martedì 27 gennaio 2015

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«Di fronte al fenomeno dell’autoproclamato Stato Islamico e al numero di coloro che lasciano l’Europa per sposare il fanatismo omicida, l’Occidente dovrebbe fare un serio esame di coscienza e chiedersi il perché di questo arruolamento violento e suicida. Perché? Una ragione è che un certo islamismo fondamentalista riempie il vuoto nichilista dell’Occidente. L’anima di un uomo, come di un popolo e di uno Stato, non si può riempiere di dubbi e di cose materiali: queste sono necessarie, ma non danno senso alla vita. Il senso si trova su un piano diverso, qualitativo. Il mondo occidentale ha svuotato la coscienza collettiva di valori spirituali e morali soffocandola di cose, ma non di bene, di verità e di bellezza».

Probabilmente crede davvero in ciò che dice, il cardinale Angelo Bagnasco, qui nella sua ultima prolusione al Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana. Non possiamo esserne del tutto sicuri, perché quella qui esposta è la tesi che la macchina propagandistica ruiniana ha confezionato all’indomani dell’11 settembre 2001, e da allora non s’è avuto modo di rivederla, non se n’è trovata una meno sciatta. Può darsi, dico, che Sua Eminenza ripeta quello gli hanno dato da ripetere, ma in fondo sappia che è tesi rozza. D’altro canto, non è mai stato testa, ma solo braccio, dunque può darsi non lo sappia, può darsi ritenga sia davvero una spiegazione ragionevole del fenomeno, o può darsi che a forza di ripeterla abbia finito per crederci: «coloro che lasciano l’Europa per sposare il fanatismo omicida» lo fanno perché in occidente il cristianesimo non è più centrale; lo fosse ancora, non partirebbero per arruolarsi nelle milizie islamiste; giacché «l’anima di un uomo, come di un popolo e di uno Stato, non si può riempiere di dubbi e di cose materiali», togli il cristianesimo, e lasci spazio all’islam, anzi no, a «un certo islamismo fondamentalista». Regge?

Può reggere, ma solo se il cristianesimo, quello che trabocca «di bene, di verità e di bellezza», è alternativo al «fanatismo omicida», e viceversa: chi cerca luno, e non lo trova, si risolverebbe a cercare l’altro, trovandolo. Così equipollenti, dunque, «per lanima delluomo»? Ma, poi, davvero non è dato, a chi voglia, essere un buon cristiano in una società che abbia «svuotato la coscienza collettiva di valori spirituali e morali»? In altri termini, occorre che questi valori nutrano la coscienza collettiva perché possano nutrire la coscienza di un individuo che altrimenti non trova adeguate motivazioni ad essere un buon cristiano e diventa un feroce islamista? Ma allora costui non cerca valori: cerca una società in cui dei valori, non importa quali, siano collettivamente condivisi, necessariamente condivisi. Costui non cerca un certo tipo di credo religioso, cerca un certo tipo di società. Cerca una società in cui è la fede a dare la cittadinanza: in realtà, dunque, non cerca una società, ma unumma. E si può ben capire che, non trovando in occidente lo stato organico, lo stato etico, la società cristianamente intesa come corpo mistico, cerchi altrove e ovviamente possa trovare ciò che cerca solo nel peggior islam. E non è meglio perderlo, uno così?    

9 commenti:

  1. Il passo citato va letto insieme a quell'altro: «il Cristianesimo non può essere identificato con l’Occidente». Il Vaticano cerca di togliersi dal mirino, invitando a sparare su qualcun altro. Nella fuga, si sono disfatti delle "radici giudaico/cristiane", che qualche anno fa gli premeva tanto di vedere riconosciute.

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  2. Definitivamente, si. Rispondo alla domanda; e aggiungo: impedirgli, vita natural durante, il rientro in Europa.

    Oltre a quanto esposto e che condivido, intravedo anche una pecca nella preparazione scolare e sociale.
    Se ogni cittadino occidentale fosse ben e pofondamente conscio del suo diritto di credere in qualunque "amico immaginario" e del suo, corrispondente, dovere di non infastidire nessuno a causa dei "dettami" del suo "amico immagninario", allora, forse, si sentirebbe libero di cambiare amico senza la necessitá di assumere atteggiamenti fondamentalisti.

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  3. Sicuramente per il cardinale Angelo uno così è infinitamente meglio di uno come lei che non accetta come indiscutibili i valori in cui crede lui.
    In questo è molto simile a certi leader spirituali suoi omologhi. Per fortuna nell'attuale contingenza storico sociale non si può permettere gli stessi toni ed eccessi che si permettono quelli.
    Ma se, ragionando per assurdo, la società fosse, per intervento divino, epurata degli elementi che negano o rinnegano certi "valori spirituali" e lui se ne rendesse conto, alzerebbe anche lui i toni. A quel punto gli eccessi sarebbero dietro l'angolo.

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  4. Si può affermare che ogni religione rivelata è convinta di possedere la verità assoluta, e una verità assoluta diventa tollerante solo quando non si crede più totalmente in essa. Quella cristiana è tollerante di fatto e non di principio perchè la fede nell'Unico non può ritenere la propria condizione di fede equivalente a quella di chi non la condivide poichè la parola profetica spinge ad una decisione e in questo caso dovrebbe contemporaneamente credere e non credere.

    Mi sembra assodato che una buona porzione di fedeli tra cristiani e musulmani (gli ebrei sono una società monogamica dove lo studio ha un ruolo fondamentale) aderiscano al loro credo per tradizione sociofamiliare piuttosto che per intima convinzione e scelta maturate successivamente da adulti. Con inserti di valori spirituali e morali.

    Il cardinale Bagnasco potrebbe considerare le motivazioni di tutti coloro i quali in Italia, senza passare alle armi per arrivare in alcuni casi al conseguente esito suicida, abiurano il cattolicesimo per passare all'Umma. Se si ha occasione di frequentare in particolare qualche blog di musulmani convertiti, l’impressione è di aver a che fare in qualche caso con border line tra i quali vi potrebbe essere anche qualcuno che scambia i clan fondamentalisti per la nuova Legione straniera in calzamaglia nera (che spara davvero però).

    Comprendere per quale ragione l’Islam sia un monoteismo ‘alla n’ rispetto al Cristianesimo è un’altra faccenda.

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    1. Mi permetto di proporre una soluzione all'ultima domanda. Molto superficiale e istintiva, lo ammetto e sono più che pronto a ritrattarmi.
      A me vengono in mente due motivi: il primo è che di fatto, con le nozioni di base che ho, il suo fondatore è stato forse più un leader militare e politico più che un leader religioso. Nel senso che le sue opere, rispetto a tutte le altre figure di 'fondatori' di una religione, sono state materiali prima e più che spirituali o ideologiche.
      La seconda è che l'islam si trovava di fatto a contrastare altri monoteismi, soprattutto il già polimorfo monoteismo cristiano, intolleranti fra se stessi e verso gli altri.
      Mi rendo conto che non è nemmeno un'analisi, me penso siano due fatti difficili da mettere in dubbio.

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    2. Penso che la ragione sia un'altra.
      Secondo Adinolfi: "Il Cristianesimo é stato attraversato dall'illuminismo"
      A mio parere: il Cristianesimo é stato COSTRETTO ( é costretto) ad abbandonare qualunque atteggiamento fondamentalista a colpi di forcone e ghigliottina; oggi, a colpi di risate.

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    3. Sarebbe sufficiente pretendere obbedienza assoluta solo dai fedeli, escludendo i rimanenti. Cosa che credo solo i giaina facciano, magari perchè sono quattro stronzi in croce.

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    4. Ripensavo oggi a questo intervento e penso che comunque i due fatti abbiano pesato, insieme,.a portare l'islam ad essere una religione particolarmente agguerrita.Se vogliamo una religione "di guerra".
      Probabilmente Maometto aveva ben presente le lotte fra le varie fazioni dei cristiani, la persecuzione prima subita e poi operata da questi, le sanguinose faide con gli ebrei.
      Quindi, a volerlo immaginare lungimirante ed attento, immaginava di dover preparare i fedeli a uno stato permanente di guerra, prima per conquistare e poi per mantenere territori a spese di altri monoteismi.
      Perché mi pare chiaro che i monoteismi si siano spesso prestati ad essere in un rapporto di simbiosi/parassitismo con il potere politico, approfittandone a loro volta.

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  5. Non so quanto lei (tu) ne sappia di jainismo. Ma a prescindere, mi riesce difficile comprendere per quale ragione si debba dare dello 'stronzo' a degli uomini per il solo fatto che siano jainisti e che siano solamente quattro.
    Anticlericalismo a 360 °urbi et orbi,vuoto a perdere. Un'opinione non diventa più vera se la si esprime come la esprime lei.
    (non sono indiano, nè tantomeno jainista, metafisicamente neutro)

    leo

    ***
    @ il nano

    Si potrebbe ulteriormente aggiungere che l'Islam è una religione desertica e chi ha avuto modo di lavorare e/o viverci si sarà reso conto come l'ambiente abbia potuto
    influenzarla.
    Elemento che risulta ancora più evidente nel confronto con le religioni asiatiche.

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