lunedì 15 dicembre 2014

Caricaturizzare il giustizialista è un gioco da ragazzi

Caricaturizzare il giustizialista è un gioco da ragazzi, perché ci sono molti canovacci, e alcuni hanno la potenza dei classici, tragicamente ridicoli, ridicolmente tragici, archetipi che sono fatti apposta per vestire i panni del forcaiolo di giornata. Col garantista è assai più difficile e la questione si pone già sul piano semantico, perché giustizialismo, nell’accezione della pretesa a che venga fatta «giustizia rapida, severa, e talvolta sommaria, nei confronti di chi si è reso colpevole di determinati reati» (Devoto-Oli), rivela nel suo -ismo la stortura di una giustizia piegata da un cieco impeto in un tremendo vizio, mentre così non è col garantismo, cui l’-ismo dà il carattere di un’oltranza che è in difesa di un principio sacrosanto, mal distinguibile dall’inclinazione ad essere, sempre e comunque, «favorevoli a sanatorie e colpi di spugna generalizzati» (Treccani). Così il giustizialista è maschera che fa la sua porca figura, a teatro: è ciliosa, biliosa, ha labbra strette, reca lo stampo di un cruccio perenne che si stempera in un malvagio sorriso di soddisfazione, sempre spietata, solo quando vede il cappio stringersi al collo del colpevole, anche quando è solo presunto tale. Il garantista, invece? Qual è la maschera del tizio che pretende sempre tre gradi di giudizio per dire colpevole chi è colto in flagrante, e che dinanzi all’intercettazione telefonica nella quale un criminale si autoaccusa di un delitto solleva la questione se mettergli la cimice sia stato lecito, e che riesce sempre a trovare un diritto negato a ogni fetente della peggior risma, e più fetente è, più sembra andare in brodo di giuggiole a trovargliene uno da spendersi per garantirglielo? Il giustizialista, si sa, ha un ghigno obliquo, e un feroce prognatismo, e due solchi scuri che dalla fronte scendono, divaricandosi lungo le pinne nasali, per stringersi solo un attimo e aprirsi subito alle commessure labiali e chiudersi, come in un pugno, in un mento che sembra sempre pronto a contundere. E il garantista – quello che in ogni giudice vede un boia e in ogni ladro, ogni assassino, ogni stupratore vede sempre il poveretto massacrato di botte lungo la strada che da Gerusalemme scende a Gerico, e accorre subito con olio, vino e bende – che faccia ha? Senza dubbio merita anche lui una caricatura, ma quali sono i tratti che la caratterizzano?  

7 commenti:

  1. Non so rispondere alla domanda sull'aspetto dei garantisti, ma approfitto per dire che in questo paese ci vorrebbe, per un po' di tempo, un esercito di giustizialisti. Se l'aspetto non è gradevole si può rimediare con la chirurgia plastica.

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  2. Non c'è la caricatura perchè di garantista non se n'è visto ancora nessuno. Si potrebbe pensare a un uomo grasso, con la barba e molto cattivo, ma non può essere un garantista perchè appenderebbe gli arabi per le palle ancor prima che commettano reato.
    Oppure si potrebbe immaginare il radical sinistroide estremo, di quelli che puoi pure far esplodere una scuola materna purchè provvisto di kefiah. Ma no, appenderebbero per le palle un Pisapia perchè ha stretto la mano ad un ebreo.
    Oppure l'intellettuale da Parioli, ma no, appenderebbe per le palle Berlusconi perchè ama la sorca.

    Esiste un termine per indicare il concetto 'garantista coi miei, giustizialista con gli altri'?

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  3. Io non so che maschera sia quella da garantista. Di sicuro non mi ispirerei al volto di nessun garantista di casa.
    Anche perché loro sono maestri nell'arte della commedia, infatti indossano con estrema disinvoltura ed efficacia la maschera del garantista nel primo atto, quello in cui è sotto accusa un potente della loro cricca.
    Nel secondo atto gli stessi attore, con altrettanta maestria indossano la maschera del giustizialista, perchè si narrano le vicende sicuramente criminose di un clandestino, di un rom o dell'indiziato dell'ultimo fatto di cronaca.
    Sino a giungere ad esagerare e strafare quando descrivono le nequizie di un NO TAV o altro antagonista, e lì brandiscono la maschera da forcaiolo, che è una caricatura in brutto di quella da giustizialista.

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  4. Credo che la maschera potrebbe ritrarre le fattezze di Luigi Manconi, al quale intuisco lei si sia ispirato per questo post (attenzione: battuta).
    Detto questo mi sembra che il ritratto che lei fa del garantista sia un po' forzato, anche se di caricatura si tratta. Il garantista è colui che chiede il rispetto della legge vigente, qualsiasi essa sia. Le sembra una banalità? A me non sembra.

    6iorgio

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    1. Ma si figuri, mi ritengo garantista anch'io. Io parlavo - giustappunto - della caricatura: del ritratto in cui i tratti salienti stravolgono le proporzioni del sembiante, che, pur riconoscibile, è ridato in termini grotteschi. E mi auguro lei voglia concordare sul fatto che il rispetto della legge vigente venga sempre più spesso stravolto da caricature del genere. In quanto a chi mi sia ispirato, devo correggerla: non pensavo a nessuno in particolare. Pensandoci, tuttavia, mi pare che un'ottima caricatura del garantista possa essere Piero Sansonetti.

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  5. Concordo. Anche sulla scelta di Sansonetti. :D

    6iorgio

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