martedì 2 febbraio 2016

Ernesto Galli della Loggia si chiede

Ernesto Galli della Loggia si chiede perché solo oggi gli omosessuali rivendicano il diritto di sposarsi e di allevare dei figli: «Come mai la rivendicazione di un tale diritto in precedenza non era mai venuta in mente a nessuno? Gli omosessuali non sentivano, forse, ieri il bisogno di sposarsi e di avere figli?»; giacché gli sembra che tale diritto sia rivendicato in nome dei principi che informano la democrazia liberale, chiede: «La democrazia non era abbastanza liberale? Non eravamo abbastanza democratici, o che?». Domande retoriche, ovviamente, perché ha già tutte le risposte: «Lascesa del matrimonio gay nel cielo dei diritti non deriva da alcun principio inerente alla democrazia liberale. È solo il frutto della specifica evoluzione storica della nostra società, della sua progressiva secolarizzazione individualistica, e della conseguente volontà delle maggioranze parlamentari che in essa si formano». Solo a questo punto – e siamo ormai a metà del suo editoriale – comprendiamo dove vuole andare a parare: intende sostenere che i veri diritti umani precedono luomo, sono inscritti nella sua natura ab initio, e che levoluzione storica si limita a scoprirli, riconoscendoli in quanto tali quando sono tali, ma pure quando non lo sono. Potremmo anche concederglielo, ma poi a chi spetta dire lultima parola sulla genuinità di un diritto di cui ieri nessuno avvertiva la necessità e di cui oggi si chiede il riconoscimento?
Siamo in Alabama, nei primi anni Sessanta, e cè chi chiede la legalizzazione dei matrimoni misti: chi decide se si tratta di un diritto o di un capriccio? Chi decide se la società abbia o non abbia a trarre danno dal riconoscere a una donna bianca il diritto di sposare un uomo di colore? E a entrambi sarà giusto concedere il diritto di mettere al mondo dei figli che poi dovranno sopportare il peso di essere dei mulatti? Lattenzione non dovrebbe essere spostata sui diritti del bambino? Siamo sicuri che autorizzare i matrimoni misti non causi sofferenza a un povero bambino che si sentirà diverso sia dai bambini bianchi sia dai bambini neri? Possiamo, in nome dellamore, dar vita a famiglie tanto bizzarre? Che fare? Lasciar decidere al Congresso? Sottoporre il dilemma alla Supreme Court? Sì, vabbè, sti cazzi: «Basta la volontà di una maggioranza, di una qualunque maggioranza parlamentare, per autorizzare una pratica sociale, per stabilire qualunque diritto, anche negli ambiti più cruciali riguardo il profilo storico-antropologico di una collettività?». Poi, «nella storia di tutte le Corti non si contano i casi in cui il riconoscimento di un diritto a lungo rifiutato è stato poi ammesso», insomma, chi potrà mai assicurarci che poi non finiscano per consentire la celebrazione di matrimoni misti solo in base ad uninterpretazione eccessivamente estensiva della «pari dignità sociale»?
Cazzarola, il rischio è grosso. Lasciamo tutto comè, via, aspettiamo che tra una sessantina danni Ernesto Galli della Loggia ci dica dalle pagine del Corriere della Sera se quello che sè scovato in Alabama è un vero diritto o un frivolo capriccio. Ché poi si sa come si inizia e non si sa come va a finire: oggi permetti a un nero di sposare una bianca e domani lo slippery slope te ne fa rotolare uno fino alla Casa Bianca. 

9 commenti:

  1. efficacissimo, come al solito.

    mi permetto di segnalare quello che mi sembra un piccolo refuso ("splippery slope").

    saluti.

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  2. è molto probabile che il sostenitore dei diritti dei matrimoni misti si sia appellato all'idea che gli uomini nascono tutti uguali. insomma lo tacci di conservatorismo da una parte e il giusnaturalismo ti ritorna indietro progressista dall'altra.

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    1. Se ha realmente detto che nascono tutti uguali. Può aver detto che nascono e si battono per avere quello che desiderano, riuscendoci o meno.

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    2. Creati uguali, darwin non era ancora nato. Comunque il discorso di galli non e' campato per aria.

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    3. "Creati"? Se la dimensione umana è quella creaturale, non resta che legiferare sotto dettatura del Creatore.

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  3. Ma infatti, sembrano stelle fisse quelle del diritto naturale invece si muovono pure loro, gli storici dovrebbero saperlo

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  4. Quello di della Loggia è un editoriale pessimo.

    Quando una parte consistente dell'opinione pubblica - non sto a discutere se sia una maggioranza o "solo" una numerosa minoranza - si dimostra aperta verso le rivendicazioni dei gay; quando si rivela concreto il "rischio" che al parlamento ci siano i numeri per approvare il disegno di legge Cirinnà, ecco che si paventa il presunto disastro che le decisioni della maggioranza porteranno. Salvo fare spallucce quando ad essere in maggioranza (vera o presunta) su altri temi (bioetica, laicità ecc.) sono quelli che la pensano come Galli della Loggia.

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  5. Quando ieri ho letto l'editoriale di galli della loggia, sapevo che entro stasera avrei potuto leggere qualcosa in merito su questa pagina. Meno male che sei tornato a scrivere.

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