domenica 10 gennaio 2016

[...]

Potendo scegliere – anzi, no, diciamo: costretti a scegliere – preferireste che vostra madre, vostra moglie, vostra figlia fosse molestata, aggredita, stuprata da un senegalese, da un rumeno, da un canadese o da un vostro connazionale? Domanda stronza, vero? Concordo, ma è che resto ai margini della questione sollevata dai fatti di Colonia incapace di affrontarla come pare sia dobbligo, e onestamente mi pare che sia posta in modo davvero infelice, quasi a volerla rendere irrisolvibile, buona tuttal più a rimarcare posizioni di principio, irriducibili. Più in generale, mi pare che questo accada per quasi tutte le questioni sollevate, più o meno direttamente, dal processo di trasformazione cui le nostre società occidentali sono indotte dal fenomeno migratorio. E mi chiedo quanto vi sia di intenzionale.
Per quanto attiene al terrorismo di matrice islamista, ad esempio, mi verrebbe da chiedere: costretti a scegliere, preferireste morire sotto i colpi di un AK-47 imbracciato da un autoctono o da un allogeno? Per meglio dire: costretti a dover subire una morte violenta, considerereste rilevante che a farvi fuori sia un pazzo uscito da una madrasa wahhabita o da un college dell’Oregon? Se sì, preferisco restar fuori dalla discussione. Se invece non vi fa differenza, parliamo pure, ma liberando il problema dal bozzolo in cui è stato avvolto dall’isterica logica emergenziale. 

3 commenti:

  1. Appena arriveranno dall'Oregon a sbudellare qualcuno la sua domanda sarà pertinente.

    RispondiElimina
  2. Proviamo a passare dalla preferenza emotiva alla razionalizzazione: in pratica è più comprensibile il molestatore allogeno, in particolare islamista, a quello nazionale? Allora la risposta è semplice: il molestatore educato a un integralismo sessuofobico è più comprensibile. Alla seconda domanda la risposta è identica: lasciando perdere l'AK47, di difficile reperibilità per un autoctono, preferirei morire per un colpo di pistola sparato da un estraneo che sparato da mia moglie.

    RispondiElimina
  3. Dotto', noto con dispiacere che l'evidenza della jihad praticata col cazzo anziché col kalashikov è talmente urticante da costringere persino voi, solitamente così pronto a denunciare le porcate di matrice religiosa e identitaria, a degli espedienti retorici indegni di voi: visto che, alla vostra dipartita, dovrete comunque spogliarvi d'ogni bene terreno, che ne dite di disattivare l'allarme e di andarvi a fare un giro mentre passo a sbarazzarvi di un po' del superfluo? E se vi lamentate, non sarà mica perché preferivate essere derubato da un guappo verace piuttosto che da un polentone come me?
    Suvvia, anche da un mero punto di vista di prevenzione e repressione del crimine, la conoscenza dell'ideologia che lo ha generato è d'importanza essenziale.

    RispondiElimina