sabato 14 giugno 2014

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La cosiddetta personalizzazione della politica è vecchia quanto la politica, la cosiddetta morte delle ideologie non ha fatto altro che metterne in evidenza alcuni aspetti che fino ad alcuni decenni fa erano in larga misura mascherati dall’assumere la figura del leader politico come migliore interprete di questa o quella ideologia. Venuta meno l’automatica identificazione di un partito in una posizione ideologica, al leader non è rimasto che interpretare un narrato personale che includesse al meglio le evocazioni dei fattori in grado di surrogare un’appartenenza su altre basi. Diremmo che il simpatetico che fidelizzava i militanti di un partito e gli individui di un corpo elettorale sia stato degradato dal piano etico che l’ideologia aveva la pretesa di rappresentare a quello estetico sul quale la persona del leader oggi pretende di ritagliare l’hortus conclusus di una storia – la sua – come rappresentazione di un’unità di intenti. In altri termini, diremmo che l’appiattimento di un partito sulla persona del proprio leader è la continuazione del culto della personalità con altri mezzi: dalla figura di Augusto, che esprime una visione dell’impero come progetto, si arriva a quella di Eliogabalo, che la immiserisce a performance.
A Eliogabalo, tuttavia, occorre rammentare che sarà trucidato, trascinato per strade ribollenti di rabbia, fatto a pezzi e buttato nella Cloaca Maxima. Facesse meno lo stronzetto, anzi, esagerasse, esagerasse pure: se non si è Augusto, non resta altro. 

5 commenti:

  1. Vabbe' ma, con tutto il male che anch'io penso di MR, non esageriamo con Eliogabalo: MR non ha importato culti orientali né scandalizzato chicchessia con bizzarie sessuali

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    1. Io penso che importare culti orientali e scandalizzare con bizzarrie sessuali siano peccati veniali rispetto alla deriva personalistica e autocratica.

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    2. Sottoscrivo il post e questa replica.
      Il personaggetto è molto, molto pericoloso, oltre che moralmente spregevole.
      Non sarà facile liberarcene (temo).

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  2. Nel melodramma , di cui siamo geniali inventori, e nel teatro in genere esiste la figura del personaggio di riferimento : nel recente passato ne abbiamo avuto uno che ne ha sostituito un'altro. Adesso la scuola d'Arte ne ha diplomato una sorta di erede che sta facendo del suo meglio sul palcoscenico.
    L'importante per ogni rappresentazione è una presenza costante di spettatori più o meno entusiasti, di fatto anche la claque ha perso il suo ruolo.
    Cloaca Maxima : no, c'è la differenziata.

    lr

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  3. Un degno erede di Eliogabalo mi pare di identificarlo nell'esperienza politica di B.

    Micus

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