lunedì 15 febbraio 2016

Dal vano della pompa al vostro piatto

È ormai da qualche anno che rinuncio a postare su queste pagine tutto ciò che scrivo e uno dei fattori che condannano un post alla cartella degli inediti – uno, e non è il prevalente – attiene a un difetto della mia scrittura – uno, e non è il peggiore – che è quel farmi un po troppo prendere la mano dall’analogia, dalla metafora e dall’allegoria, che talvolta mi pare fallisca clamorosamente il fine, appesantendo notevolmente il testo. A mo’ d’esempio, ripesco dalla cartella degli inediti, in cui l’avevo riposto sabato sera, il commento a un editoriale di Ernesto Galli della Loggia (Il fronte unico dei modernistiCorriere della Sera, 13.2.2016), riportandone solo l’incipit, che mi pare possa bastare a dare un’idea di quanto ho fin qui cercato di spiegare.
«Metter mano a un editoriale di Ernesto Galli della Loggia è seccante quanto rimuovere i detriti che intasano il filtro della pompa di scarico di una lavastoviglie, dove alla pazienza richiesta dallo smontaggio e dal rimontaggio delle parti del dispositivo, di solito alloggiato in un recesso tanto angusto da rendere scomodissima loperazione, deve aggiungersi il non esser troppo schifiltosi con quel vischioso materiale che resiste anche al frequente impiego degli sgrassanti raccomandati per unaccorta manutenzione dellelettrodomestico, anche di quelli reclamizzati come i più drastici. Un lavoraccio, e tuttavia a qualcuno tocca. Eccomi allora a ficcar le dita nella maleodorante mucillagine che oggi ingombra il vano della pompa...».
Certo che abbiate colto il doppio senso dato a vano e a pompa per dire della vuota boria traboccante dalleditoriale, vi risparmio il resto, e vengo alla ragione che oggi mi ha mosso al ripescaggio: coi rimasugli del rancido e del muffito che intasava la griglia del filtro, la ventola e il tubo di deflusso, Giuliano Ferrara pensa di poterci cucinare roba da farci leccare i baffi.
«Ernesto Galli della Loggia fa resistenza. Ammirevole. Denuncia nel Corriere il conformismo modernista. Osteggia la parzialità facilista dei media e dei conduttori televisivi. Sostiene che una parte degli italiani, sul tema delle unioni civili, dell’adozione dei bambini, della fecondazione eterologa, e su tutto il resto delle questioni etiche maggiori, non è rappresentata e inclusa nella discussione pubblica. Anzi è censurata. Derisa. È a rischio populismo, costretta com’è a vivere nel disprezzo delle élites, del pensiero dominante, mainstream».
Di chi, la colpa? Del papato di Bergoglio, col quale sono andati a farsi fottere «quasi trent’anni di combattività cristiana in occidente, in particolare idee e canoni plurisecolari sui temi della vita, delle scelte di responsabilità nella cellula sociale che è stata la famiglia, del tough love, dell’amore come testimonianza adamantina di fiducia nel futuro, in un’idea di umanità non astratta, non desiderante, non impiccata alla logica esaltante e ruffiana dei “diritti”. Una lunga guerra culturale, che era di interesse primario anche per posizioni laiche non secolariste, è finita: ed è finita con la resa».
Stessa fetida gromma, però inondata di spezie e leziosamente guarnita. Ma qui, volendo scendere nel dettaglio, il rischio sarebbe ancora quello di cedere alleccesso di analogia, metafora e allegoria. Stop, mi taccio.

4 commenti:

  1. Mio Dio, l'editoriale di Galli della loggia! Un viscido mix di vittimismo, stizza e untuosa melassa perbenista. Non un mix attraente.

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  2. Dottore, è veramente difficile trovare difetti nella sua scrittura! Anzi la considero talmente piacevole e interessante, dal farmi quasi pentire di aver seguito studi tecnici anzichè classici, poichè a causa di questa mia carenza culturale, non riesco a coglierne ogni singola sfumatura.

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  3. Mi dica che, postumo, apparirà un volume con tutti i suoi scritti inediti. Le auguro ovviamente che sia di un numero di pagine paragonabile a qualche volume della Treccani, e con una prefazione di Giuliano Ferrara che sarà ancora vivo in virtù di un mefistofelico patto con Don Giussani.

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  4. Infilarsi vicendevolmente a guisa di tutina su pel deretano;
    Ah, figurar Giuliano vestendosi L'Ernesto...

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