mercoledì 7 settembre 2016

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Suppongo sia superfluo spiegare al mio lettore, che mediamente è assai colto, la differenza tra uniscrizione nel registro degli indagati (più correttamente, iscrizione della notizia di reato) e un avviso di garanzia (più correttamente, informazione di garanzia), sta di fatto che nessuno dei due atti obbliga un eletto del M5S a doverne rendere personalmente conto quando questo non sia a suo carico, ma invece a carico di chi egli abbia scelto come collaboratore, consulente o (nel caso in cui leletto sia un sindaco) assessore.
Per meglio dire, questobbligo non è contemplato da alcun documento fin qui redatto allo scopo di normare la vita interna del movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: non ve nè traccia dellatto costitutivo, né nel programma, né nel cosiddetto non-statuto, né in alcuna delle versioni del codice etico che i candidati e gli eletti sotto il simbolo del M5S sono tenuti ad impegnarsi di rispettare. È evidente che il forcaiolismo dei grillini non arriva al punto da attribuire una proprietà transitiva della personale responsabilità penale, che daltra parte nelliscrizione nel registro degli indagati e nellavviso di garanzia è ancora tutta in ipotesi.
Altra cosa, ovviamente, quando uno dei due atti sia a carico di un candidato, ancor più nel caso sia a carico di un eletto, dove il doverne dar conto non si limita al doverne dare tempestiva comunicazione agli organi direttivi del movimento, ma di regola comporta la somministrazione di drastiche sanzioni, ancorché intese come misure di preventiva sterilizzazione di eventuali condotte configurabili la continuazione del reato fino a quel punto solo in ipotesi. Qui il forcaiolismo è patente, ma si esplica in un momento di autoregolamentazione che assume i caratteri di una sfida alle altre forze politiche che lasciano leletto dovè anche quando sia stato condannato in primo grado, un po come accade con lautoriduzione dello stipendio di parlamentare e con il rifiuto del finanziamento pubblico: sfida sul piano morale, e dunque pesantemente retorica, ma in fondo legittimamente provocatoria.

Ciò detto, a me paiono del tutto strumentali le accuse che in questi giorni piovono su Virginia Raggi: non è lei ad essere iscritta nel registro degli indagati e nulla la obbligava a rendere pubblico che Paola Muraro lo sia, né nei confronti di chi lha votata, e in fin dei conti neppure nei confronti dei vertici del M5S, perché quelliscrizione non era a suo carico, e a conoscenza dellatto poteva essere a corrente solo lindagata, e solo nel caso in cui questultima si fosse attivata per venirne a conoscenza. Ora è accaduto che Paola Muraro si sia appunto attivata in tal senso; e che così sia venuta a conoscenza che a suo carico uniscrizione vi fosse (da rammentare che per reati di un certo rilievo all’indagato che ne faccia richiesta si può dare una risposta che in sostanza la rigetta: «non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione», come a dire «non ve n’è alcuna di cui l’esserne a conoscenza possa attivare l’iscritto a frapporre qualche ostacolo all’indagine»); e che di questo abbia subito informato Virginia Raggi, la quale – questo quanto le si rimprovera – non avrebbe reso pubblica la cosa. Domanda: perché avrebbe dovuto?
A norma del codice di comportamento degli eletti sotto il simbolo del M5S da lei sottoscritto prima essere candidata, non era tenuta a farlo. In ossequio al codice etico del movimento, neppure. Risulta, inoltre, che, seppure con qualche settimana di ritardo, abbia informato almeno due dei membri del minidirettorio romano che gli organi direttivi centrali le hanno affiancato: solo di questo ritardo deve rendere conto, e non al paese, non a chi l’ha eletta, nemmeno ai militanti del M5S, ma eventualmente solo a Beppe Grillo e alla Casaleggio Associati, visto che in Italia partiti e movimenti non hanno personalità giuridica e possono darsi le regole che vogliono.
Altrettanto strumentali mi paiono le accuse di doppia morale che vengono rivolte al M5S, come daltronde è di pacifica evidenza per i casi che sono presi in considerazione per dimostrarla: a Parma, Federico Pizzarotti è stato sospeso per non aver reso pubblica uniscrizione nel registro degli indagati che era a suo carico, non a carico di un suo assessore; a Quarto, Rosa Capuozzo è stata espulsa per non aver denunciato i tentativi messi in atto da un consigliere comunale per condizionarne le decisioni; altrove, ogniqualvolta il M5S ha chiesto le dimissioni di eletto sotto il simbolo di un altro partito, era a questi, e non ad altri, che era ascritto il reato di cui vera notizia negli atti che precedevano il rinvio a giudizio, se non nella stessa imputazione.


Ai vertici del M5S potrebbe bastare far presente questo, ma si può capire perché abbiano una fottuta paura che possa non bastare, e perché dunque si preparino a dare spiegazioni di quanto è accaduto a Roma rinunciando ad argomenti ragionati, preferendone altri, di quelli che non richiedono troppo sforzo per essere ritenuti convincenti da chi solitamente fatica a ragionare: cè da attendersi che spiegheranno la loro posizione tagliando due o tre teste (Muraro, Marra e De Dominicis), cosa legittima e forse opportuna, e, non dovesse bastare, anche quella del sindaco, il che sarebbe peggio di un suicidio. Sarebbe un errore madornale, perché rivelerebbe che la ratio messa a fondamento dellonestà che vogliono al centro della politica non è una logica, ma un umore. Quel che è peggio, non lumore della base grillina, ma quello che ad essa è attribuito da chi a vario titolo e da diversa posizione vuole il fallimento dellesperienza romana.
In definitiva, direi che quello di Roma è un importante stress test per il M5S: o accetterà di indossare la caricatura che in tanti tentano di calcargli addosso, e allora sarà la fine, il che non sarebbe neppure tutta questa gran perdita, o riuscirà a darsi una credibile coerenza che non sia la semplice proiezione di quello per i detrattori spiegherebbe il consenso che fin qui ha raccolto. 

29 commenti:

  1. Avvertenza
    Credo di essermi spiegato bene, quindi non degnerò di alcuna risposta chi nella pagina dei commenti venisse a dirmi che il post rivela una qualche simpatia per il M5S, anzi, cestinerò la stronzata. Il post rivela tutt’al più antipatia per chi, pur avendo da poter rimproverare molto al M5S, e con buoni argomenti, che peraltro non è neppure troppo faticoso produrre, vi rinuncia per costruirsi uno straw man da infilzare.

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  2. Han fatto tutto loro: è un'osservazione troppo poco acuta per stare in questo spazio?

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  3. Non hanno fatto niente: nessuno ha violato per le regole che si sono dati. Se vogliamo discutere di quelle, bene, neanche a me piacciono. Ma non sono state violate, sicché sostenere che il caso configuri la classica zappa sui piedi è una grossolana mistificazione dei fatti.

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  4. Aspetti, aspetti, mi viene un atroce dubbio: ma non è che il povero Di Maio non ha capito la famosa mail perché nessuno gli ha mai spiegato tutto questo?
    (Oggi mi sento buono, ma così buono, che pure gli spaventapasseri mi sembrano meritevoli di incoraggiamento).
    Stia bene.
    Ghino La Ganga

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    1. Di Maio è molto più cretino di quello che sembra. In ogni caso, mi consenta di dirle con l'ironia che è il caso di segnalare, nel caso possa sfuggire, che quella qui esposta è una tesi difensiva inattaccabile, ma solo in un foro qualificato, certo non quello col quale Di Maio deve avere a che fare.

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  5. @Malvino mi offre sempre letture e spunti stimolanti e piacevoli, anche se su più temi dissento da quello che scrive.
    Sicuramente tra questi temi ci sono i 5Stelle, per quello che tanta volte lui ne ha scritto e che non ho mai condiviso.

    Eppure questa volta la lettura che il suo post ci offre su quanto sta accadendo a Roma mi appare assai interessante: perché completamente fuori dal coro e perché in difesa di un Movimento, di cui pure anche qui ribadisce il suo giudizio negativo di sempre, usa gli argomenti, i principi e le regole che il Movimento stesso si è dato e che non sono stati in alcun modo violati o traditi.

    Certamente una cosa originale e distante anni luce dalla immonda canea di questi giorni sollevata da una muta urlante, rabbiosa e assetata di sangue che vede uniti, praticamente indistinguibili, politici e "giornalisti", aggrovigliati insieme in un unico, repellente branco.
    Tra i giornalisti con le virgolette emerge sempre di più (dispiace sottolinearlo) il buon Massimo Bordin.

    Ad ogni modo mi sembra che la Raggi abbia 'tenuto'abbastanza bene.
    Da quanto ho capito, rimangono Muraro(che è brava, lavora bene e sta ripulendo Roma) e DE Dominicis, 'ridimensionato' Marra.

    Mi auguro che non ci siano più altri errori e cazzate.
    I 5Stelle Devono capire che non hanno a che fare con una normale competizione politica e con un normale esercizio di critica della stampa.
    Devono capire che hanno GIA', schierato contro, un plotone di esecuzione (lo sottolineo, plotone di esecuzione).
    Prima lo capiscono, meglio è.

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    1. Così come, dopo così poco tempo, non si può accusare la Raggi di non aver risolto i problemi di Roma è azzardato affermare che la stia ripulendo. Al momento è riuscita nemmeno a organizzare la squadra delle pulizie. Vederla di persona, la città, è meglio che leggerla sul blog di Grillo.

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    2. E lei glielo spieghi, ma a voce: pare che Di Maio abbia problemi con i testi scritti.

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    3. La possibilità, però, è che i vertici di 5S del plotone abbiano una gran paura e che, come in qualche modo sostiene Malvino e per le ragioni che egli ha esposto, preferiscano tentare di rabbonirlo più che di screditarlo.

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    4. @annamaria:
      Annamaria, le Sue chiose che sconfinano in interpretazioni autentiche sono diventate indispensabili.
      Tra l'altro il Suo passaggio dal plurale al singolare è contagioso: dunque La ringrazio a nome di tutti i lettori.
      Ghino La Ganga

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  6. Io dico: se tu ti fai paladino della tasparenza assoluta poi è chiaro che anche omettere una scoreggia diventa una tragedia che va a scalfire la purezza del cristallo, fin qui la zappa sui piedi. Ma più che altro è lidea di fare dell'onestà un programma, indipendentemente delle proposte. Poi è chiaro che gli avversari hanno tutto l'interesse di ingigantire la cosa nella speranza di aprire una breccia.

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  7. "È evidente che il forcaiolismo dei grillini non arriva al punto da attribuire una proprietà transitiva della personale responsabilità penale"

    citofonare Tiziano Renzi o Pierluigi Boschi. O Ignazio Marino, una buona fetta dell'elettorato grillino pensa che siccome quello stava in mezzo ai ladroni era ladrone pure lui.

    A parte questo, il punto è che si sono creati la tempesta perfetta in un bicchiere. Come scrive lei, non c'è nulla di veramente grave. Ma prima assumono una brava professionista che, ovviamente, voleva essere pagata di conseguenza, e poi la 'dimettono' cavalcando la tigre del peggiore pauperismo, altre dimissioni a catena, poi arriva la Muraro che dribbla la domanda sull'essere indagata dicendo 'non mi è arrivato nessun avviso di garanzia', assolutamente vero, ma l'omissis è evidente.
    Insomma, l'hanno alzata. La stampa ovviamente aspettava solo quello, e non per oscuri complotti come negli incubi di Annamaria e soci, a cui mi tocca ricordare che di Marino so pure cantina e annata delle bottiglie che ordinava per cena, ma perchè i giornali vanno venduti, e non c'è nulla che faccia vendere di più di una caduta degli dèi.

    "quella qui esposta è una tesi difensiva inattaccabile, ma solo in un foro qualificato, certo non quello col quale Di Maio deve avere a che fare."

    verissimo. Però "Dictators ride to and fro on tigers from which they dare not dismount. And the tigers are getting hungry." quel foro insomma se lo sono creati loro a furia di raccogliere i peggiori umori della plebe. E quando fai la morale a tutti devi essere non immacolato, di più, per cui pur non avendo la responsabilità oggettiva delle azione della Muraro la Raggi avrebbe dovuto aprire quella boccuccia e raccontarlo ai propri elettori. O Di Maio non dovrebbe fare lo Scajola di turno e dire che insomma, la mail l'ha letta ma non l'ha capita.

    Sarà un caso, ma più in su (con meno problemi, ok) ci sta una politica e assolutamente di sinistra. Si chiama Chiara Appendino, e ha quelle due caratteristiche che la pongono a due anni luce dal resto dei grillini, ovvero un lungo passato di militanza politica e l'ideologia, altro che destra e sinistra non esistono. Pare stia facendo bene, anche se è presto per giudicarla. Sarà che la politica e le ideologie contano? Ai taleban grillini l'ardua sentenza.

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  8. "È evidente che il forcaiolismo dei grillini non arriva al punto da attribuire una proprietà transitiva della personale responsabilità penale, che d’altra parte nell’iscrizione nel registro degli indagati e nell’avviso di garanzia è ancora tutta in ipotesi."

    Questo non è esatto. L'art.9 comma a) del Codice di comportamento siglato da Raggi e altri candidati alla carica di Sindaco di Roma recita testualmente che (Il Sindaco, ciascun Assessore e ciascun consigliere) "Assume altresì l’impegno etico di dimettersi laddove in seguito a fatti penalmente rilevanti venga iscritto nel registro degli indagati e la maggioranza degli iscritti al M5S mediante consultazione in rete ovvero i
    garanti del Movimento decidano per tale soluzione nel superiore interesse della preservazione dell’integrità del MoVimento 5 Stelle." Per i grillini quindi viene assolutamente lasciata aperta la possibilità che un'ipotesi SIA assimilata a un fatto compiuto. I fatti per i quali è indagata Muraro hanno un rilievo penale (la violazione dell'art. 256 del D.lgs. 152/06 prevede pene detentive o pecuniarie). La doppia morale, in questo caso, esiste eccome, essendo stata equiparata da un documento ufficiale la carica di Sindaco a quella degli assessori e dei consiglieri comunali.

    Sul resto, incluso l'esilarante "sta ripulendo Roma", meglio tacere.

    L.

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    1. E invece è esatto.

      Ciò a cui non arriva il forcaiolismo grillino, secondo Malvino, è di attribuire proprietà transitiva della responsabilità personale: quello di cui parla lei è altra cosa e nessuno lo contesta.

      Stefano

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    2. Senta, a me sto formalismo per difendere l'indifendibile fa venire il voltastomaco. Non prendiamoci per i fondelli: qua il principio contestato dal mondo intero è quello di utilizzare una regola ad alto tasso di discrezionalità per potere disporre a proprio piacimento dei componenti di una giunta, e lo dimostra ampiamente il siluramento di de Dominicis, e l'attribuire responsabilità penale a ipotesi del tutto da verificare. L'autore di questo post partiva dall'assunto che la posizione di Muraro non comportasse da parte del M5S di alcun genere di provvedimento per riconoscimento della non transitività della responsabilità penale, cosa resa inutile nella sostanza dall'esistenza di una previsione SPECIFICA relativa al comportamento richiesto agli assessori.
      E sull'assenza di transitività nel modo di pensare grillino, ho serissimi dubbi, nati dall'osservare la reazione avuta a seguito dei guai giudiziari di Pierluigi Boschi e di Tiziano Renzi.

      L.

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    3. Non so quale formalismo le faccia venire il voltastomaco e chi secondo lei stia difendendo l'indifendibile, e al momento non sono interessato a parlare del mondo intero.
      La frase di Malvino (oltre al senso del post) è chiaro, e lei dicendo che non è vero parla di altro.

      Riassumo io: la Raggi non è tenuta a dimettersi in caso di iscrizione nel registro degli indagati o avviso di garanzia a carico di un collaboratore, consulente o assessore da lei scelto, neppure secondo il codice di comportamenteo del M5S (almeno secondo Malvino, io il codice non me lo sono letto). Malvino non parla né di Muraro né di De Dominicis: mi può spiegare cosa starei cercando di difendere io?

      Stefano

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    4. Quello che mi fa venire il voltastomaco è l'utilizzo, a base di una difesa, di un argomento che nessuno ha tirato fuori (tra gli avversari o la stampa che io ho consultato) ovvero le dimissioni di Virginia Raggi. Anche se, implicitamente, posso pensare che avesse l'obbligo di avvertire il Direttorio (cosa che ha fatto) e anche gli iscritti al M5S (che non sono stati consultati, naturalmente), per consentirgli di esprimere quel giudizio sull'opportunità o meno di richiedere le dimissioni dell'Assessore. Qui Raggi ammette esplicitamente quest'ultima possibilità (riferita a se stessa, ma come visto, il Codice Etico equipara la figura del Sindaco a quella degli Assessori) https://www.youtube.com/watch?v=N1CEPOJBkiM

      Quello che viene contestato da chiunque è l'assenza di trasparenza e l'utilizzo a proprio piacimento di regole e criteri il cui rispetto cristallino veniva portato a vanto della "diversità" dell'organizzazione (si veda per es. dichiarazioni di Di Maio http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2016/05/13/blog-grillo-pizzarotti-sospeso-da-m5s_3969ff11-5b4d-4f46-9ed2-b6bef4996566.html.
      Pizzarotti è stato sospeso in base alle disposizioni del c.d. Regolamento dell'associazione Movimento 5 Stelle, che non è il M5S, e che si era deciso di applicare anche allo stesso M5S, cui fanno capo gli iscritti, senza che vi sia stata una votazione formale da parte dell'Assemblea. A seguito della dichiarazione di nullità del Tribunale di Napoli, il Regolamento (e il Non Statuto) sono in fase di revisione. Per questo motivo, alla sospensione non ha fatto seguito l'espulsione, in quanto si temeva a ragione che qualunque tribunale ne avrebbe decretato la nullità.

      Le dimissioni richieste sono quindi quelle di Muraro, sulla base dei principi del M5S, che non sono arrivate per motivi di pura convenienza politica, e non per un rispetto di regole che sono capaci di mettere sotto lo zerbino o tirare fuori a proprio piacimento.

      Certo, se la difesa del M5S è basata su qualcosa che nessuno ha mai richiesto, è come dire che allora Donato Bilancia è innocente perché non ha mai commesso reati contro il patrimonio.

      L.

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  9. Beh ,caro Malvino, l'affermazione che Di Maio sia più cretino di quello che sembra non è che mi consoli tanto e non mi tranquillizza affatto.
    Non era il candidato a Premier ?
    Odifreddi ci sta spiegando come la stupidità sia da rivalutare !
    Di dover morire da Democristiano (data l'età) già mi ero fatto una ragione, adesso devo pure farmi una ragione di dover morire da stupido !
    Mi sto attrezzando per l'evento ineluttabile nei due sensi !

    caino

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    1. Temo che lo* faccia per interesse personale.
      *Odifreddi

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  10. Altri (Formamentis, Stefano e L.) mi hanno spoilerato gli argomenti. Di mio aggiungo: ok, Pizzarotti e la Capuozzo. E Nogarin? Insomma a me pare che questa sia sì una difesa da utilizzare eventualmente in fori qualificati, ma non inattaccabile

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  11. In eventuali fori qualificati (a norma ISO ?)non lo so.
    Ma "me"pare ,che l'unica cosa da fare è curare la Sindrome di Pinocchio.

    caino

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  12. Dotto' per curiosità, nel far un giro tra i regolamenti m5s, la puzza non l'ha sentita?

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  13. “Il dottor De Dominicis non è e non è mai stato cliente presso lo studio di cui sono titolare né è o è mai stato cliente presso lo studio di mio fratello Alessandro, penalista – aggiunge il legale – Ribadisco il concetto per non dare adito ad ulteriori illazioni o strumentalizzazioni: né io né mio fratello abbiamo mai avuto rapporti con il dottor De Dominicis”.

    Madò, se li stanno mangiando vivi. Vivi, con la complicità del climax umorale che Luigi ha descritto molto bene.

    Si stanno mangiando vivo lo Stato: nessuno è stato.

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  14. "La gioia dei furfanti per i guai M5s
    Controcorrente - I “giornaloni” godono, Il Fatto sbaglia a seguirli: quelli sono marci"
    di Massimo Fini | 10 settembre 2016
    http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/la-gioia-dei-furfanti-per-i-guai-m5s/

    Grande Massimo Fini. Come sempre fuori dal coro. Anche lui lontano anni luce dallo spettacolo di questi giorni: spettacolo tanto vile, sconcio e miserabile da apparire surreale e in qualche modo persino affascinante.

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  15. Poi ci sarebbe anche quest'altro qua:
    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/09/10/m5s-de-luca-di-maio-dibba-fico-tre-mezze-pippe-falsi-come-giuda-che-vi-possano-ammazzare-tutti/559002/

    Non è la prima volta che il De Luca augura ai 5S di morire ammazzati (alla lettera s'intende, niente di metaforico nel suo augurio).E non singolarmente, molto meglio in massa.
    Ma il De Luca non è cattivo: è un affettuoso papà che pensa a sistemare i suoi teneri e amati pargoli nel migliore dei modi:
    http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/06/14/news/la_dynasty_de_luca_un_figlio_assessore_l_altro_sara_onorevole-141988280/
    La famiglia è tutto per il De Luca. E per la sua famiglia-allargata alle tante, onorate parentele ad essa affiliate-egli è disposto a tutto, proprio a tutto.
    Come rimproverarlo?

    Perché tutto continui com'è sempre stato-in serenità, in gentilezza e in tanto amore-occorre che altri muoiano ammazzati.
    Possibilmente tutti. E' l'unico modo per fare pulizia.

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    1. Brutta bestia, il nepotismo alla De Luca. Però il passaggio per via dinastica delle posizioni di comando in un partito è ancora più sbalorditivo. Si contano solo due casi recenti: la famiglia Kim in Corea del Nord, e la famiglia Casaleggio qui da noi.

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    2. Dal commento pare che Lei stia dando del mafioso a De Luca portando come argomento degli articoli di giornale (che valgono evidentemente come sentenze) e considerando i parenti affiliati. Ecco, Annamaria, è con la stessa logica che si sta attaccando il M5S.

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  16. http://www.lanotiziagiornale.it/sbatti-la-raggi-in-prima-pagina-se-questo-e-giornalismo-losservatore-romano-parla-di-emergenza-maltempo-e-la-stampa-italiana-estrapola-la-frase-per-attaccare-la-raggi/

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/11/virginia-raggi-losservatore-romano-e-il-pezzo-sul-maltempo-che-diventa-caso-vaticano-non-e-un-attacco-alla-raggi-serve-tempo/3025698/
    "Era un pezzo sul maltempo a Roma, interpretato dai giornali come spia di un supposto “gelo” tra Campidoglio e Oltretevere. Dal flash di ieri dell’Ansa (“Roma in stato d’abbandono”) si è passati ai titoli di prima pagina di Corriere della sera (“Caso Roma, la Chiesa accusa“), Repubblica (“Roma senza governo“), e Messaggero, (“Roma in stato di abbandono”) mentre sugli altri quotidiani la notizia è meno visibile in prima pagina. Ma il senso era sempre lo stesso. Non era quello che però intendeva la Santa Sede, che ha espresso “sorpresa” per le interpretazioni della stampa."

    Così, per 24 ore, la 'notizia bomba',la terribile, mortale emergenza a cui ci esponeva il mostro-Raggi ci ha inseguito dappertutto: giornali, agenzie, siti, radio, TV. Dappertutto, non c'era scampo, sembrava di soffocare.

    Ma non bastava. C'era da dire anche che il 'mostro' esce con la scorta.
    "Dopo i pedinamenti, la sindaca obbligata a essere affiancata da un poliziotto armato. I quotidiani: “Con la scorta al supermercato”".

    Questo è il livello raggiunto.
    A questo punto non credo che stiamo facendo i conti con una informazione semplicemente orientata o pretestuosa. E' killeraggio. Puro killeraggio.
    Costoro che non sono 'quattro amici al bar', ma gente che lavora con le menti e le coscienze delle persone, stanno facendo con le parole e con l'informazione lo stesso lavoro che il figuro che governa la Campania chiede agli Italiani di fare materialmente.La stessa, identica cosa.

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