venerdì 20 giugno 2014

Di dadi e di bulloni


Solo in apparenza v’è contraddizione tra la lode del creato che il cattolico sussume in quella del creatore e la rozza, sguaiata e deprimente idea di «natura» in cui è sussunto ciò che egli ritiene «naturale», perché il disprezzo della carne è in fondo l’unico modo che egli ha per farsi convinto di avere un’anima, sicché non deve stupire che al fondo di ogni riaffermazione di ciò che egli ritiene «naturale» su ciò che ritiene «contro natura» vi sia la sordida trivialità che immiserisce il corporeo a materia inorganica.
Un esempio davvero illuminante di questa tetra dimensione in cui il cattolicesimo ritiene di poter rinchiudere il corporeo ci è offerto da un post con cui Berlicche ritiene di offrirci prova inoppugnabile di quanto l’eterosessualità sia «naturale» e l’omosessualità sia «contro natura», col ridurre il maschio a bullone e la femmina a dado: illuminante perché rivela che la complementarietà che rende coppia due individui, in fondo, starebbe tutta in un buco da riempire.
Non è improbabile che anche qualche gay possa essere d’accordo. In quanto alle lesbiche, ce ne sono alcune che nel comodino hanno dei dildo che nella vagina della moglie di Berlicche si avviterebbero assai più saldamente di quanto egli riesca a fare col suo bulloncino. In buona evidenza, direi che anche stavolta siamo all’infortunio argomentativo di chi presume di aver confezionato un efficace espediente didascalico che in realtà torna buono solo a costruire un’oscena barzelletta da caserma. 




17 commenti:

  1. Cristo! Mi ero dimenticato di quell'imbecille.

    RispondiElimina
  2. Berlicche non deve aver mai messo piede in un negozio di ferramenta, altrimenti vi avrebbe scoperto una sterminata varietà di giunture perfettamente funzionali ai più diversi scopi.

    Più in generale, è notevole che in partibus fidelium, quando si tratta di esibire l'argomento più significativo in sostegno della tesi, saltino fuori certe cazzatine ridicolmente puerili. Come quella, assai diffusa in quei lidi, che evoca "la realtà" sic et simpliciter, monolito apodittico ad uso dei miopi, senza curarsi di più accurata osservazione. La "realtà" come puro nome, locuzione ventriloqua che, appena evocata, finge di far parlare i fatti. Guai a proseguire nella direzione indicata dall'interlocutore, mostrargli che sono proprio i fatti a confutarlo: improvvisamente la realtà non conta più tutta intera, va emendata. Nella realtà - pare di capire - ci sono cose irreali, e non si tratta di materia amidacea che si fa, per prodigio, tessuto muscolare, proprio no. Più irreale della vera presenza è che ci siano certuni che a pene e vagina destinano meccaniche diverse e comunque soddisfacenti. I nostri amici risponderanno che quelli godono orgasmi ideologici?

    RispondiElimina
  3. Berlicche non deve aver mai messo piede in un negozio di ferramenta, altrimenti vi avrebbe scoperto una sterminata varietà di giunture perfettamente funzionali ai più diversi scopi.

    Più in generale, è notevole che in partibus fidelium, quando si tratta di esibire l'argomento più significativo a supporto della tesi, saltino fuori certe cazzatine ridicolmente puerili. Come quella, assai diffusa in quei lidi, che evoca "la realtà" sic et simpliciter, monolito apodittico ad uso dei miopi, senza curarsi di più accurata osservazione. La "realtà" come puro nome, locuzione ventriloqua che, appena evocata, finge di far parlare i fatti. Guai a proseguire nella direzione indicata dall'interlocutore, mostrargli che sono proprio i fatti a confutarlo: improvvisamente la realtà non conta più tutta intera, va emendata. Nella realtà - pare di capire - ci sono cose irreali, e non si tratta di materia amidacea che si fa, per prodigio, tessuto muscolare, proprio no. Più irreale della vera presenza è che ci siano certuni che a pene e vagina destinano meccaniche diverse e comunque soddisfacenti. I nostri risponderanno che godono orgasmi ideologici?

    RispondiElimina
  4. Risposte
    1. Come ben sai, naturale e innaturale sono concetti storici in ordine al dispositivo sociale, basti pensare a com’era naturale la schiavitù nella sua forma antica, e come essa sia considerata un’aberrazione oggi, salvo che nelle sue mutate e moderne determinazioni. Ora che il capitale non ha più bisogno di tutelare la famiglia nella sua funzione riproduttiva tradizionale, può dar corso, seguendo quelli che sono diventati i più avanzati principi di filettatura, ad altri tipi di giunzione, non senza che il ferramenta ne ricavi nuove forme di lucro.

      Elimina
  5. Tu pensa che quando ho visto la foto, ho pensato: chissà perché Malvino si interessa ai test INVALSI. Giuro, pensavo che volessi commentare una domanda di un test INVALSI... credo che dica molto della profondità argomentativa di questo tipo qui. Che, se vuole, gli posso suggerire qualche sito dove tra bei giovanotti adulti e consenzienti ci stanno certi avvitamenti che sono una sfida alla meccanica classica.

    RispondiElimina
  6. Dobbiamo dare merito al Sig.Castaldi della continua scoperta fin dove si possano spingere narcisismo e irrilevanza nell’universo del WEB, oltre che nelle librerie: mentre rimane irrisorio il numero dei lettori nazionali, cresce indiscriminatamente quello di chi scrive.
    Nel blog si passa con disinvoltura da Michelangelo Merisi al sexyshop (al Maestro il nesso potrebbe comunque essere gradito).

    I cattolici hanno sempre trombato, trombano e tromberanno come caspita gli pare; tecniche e accessori d’uso non dipendono dall' etica sessuale ma da volontà e capacità personali (lenzuola e pigiami col buco appartengono invece ad una particolare normativa ebraica). Lo dimostrano per fortuna anche le generazioni di giovani cattolici lasciando sul sagrato di S.Pietro, dopo i consueti raduni catechistici, un certo numero di dispositivi tubolari non già sgonfiati di elio né tantomeno con scritte inneggianti il Papa.

    Il sig. Berlicche,come molti altri, deve parlare di ciò che sa, e non confondere per trasporto erotico telematico qualche vite della tastiera con bulloni che oltre ad essere diversamente dimensionati tutto potrebbero avere fuorchè un significato fallico. Il dado si avvita.

    lr

    RispondiElimina
  7. Non è neanche molto originale: anni fa al campus di Bovisa del Politecnico di Milano è apparso un poster con immagini simili e didascalia (citando a memoria) «Due viti non faranno mai un bullone» ad opera della Lista aperta per il diritto allo studio (CL) o associazione contigua.

    RispondiElimina
  8. Un pezzo meraviglioso, grazie

    RispondiElimina
  9. Si vede che non sa quante viti c'hanno un buco

    RispondiElimina
  10. Quindi alla fine Berlicche, pur di portare a casa un risultato, ha deciso di sdoganare la bestialità.

    RispondiElimina
  11. Vuoi ridere (e assicuro che sto per dire la pura e semplice verità)?
    Sono arrivato a leggere questo post dopo che nell'altro browser stavo consultando questo sito: http://www.boltscience.com/
    (a ognuno la pornografia sua)

    RispondiElimina
  12. Fosse solo un'oscena barzelletta da caserma, non staremmo qui a parlarne, il fatto è che in passato su queste ed altre semplificazioni si è macinata la vita di molti esseri umani, ed oggi sono in molti a tentare di voler macinare la vita di molti altri esseri umani (più di prima, perché il bacino di utenza è aumentato a dismisura con la globalizzazione e con la moltiplicazione dell'essere). Il fascino di questa, come di ogni semplificazione, sembra essere rimasto intatto, nel frattempo si è aperto uno spazio maggiore di distacco e di critica, seppure non si è giunti ad una vera alternativa alle religioni monoteiste e, ancora, come dice la signora Olympe de Gouges, "il capitale non ha più bisogno di tutelare la famiglia nella sua funzione riproduttiva tradizionale", si può guadagnare meglio vendendo i propri prodotti urbi et orbi, invece di intestardirsi sulla "famiglia tradizionale".
    Un saluto

    RispondiElimina
  13. La meccanica nulla ha a che vedere con l'umanità punto. Un abbraccio,

    Gians

    RispondiElimina
  14. https://www.youtube.com/watch?v=DgX3T7xVnac

    RispondiElimina
  15. Qua siamo alla perversione ...
    https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRaH_OuaI0E6627HU6NFMJ25T6rQL1oyTbehtAnHflanZnfPBvQ-A

    RispondiElimina