimento (perché quando la base degli elettori ribaltò le sue indicazioni di voto votando a favore dell'abolizione del reato di clandestinità non rassegnò le sue dimissioni?). E' normale che l'unico diritto dei grillini è dare ragione al loro guru altrimenti finiscono al gruppo misto. Se sono per il vincolo di mandato che è anticostituzionale e non hanno i parametri minimi di democrazia interna, si possono poi arrogare il ruolo di difensori della costituzione?

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    1. Dinamo, sei ridicolo, lasciatelo dire! Ciao
      Rp

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    2. Lei è buono solo ad insultare e fare propaganda.
      La saluto.

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  30. Nota in calce.
    Come farsi riempire all'inverosimile di commenti.
    Basta scrivere nel corpo del post:
    "Fermo lì, lettore. Prima di lasciare un commento stronzo, rileggi"

    LB

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  31. Lo spettacolo offerto dai grillini è il miglior incentivo al voto: lo slancio ebefrenico con cui ripetono i loro mantra è la manifestazione più evidente di un cortocircuito continuo, in cui l'autoreferenzialità è l'unica forma possibile di coerenza, e la coerenza è il valore sommo in un mondo percepito in modo allucinatorio, che moltiplica a dismisura i nemici. In questo senso trovo illuminante il commento più sopra, in cui si cita come criterio di razionalità la presenza di un certo numero di persone in una piazza, numero peraltro al di sotto delle possibilità reali causa pioggia e lavori in corso, questi ultimi certo prodotto di sabotaggio (e c'è pure qualche sospetto sulla prima): simili deliri si producono quando il senso di appartenenza è la pulsione dominante, fino a sostituirsi a ogni altra possibilità di articolazione. Il loro onore si chiama fedeltà.
    Ma la faccenda che più mi preoccupa di queste elezioni è che tutti, persino l'ottimo Castaldi, le vedano come un modo per mandare un segnale, come un palcoscenico di scatti umorali e messaggi incrociati, e non come quello che sono, qui e in altri 27 Paesi: l'atto democratico di formazione di un parlamento.
    Il prossimo parlamento europeo sarà uno dei luoghi dove si deciderà la forma dell'Europa nei prossimi anni, il che significa che tutto ciò che riguarda i conti pubblici, le tasse, lo stato sociale, il lavoro, i programmi di sviluppo, l'ambiente e qualche altro migliaio di cosette passerà di là. Gli altri paesi dell'unione mandano i loro rappresentanti a occuparsi precisamente di questo, mentre la gran parte degli italiani decide il proprio voto rispetto all'Italicum, ai sentimenti che prova per l'attuale premier o per uno dei precedenti, o a qualche altra bega di cortile.
    Vorrei soltanto ricordare che l'europarlamento si muove per gruppi politici, e che è perfettamente inutile votare formazioni che non si inseriscono in questo contesto e in questa logica istituzionale: si tratta semplicemente di consegnare il voto all'irrilevanza.
    Allo stato attuale, i soli partiti politici che ha senso mandare in Europa, rispetto alla loro agibilità nei rispettivi gruppi parlamentari, sono la lista Tsipras (GUE/NGL), il PD (S&D), Scelta europea (ALDE), NCD (EPP) e Lega (EFD). Va detto che in molti casi i programmi e le strategie dei gruppi europei sono molto migliori e più articolati rispetto a quelli dei partiti italiani, ma non c'è da stupirsene.

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    1. A me spiace fare notare che i voti si contano e non si pesano. Ci sarà un motivo per cui serve una maggioranza per governare. Ora a Roma saranno trecentomila? Un significato ci sarà. Ribadisco: sono stra contento di aver li votati è li rivotero. Avessi vent'anni di meno parteciperei più direttamente. Credo che come si sono organizzati sia molto valido. Le tue obiezioni mi sembrano risibili. Nessuno è perfetto e qualche intervento cacofonico e scimmiottesco sarebbe meglio evitarlo sul palco. Ma che invece sia consentito è segno di libertà, spontaneità, paradossalmente. C'è il rischio che qualcosa vada per il verso giusto domenica sera. Vediamo. Non abbiamo nulla da perdere
      RP

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    2. toh guarda chi c'è il buon Marcoz travestito da urzidil

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  32. "... la lista Tsipras (GUE/NGL), il PD (S&D), Scelta europea (ALDE), NCD (EPP) e Lega (EFD)."
    Mmmhhh! Gnammegnamme, quante belle pietanzine a base di merda! E poi c'è chi protesta! Incontentabili che non sono atro!
    Però adesso che ci penso: di Forza Italia, proprio neanche un pezzetto?

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  33. TG, mi spiace ma... no: "Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni". Io ci leggo che il suo mandato dura sette anni. Tu dove lo leggi che non può bissare? I costituzionalisti sono esperti di pelle delle palle? Certo, proprio perché, al contrario di quel che dici tu, la legge, soprattutto da noi, è il regno delle sfumature. Altro che Vangelo, ma quando mai: noi siamo figli di Giustiniano di Bisanzio. E giustamente tu dici chissene di quel che dice la maggioranza di loro. Ma allora chi fa testo? Te? Travaglio?

    Rp: la base razionale è la gente in piazza? Apposto: votali pure per me, e sconfiggete le scie chimiche e il signoraggio del Bilderberg

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    1. Mettiamola così. Le costituzioni sono di per sé semplicissime e rigide nei loro significati. Ci pensi un attimo e ne converrà: nessuno si prenderebbe la briga di scrivere una costituzione - cazzo, una costituzione, mica un regolamento del locale o del condominio - se non partendo pregiudizialmente dal presupposto di improntarla ai caratteri di semplicità e di rigidità. Voglio dire, per quale diavolo di ragione una nazione dovrebbe scriversi una costituzione i cui articoli possono essere tutti discussi e interpretati in un senso fino al senso opposto già dal giorno dopo? E magari scrivere: Art.85, il presidente dura sette anni, ma non starete mica lì a cacare il cazzo se poi uno decide di rimanerci altri sette!

      Rigidità, quindi, e semplicità, principi che escludono di ammettere tutto ciò che non sta scritto, come invece vorrebbe lei solo perché se una cosa non sta scritta non è nemmeno vietata.
      Poi però, col tempo, c'è sempre il tizio che, di fronte alla semplicità e alla rigidità delle regole costituzionali, resta insofferente perché magari intralciano le sue idee, i suoi disegni, le sue mire, fino alla sua prepotenza. Bene, quando lo stesso tizio acquisisce potere sufficiente, le costituzioni diventano improvvisamente interpretabili come e quanto, ribadisco, la pelle dei coglioni.
      E' il destino storico delle costituzioni, che dipendono solo minimamente dall'evoluzione civile, sociale ed economica e massimamente dalla "alterna onnipotenza delle umane sorti".

      Poscritto.
      Da quando esiste il cristianesimo, molti, perlopiù i preti, si affannano dal proprio scranno o dal pulpito a spiegare che il detto evangelico "E' più facile che un cammello ...." non vuol mica dire che un ricco non andrà mai in paradiso. Naaah! Ecché, allora! Eppure lì, sul Vangelo non c'è scritto altro che questo. Ed è del resto lo stesso Vangelo ad ammonirci dicendoci: il tuo parlare sia sì sì, no no, il resto appartiene al demonio. O ai "costituzionalisti", aggiungerei.

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    2. Non sono io che ho parlato di base razionale

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    3. Ben detto, ganzo, ben detto. Se fosse stato ri-eleggibile non avrebbero messo sette anni. È anche una questione etica e morale. Non si aspettavano una simile barbarie a cui il cinque stelle cerca di mettere un argine

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  34. E' che nessuno del popolo sino ad ora si è mai occupato di conoscere nel dettaglio di cosa si occupassero i nostri rappresentanti in Europa, diciamo inoltre che per molti 'onorevoli' il parlamento europeo è stato una sorta di esilio profumatamente retribuito o l'alternativa all'inserimento in qualche Ente inutile (della cui sopravvivenza p.e. esorterei il Sig.Urzidil - che trovo generalmente edotto - ad occuparsene almeno come ulteriore tema nel blog).
    Mi auguro pertanto che GUE/NGL,PD,ALDE,NCD,EPP,EFD ed altri acronimi siano pronti, perchè a Bruxelles di qualche argomento del giorno bisognerà almeno masticarne e 'at the limit', come diceva il rimpianto ministro degli Esteri De Michelis - il Brzeziński della laguna - almeno un pò di inglese sarà opportuno saperlo.

    Lr

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  35. Non so se mi verrà concesso spazio, ma poiché credo che la disinformazione si possa combattere solo con la buona informazione (intendendo per tale quella tecnicamente corretta), vorrei tornare per un attimo sulla questione delle "false comunicazioni sociali", tanto per stigmatizzare quanto risulti parziale imputare al solo Grillo lo scadimento generale del livello della nostra politica.
    Desidero portare un esempio di facile comprensione, solo per dimostrare quanto l’agone politico giocato sulle “mezze verità”, quando non su vere e proprie bugie e affermazioni mendaci, comporti conseguenze pratiche esiziali alla vita dei traffici e alla serenità generale del paese.
    Nei bilanci, gli ammortamenti dei beni devono essere calcolati secondo la norma civilistica "in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione". Per il codice civile, cioè, detto in estrema sintesi e pure con qualche imprecisione tecnica tanto per farla corta, il bene deve essere sistematicamente svalutato avendo riguardo alla sua reale utilità aziendale. Un bene la cui utilità residua è quasi nulla, determina in capo all’imprenditore l’obbligo (l’obbligo, non la facoltà) d’un ammortamento molto elevato con una conseguente riduzione sia dell’utile di bilancio che del patrimonio netto dell’azienda in esso rappresentato. Al contrario, il legislatore fiscale impone una percentuale massima non superabile di ammortamento e l'eventuale eccedenza è oggetto di ripresa a tassazione della differenza, con l'addebito di pesanti sanzioni, anche penali se si tratta di grossi importi, in caso di accertamento.
    Messo sul letto di Procuste di questo più che evidente contrasto tra disposizioni (più che evidente in un paese civile, ma non certo nel nostro dove si potrebbe riempire un intero volume dell’Enciclopedia Treccani con norme similari), peraltro entrambe sanzionate penalmente, prima della riforma del 2001 non era inconsueto che l’imprenditore fallito fosse incriminato “sic et simpliciter” (cioè, a mero arbitrio del Pm e non in virtù d’un reale danno cagionato ai terzi aventi causa) per “false comunicazioni sociali” ai sensi del previgente 2622 cc, solo per aver adoperato quale criterio di ammortamento dei propri beni aziendali quello stabilito dal legislatore fiscale anziché rifarsi alla norma codicistica.
    Lascio al lettore che mi abbia seguito nell’esempio ogni giudizio in merito all’equità sostanziale di norme siffatte e su quanto sarebbe indispensabile, urgente, improrogabile che arrivasse qualcuno di buona volontà a mettervi finalmente rimedio. Purtroppo per noi, quel qualcuno non è certo Grillo.

    LB

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  36. Tutta la dotta e puntuale esegesi normativa per chiarirci infine le idee su possibili scelte di voto. Anima bella.
    Allo scopo non solo Grillo risulta inadeguato, ma purtroppo anche Luigi Einaudi redivivo.

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    1. Se si riferisce al mio commento poco sopra, debbo replicarle allora che evidentemente non sono stato chiaro. La mia intenzione, infatti, era solo quella di dimostrare come Grillo non sia altro che il termine di un lungo processo che vede coinvolto un intero paese. Secondo la mia modestissima opinione, un popolo che sistematicamente, a ciò che è vero, preferisce sempre e solo dare ascolto a ciò che vuole sentirsi dire, non può non ritrovarsi in Grillo e ritrovare in Grillo il proprio compimento messianico, secondo il verbo che prima ci fu dato da Saulo di Tarso ed ebbe tra i suoi massimi profeti Guido degli Angeli e Giorgio da Mastro Trota per addivenire infine a Silvio da Arcore e Matteo da Palazzo Vecchio.

      LB

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  37. Mi viene in mente Adolfo Celi che fa il giudice in Febbre da cavallo: "qui si sono affermate delle assurdità, si sono dette cose oltraggiose per la giustizia".
    L'articolo 139 Cost. chiarisce che "La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale". Tutto il resto, evidentemente, può esserlo, dato che non si vede come possa enunciarsi un'eccezione intendendone al contempo includere altre. Escludere l'art. 138 stesso dalla possibilità ipotetica di revisione appare arbitrario quanto lo sarebbe affermare lo stesso di un qualunque articolo scelto a caso, vieppiù visto che proprio il 139 seguendo il 138, non ci si spiega perché il 139 non inizi dicendo "La forma repubblicana e le previsioni dell'art. 138 non possono essere...".

    Discorso in qualche modo similare riferendosi all'Art. 84 Cost., primo comma:
    "Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e politici".

    Qui si pretende che ci sia un'eccezione non enunciata, cioè si vuole che si legga "ogni cittadino [...] e che non abbia già ricoperto la carica". Questo è l'unico articolo che tratta dei requisiti per l'elezione, non ha alcun senso cercare di trovarne dove non sono materia dell'articolo. Il successivo "Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni" stabilisce la durata della carica, non il requisito per l'elezione. E comunque, anche volendo, l'italiano e la logica non consentono di dare ampio sfogo liberamente alle proprie fantasie sfrenate: nemmanco dicesse "è in carica per sette anni", dice "è eletto per". Cioè, è un effetto dell'elezione l'avere la carica per sette anni, e non si può perciò pretendere che il soggetto della frase "Presidente" sia già tale (Presidente) da prima di tale elezione (solo così avrebbe senso sostenere che i sette anni sono un termine cronachistico, come in "Giovanni è malato per sette anni").

    Tutto ciò a me pare limpido quanto solo la nebbia può offuscare. Parlo della forma, nessuno vuol negare che ci si auspica che l'Art. 138 venga maneggiato con cura e cautela, che in effetti anzi non si capisca quale vero problema esso rappresenti di così importante, specialmente alla luce della nostra storia recente, da doversi partire con esso. Come tutto ciò anche non toglie che sia poco "opportuna" una seconda elezione dello stesso soggetto, soprattutto senza interruzione. Ma valutazioni di qualità non possono tramutarsi in stravolgimento dell'interpretazione della regola (e dell'italiano e della logica).

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    1. @ De Gregorio
      Il primo dei problemi posti in questo thread non era se l'art.138 possa o (cosa che nessuno si è sognato di escludere) non possa essere modificato. Lei giustamente rileva che solo la forma repubblicana è stata resa espressamente immodificabile. Ma sopra, io ed altri abbiamo denunciato tutt'altro, cioè il fatto che qualcuno vorrebbe riformare a modo proprio la Costituzione senza rispettare i suoi dettami, cioè, l'art.138, e dandolo già per riformato, in modo anch'esso contrario ai dettami medesimi.

      Il secondo problema era quello della rigidità nella semplicità di una costituzione (io avevo citato il Vangelo ad esempio), unica arma a disposizione del costituente per difenderla preventivamente dalle interpretazioni furbette e leonine. E' un principio questo, imprescindibilmente insito nella volontà di ciascun costituente, per cui nulla deve risultare costituzionale che contraddica la lettera, e non già la logica linguistica, della singola norma. Lei potrà inventarsi, per sancire un articolo costituzionale, la forma più chiara del mondo: ci sarà sempre qualcuno legittimato dalla logica a fornirne un'interpretazione devastante. Ne consegue allora che ciò che non è scritto, semplicemente, non è neanche consentito. Non sono ammessi voli, zanzarici come pindarici, per cui, se sta scritto "è eletto per sette anni" un tizio non può essere eletto presidente per quattordici, indipendentemente dal fatto che lo sia in ragione in una, due (come Napolitano) o più elezioni reiterate. Semmai, il fatto che non stia scritto nulla a proposito va inteso nel modo più semplice possibile, ossia che in proposito non sono consentite illazioni, figurarsi interpretazioni. Del resto ciò che sta scritto è sempre un infinitesimo rispetto a ciò che non sta scritto e, ove permettessimo simili licenze, finirebbe puntualmente per soccombere.

      I suoi sofismi (altro che limpidezza) sembrano ignorare queste osservazioni e partire da altri presupposti, assolutamente surrettizi. Qui la filologia linguistica c'entra una bella fava, qui si tratta di non fare i furbi e magari di non reggere loro il sacco.

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  38. Eh, Paolo, ben detto. L'italiano e la logica. Ma nel mondo grillino sono opinioni. Come la matematica, l'economia, e qualunque altra cosa

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  39. Scusate l'OT.. ma due righe sulla scomunica di Martha Heizer, di suo marito e del fatto che la notizia è stata ignorata da quasi tutti i media?

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  40. Non voterei mai Grillo, ma è pur vero che i suoi più grandi sponsor sono stati Pd e Pdl.

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  41. A proposito di deliri:

    "Ma il punto vero è che se ieri in San Giovanni c’erano decine di migliaia di persone a urlare il nome di Berlinguer è perché lui per primo aveva posto con forza il problema dei partiti che diventavano altro da sé, in nome dei soldi e più in generale del proprio farsi oligarchia. Il problema dei partiti che stavano perdendo il rapporto di fiducia e di rappresentanza delle persone fuori. Il problema dei partiti che si sarebbero fatti casta.
    Cioè tutto quello contro cui, per reazione, è nato il Movimento 5 stelle.
    Alessandro Gilioli.

    Un altro che delira. Dev'essere un'epidemia.

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    1. Prendere soldi da multinazionali per far vivere un blog e un movimento sarebbe la vera eredità morale del PCI berlingueriano ? Dall'oro di Mosca a quello di Amazon?
      Rogra

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  42. Esatto, è proprio un'epidemia perché la diversità morale di Berlinguer era una favola: il Pci rubava come gli altri. Greganti docet. Si conferma la regola: lo dice il M5S, è una bufala. E invenzioni a parte, Gilioli vota Tsipras

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    1. Vota Tsipras, lo sappiamo, e questo va a suo maggiore merito.
      Si chiama onestà intellettuale.

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