lunedì 6 febbraio 2017

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Sono mesi che la percentuale dei consensi attribuiti al M5S dai più accreditati istituti di rilievo demoscopico non si schioda dal 28-29%, ed è noto che i sondaggi sottostimano di qualche punto le opzioni di cui gli interpellati si vergognano, e come non vergognarsi di votare di M5S con tv e giornali che da mesi martellano in modo pressoché unanime a rappresentare il pericolo che incomberebbe sulle sorti patrie nella sciagurata ipotesi che lorda grillina ne pigliasse le redini?
Ribaltiamo la domanda: con un agguerrito fronte informativo che da mesi è quanto mai compatto nel dirne peste e corna, comè che il M5S non perde consensi? È questione che solo adesso pare porsi a chi ritiene che neanche la caduta di un meteorite grosso come il Cervino nel Medio Tirreno potrebbe far più danni di un Di Maio a Palazzo Chigi, di un Fico al Viminale, di un Di Battista alla Farnesina, e di tutti e tre a prendere ordini dalla Casaleggio Associati, perché fin qui è sempre stata salda la convinzione che i voti eventualmente persi dal M5S si sarebbero poi riversati altrove – poco importava dove, poteva andar bene pure che andassero a ingrossare lastensionismo – mentre ora è chiaro, e crea sconcerto, che nulla riesce a scalfire quello che sembra essersi consolidato in un vero e proprio zoccolo duro, e sì che sè tentato di tutto, al punto che un sospetto ora comincia a serpeggiare fra quanti si sono fin qui spesi perché al paese venga risparmiata lorrida iattura di un governo a Cinque Stelle: non sarà mica per aver commesso lerrore di ricorrere a tanti volgarissimi mezzucci dopo aver esaurito tutti gli argomenti più che decenti?
Direi che sia un sospetto ben fondato, non a caso nasce in chi ha sempre saputo fare distinzione tra un argomento e un mezzuccio, senza per questo essere stato in grado di rinunciare a usarli entrambi in polemica col M5S. È che la chiamata alle armi contro la minaccia grillina ha imposto la logica del «tutto fa brodo» anche a quanti sono stati reclutati dalla già esigua schiera degli intellettualmente onesti, e così ne abbiamo visto più d’uno rinunciare agli strumenti della retta argomentazione per cedere all’impiego dei più bassi espedienti persuasivi.
Verrebbe voglia di farne i nomi, di formulare qualche ipotesi sul come sia potuto accadere, ma ci guasteremmo qualche amicizia. Tutto sommato, poi, può bastare che in essi cominci a farsi strada la sensazione di aver sbagliato, anche se al momento il mancato raggiungimento del fine cui concorrevano fa ombra alla slealtà del mezzo usato.

32 commenti:

  1. Lo zoccolo duro del M5S non si schioda da un 8%, e dove sono popolari.
    E' la percentuale che prendono quando le alternative esistono e sono quantomeno percepite come valide.
    Il resto è pura protesta, e non c'è campagna mediatica che tenga, se vuoi protestare voti pure Topo Gigio, che comunque sarebbe un premier migliore di Di Maio.

    (chiaramente il 30% fluttuante a livello nazionale dimostra l'appeal di PD, residui berlusconiani, Lega e sinistra atomica)

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    1. @Stefano:
      quindi il fatto che a livello nazionale stiano da molto tempo sul 30%, nonostante tutti i nonostante, indica che siamo in presenza di un ben singolare fenomeno di zoccolo nazionale fluttuante eppure piuttosto duro?
      Stia bene.
      Ghino La Ganga

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    2. @Ghino
      Le risulta che in questo 'molto tempo' qualcuno abbia messo mano anche solo a mezza istanza tra quelle che hanno portato il M5S a quel 30%?

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    3. @Stefano:
      visto che non mi ha risposto, ripeto la domanda:
      quindi il fatto che a livello nazionale stiano da molto tempo sul 30%, nonostante tutti i nonostante, indica che siamo in presenza di un ben singolare fenomeno di zoccolo nazionale fluttuante eppure piuttosto duro?
      Stia bene.
      Ghino La Ganga

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    4. @Ghino
      ho risposto invece: per quanto mi riguarda lo 'zoccolo duro' di un partito e/o ideologia è rappresentato dalle persone convinte della bontà dell'offerta politica. Non da quelli che votano X perchè Y e Z fanno schifo. A livello nazionale le cause che hanno portato in alto il M5S sono ancora lì, tutte, alcune si sono perfino aggravate. A livello locale invece ogni volta che qualcun altro presenta un candidato, una giunta o un qualcosa di credibile il M5S crolla alle percentuali da me indicate, che a mio avviso coincidono con lo 'zoccolo duro'.

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    5. Dalle mie parti si chiama zoccolo bazzano.

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    6. @Stefano:
      Ora finalmente si è spiegato, prima davvero no.
      Sul fatto che una proposta locale alternativa al M5S catalizzi voti può avere qualche ragione, ma non credo lei abbia ragione su quanto il M5S riesce comunque a raccogliere: non so dove viva lei, ma dalle mie parti in Romagna il M5S - pur candidando persone mai viste e presentando di fatto programmi assai fumosi - non va sotto il 16%, percentuale ben più alta rispetto a quanto da lei indicato.
      A livello nazionale il M5S non mi risulta abbia mostrato sempre politiche lineari, specie sui temi del lavoro e dell'immigrazione ( su quest'ultima anzi non ho proprio capito che idee abbia):eppure a quanto pare c'è chi è convinto siano idee buone, a prescindere da ogni altro fatto o alternativa.
      Il fatto stesso che, dopo quanto sta accadendo a Roma, i grillini perdano a livello nazionale solo un 2,5% ( se ho capito bene ciò che riportano alcuni sondaggi in questi giorni) la dice lunga.
      Stia bene.
      Ghino La Ganga

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  2. Oltre a Topo Gigio ,che richiama la mia infanzia "epperciò" mi risulta simpatico, si può concludere come disse Taine,ripreso da Barrès de la Mort de Venise : Nessun uomo ponderato può sperare ",finale del mio primo testo di Storia delle Dottrine Politiche di JJ Chevallier.

    caino

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  3. Diciamo che non ci vuole poi tutto 'sto coraggio a fare quello che fanno praticamente tutti nella più totale, allegra e feroce impunità.

    Proprio tutti:dalla Mussolini-mani-sui-fianchi che snocciola quotidianamente le sue idiozie televisive da ballatoio al trio Cruciani-Parenzo-Sgarbi, che su commissione confindustriale mettono in scena una splendida gogna radiofonica:40 minuti buoni di Virginia Raggi demente, scema, cretina, minorata, e perciò,in quanto scema, cretina, demente eccetera, anche ladra e disonesta, e perciò, in quanto cretina, minorata, ladra, disonesta eccetera, anche abituata agli scambi polizza-rapporto orale: puttanella da quattro soldi che si può comprare con poco.
    Così quaranta minuti di linciaggio confindustriale fra lazzi, risate e sghignazzi.

    No, davvero non ci vuole molto coraggio: tutti possono fare tutto, senza limiti e senza controlli, dal momento che i controllori sono parte del branco.
    Per questo non direi proprio che, all'interno di un tale branco, sia possibile individuare chi è 'intellettualmente onesto'.
    Sono vigliacchi. Sono vigliacchi e basta.

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    1. Ahio. Par di scorgere una piccola incrinatura nell'incrollabile fiducia del M5S nella Magistratura. Ma quale piccola incrinatura. Una crepa, bella profonda: vigerebbe "la più totale, allegra e feroce impunità". E chi, di grazia, dovrebbe punire e non starebbe punendo?

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  4. Quel che è denunciato nel post è esatto. La vecchia politica, con il suo codazzo, sta usando anche mezzucci per danneggiare i grillini. La domanda, a mio avviso, è: dove questo metodo si differenzia da quello utilizzato dai grillini stessi per farsi strada? Prendiamo la soap opera Raggi: la sindaca è indagata e, more solito, i pm passano praticamente in tempo reale informazioni ai giornalisti che le pubblicano con grande goduria sputtanante. Incluse le parti notiziabili (tutto lo è, alla fine) ma non rilevanti dal punto di vista penale. Questo lo stato al momento delle indagini: poi ci sarà il processo, eventualmente, la Raggi potrebbe pure uscirne assolta, e tanti saluti. Orbene: quando di preciso i grillini sono stati distaccati, critici, nei confronti del lavoro dei vari pm visto che quel che conta, leggi alla mano, è quel che decide il giudice? Quando si sono mostrati infastiditi verso il legame spesso discutibile tra pm e stampa? Perché io ricordo che invece, in assenza di idee, la pietra angolare della scalata grillina al potere è stata: loro sono ladri, noi onesti. Così, apodittico e che vi basti. In quest'ottica tutto il solito circo di atti di indagine, intercettazioni - pubblicabili o meno - dita puntate e urla belluine è stato utile eccome. Poi hanno cominciato a governare, di qua e di là, pretendendo che a loro procure e media garantissero salvacondotti non si sa perché. Sarà mica che la schifosissima politica italiana è una giungla, e se sei un pollo non dovresti spacciarti per sparviero?

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  5. Più la Raggi viene massacrata da tv e stampa, più mi diventa simpatica. E' talmente evidente la differenza di trattamento riservata alla Raggi (e ai grillini in genere) rispetto alla casta politica tradizionale, che si capisce benissimo come stanno le cose. Non si parla di scandali gravissimi, documentati e provati ogni giorno, mentre si parla su tutte le prime pagine di cose irrilevanti, solo per dare addosso alla Raggi. A prescindere dal fatto che sia un bravo sindaco o meno, tutto ciò me la rende sempre più simpatica. Trovo logico che altre persone si accorgano di questo tiro al bersaglio e giungano alle stesse conclusioni. I grillini non vogliono le olimpiadi? Ahi, qualcuno ci perderà dei milioni! Quindi fuoco ad alzo zero sulla Raggi. Eccetera. Avanti così, sempre più gente si accorgerà che tv e giornali massacrano ogni giorno i grillini con motivi pretestuosi, irrilevanti, mentre nascondono sotto il tappeto gli scandali e le ruberie gravissime degli altri politici. E così, che siano bravi amministratori o meno, Raggi e Grillo riscuotono simpatia e solidarietà dai cittadini. Piaccia o non piaccia ai padroni del vapore.

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  6. Ahimé, non sono direttore di niente, neppure di giornaletti clericali e filo-renziani, visto che ho capito che a quello pensavate: là si tifa per Renzi, io per Draghi la Merkel e la Lagarde. Ed è ovvio che non si debba pensarla come me che sono garantista, con tutti e non per finta: nel senso che, per non farmi piacere i politici, non basta affatto gridare: ladri! A me non piacciono a prescindere: perché tutti mentono e fanno danni, almeno in Italia. Pensare che uno è un cretino dannoso prescinde dal certificato del casellario giudiziario. In questo, la classe politica italiana è forse la peggiore d'occidente: e i grillini, ultimi arrivati, riescono ad essere il peggio del peggio. Ma, ripeto, credo che possa valere la tesi centrale del mio commento: dove il trattamento riservato ai grulli sarebbe qualcosa di diverso dalle armi che di norma si usano nella politica italiana?

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    1. Mi ha ricordato lo stile ed i contenuti di Bordin, era un complimento...

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  7. Da sette mesi la strega è al rogo, e mo' ve la prendete con Vittorio Feltri?

    Non scherziamo: Feltri ha ragione, e ha ragione pure Sgarbi, che apertamente e con grande coerenza traducono in chiaro quello che tutti gli altri,da sette mesi, ininterrottamente e ossessivamente sottintendono, insinuano, suggeriscono, fanno intendere in tutti i modi possibili e con ogni mezzo nella loro sporca, vile e brutale campagna d'odio.

    Adesso il branco trova comodo mandare avanti i due 'incontinenti' che l'hanno fatta fuori dal vaso, nascondendosi dietro di loro e dietro parole di ripugnante ipocrisia: ma Feltri e Sgarbi escono allo scoperto e mostrano, vivaddio apertamente, la vera faccia del branco: un'unica, indistinta faccia vigliacca, feroce e profondissimamente fascista.
    Sgarbi e Feltri molto, molto meglio dei loro mandanti, a partire da quelli confindustriali.

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    1. E Berdini ki lo paka? Il Bilderbergen Bahlsen?

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    2. Ma davvero? E io che credevo che l'ipocrisia stesse in quelli che si chiedono cosa fare in macchina con la Boldrini.

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    3. Ah, i mandanti. Interessante la lettera odierna dell'assessore Berdini al Fatto Quotidiano. La famosa intervista dove si parla della relazione fra Raggi e Romeo sarebbe una trappola di chi ha interesse a mandare avanti il progetto di urbanizzazione di Tor di Valle, "la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa, nonché la più grande variante urbanistica ‘ad hoc’ mai approvata nella capitale". Segue l'aut aut alla sindaca: vuoi continuare con me la battaglia contro la speculazione fondiaria e finanziaria oppure no?
      Posto questo commento alle 15:15, con una previsione: no.

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    4. "...nella loro sporca, vile e brutale campagna d'odio."
      Frasi del genere mi sembra di averle già sentite.
      E risentite.
      E poi risentite ancora...
      Sto invecchiando. Che tristezza.
      Però Lei continui a scrivere, e soprattutto stia bene, Annamaria.
      Ghino La Ganga

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  8. http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/14/m5s-di-maio-difese-marra-male-chat-dicono-il-contrario-la-bufala-di-corriere-repubblica-e-messaggero/3390420/

    "E basta leggere la conversazione integrale dalla quale proviene quella porzione di messaggio per capire che le cose hanno un senso completamente opposto rispetto a come sono state raccontate. Solo che, come detto, il dialogo integrale fa parte di un’altra chat, quella tra Di Maio e Raggi."
    di F. Q. | 14 febbraio 2017

    Solo un breve richiamo della verità che oggi, con grandisima fatica, è riuscita a farsi strada fra le consuete montagne di fango e merda mediatica.

    Non c'è bisogno di altro, dal momento che i fatti sono già ampiamente a conoscenza di tutti, compresi i frequentatori di questo blog.

    Solo una piccola annotazione: quando scrivevo di brutale, sporca e vile campagna di odio, sbagliavo per difetto.
    No, sono semplicemente killer che operano a freddo, su ordinazione.

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    1. "No, sono semplicemente killer che operano a freddo, su ordinazione."
      Le dirò, Annamaria: pure questa non mi sembra freschissima.
      Io mi sento sempre più vecchio: ma Lei continui, ci mancherebbe.
      Stia bene.
      Ghino La Ganga

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  9. Cara Annamaria, che i giornali abbiano scritto il falso su Di Maio è un fatto. Ed effettivamente la controreplica di Repubblica era, al solito, arrogante e truffaldina. Solo che bisogna un attimo uscire dal blog di Peppe e tornare alla realtà: i giornali hanno pubblicato il messaggio di Di Maio alla Raggi che la Raggi stessa ha selezionato, copiato e inviato a Marra: e infatti era sul cellulare di Marra, sequestrato quando l'hanno arrestato. Poi però Di Maio ha tirato fuori, dal proprio telefonino, tutta la conversazione, che i giornali non potevano avere. Quindi sì, è stato un errore, ma causato dalla fiducia nella fonte, non da pieno dolo. E il Fatto dovrebbe dunque prendersela con la fonte, che sarebbero gli inquirenti romani che indagano su Marra e la Raggi: improbabile, non le pare? E quante volte questa roba è successa ad altri politici? Stia bene, e il vittimismo lo lasci sul club Luigi Di Maio, che lì forse può trovare terreno fertile

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    1. Non era una notiziola. Era una bomba pubblicata su ben tre giornali, in prima pagina, a titoli di scatola, con un'accusa che era un atto di guerra.
      Di Maio delinquente mentitore. Questo è stato il messaggio, per ore, a edicole unificate,schermi unificati, radio unificate; fintanto che l'imputato del crimine di mendacio,messo al muro e prossimo a essere giustiziato, non è riuscito a recuperare la prova della sua 'innocenza'.

      Bastava verificare prima di pubblicare un atto di guerra di tal genere.
      Come? Molto semplice,la Procura non c'entra niente: bastava rivolgersi all'imputato, chiedendogli semplicemente un chiarimento, una replica, una spiegazione.L'imputato non avrebbe opposto alcun rifiuto.

      Ma loro hanno preferito non farlo, per colpire a sorpresa il 'delinquente' e giustiziarlo all'istante, senza processo.
      Errore? Ingenuità? Per piacere, parliamo di giornalisti molto,molto esperti che hanno scelto deliberatamente di rischiare con roba non controllata per fare il botto più forte.
      Gli è andata male, li hanno beccati con le dita nella materia organica a loro più congeniale. Ma è stato dolo, e con questo metodo andranno avanti imperterriti. Occorre prenderne atto e attrezzarsi.

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  10. Attrezzati pure, prendi il mitra e sali in montagna. Invoca lo spirito di Casaleggio. Non è che che tu non abbia ragione, nello specifico. Ma è il tuo voler ritenere che questo metodo sia inedito, impacchettato specificamente per i grillini, a rendere le tue lamentazioni poco credibili. O hai cominciato a leggere i giornali l'altro ieri, o hai deciso scientemente di diffondere la propaganda del barbuto. Propaganda (di matrice soprattutto giudiziaria o presunta tale) che il barbuto e i suoi accoliti, ipergarantisti con loro stessi e forcaioli con gli altri, usano essi stessi quando si può fare: do you remember Tempa Rossa? Quanto alle intercettazioni manipolate, ricordo che fu fatto persino con Bertolaso, pure lui uscito da un processo senza uno schizzo sulla felpa. Che ne dissero i grullini e il Fatto? Non è che tutti si facciano infinocchiare: è una guerra per bande, in cui ognuno serve il suo padrone, non il mondo intero contro gli onesti. Il fatto che tu ami usare parole drammatizzanti non cambia la sostanza dalla questione.

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    1. "Quindi sì, è stato un errore, ma causato dalla fiducia nella fonte, non da pieno dolo."

      Titolo a caratteri di scatola,nelle stesura originale, uscito il 14 febbraio 2017 su Repubblica 'in' De Benedetti, 'in' Sorgenia, 'in' MPS, 'in'baratro da 20 miliardi (en passant, zero inchieste su un fatterello del genere, vuoi mettere la polizza?):

      "Di Maio garante di Marra, la prova è nelle chat: "Lui è uno dei miei, un servitore dello stato"
      http://www.repubblica.it/politica/2017/02/15/news/di_maio_garante_di_marra_la_prova_e_nelle_chat_lui_e_uno_dei_miei_un_servitore_dello_stato_-158417946/

      "Lui è uno dei miei": questo virgolettato attribuito a Di Maio NON esiste nemmeno nel messaggio parziale utilizzato da Bonini.
      E' un falso.OK?

      'Non da pieno dolo'?Lo chiamiamo scherzetto da ragazzi?
      'Specchio specchio delle mie brame..'

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  11. Repubblica ha una lunga - da quando è nata praticamente - tradizione di giornalismo a 'tesi' per non dire creativo utilizzato contro i vari nemici del DB o del Fondatore, non solo contro i grillini: ciò che fai finta di non capire perché Peppe ha detto che quel che vi sta succedendo è uno scandalo inedito e perciò dovete frignare e fare casino il più possibile, vittimizzandovi a tutto spiano. E lo scopo è chiaro: si chiama disintermediazione. Ciò che spesso i politici oggi perseguono, perché i politici hanno sempre qualche giornale amico ma non sopportano quelli nemici. A disintermediare ci provava Renzi con twitter, ci prova Trump, ci prova Peppe col suo blog e con la sua galassia di siti e pagine social. Così, quando avrà convinto il più alto numeri di persone che i giornali mentono - tutti, sempre - soprattutto quando parlano dei 5S, non dovrà più temere né le bufale né le notizie vere, come ad esempio quelle che delineano l'abisso politico prima ancora che giudiziario della giunta Raggi, e che con l'affaire Di Maio si vorrebbe oscurare. E finalmente sarà monopolista delle balle, che ha diffuso negli anni più di qualunque giornale tradizionale, e con più profitto direi visto che le vendite dei giornali languono mentre lui col blog se la passa benone.
    Il tuo agitarti, e i ridicoli video di Di Maio corrucciato, sono funzionali a questo disegno. La persone libere continueranno a giudicare la cosa per quel che è, ricordando Tempa Rossa, Ilaria Capua e tanti altri casi nei quali i grillini, e il Fatto, erano nel ruolo di Repubblica oggi. Ricordi la storia della prima pietra, vero? Peppe ha deciso che non è mai stata raccontata. Ma c'è chi si disinteressa a quanto sostiene Peppe

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    1. Gentile Anonimo, non è che lei abbia torto, solo che se la sta prendendo col portalettere del giovane Casaleggio.

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  12. @Anonimo
    Guardi, sicuramente capisco poco, ma quel poco che capisco lo capisco in proprio. Ma sembra che lei questo non riesca a capirlo.
    Non ho bisogno di Peppe, non ho bisogno di lei, non ho bisogno di suggeritori per capire: quello che vedo e sento in giro mi basta e avanza.

    Per esempio mi è bastato un titolo di Bonini, non di Peppe, per sentire un grande fetore. E per capire che se un giornalista usa un messaggio monco senza verificare, e in più aggiunge al messaggio monco UN FALSO inventato("lui è uno dei miei",virgolettato, frase inesistente) quel giornalista è responsabile di dolo gravissimo nei riguardi di chi legge il suo giornale; e per capire che se uno scrive"Quindi sì, è stato un errore, ma causato dalla fiducia nella fonte, non da pieno dolo", quello sì è uno che non capisce, o fa finta di non capire.

    Di certo lei mostra di non capire una cosa:che esistono persone che pensano, parlano, scrivono in proprio.Con la propria testa.
    Esistono, glielo assicuro.
    E lasci perdere Peppe, del quale a me non importa un fico secco, ma che a lei serve da specchio su cui arrampicarsi.

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  13. No non lo lascio perdere affatto, perché non amo occultare quel che è chiaro. Quel che ho scritto, e che tu riporti, non era riferito a Repubblica, della quale ho sempre stigmatizzato l'arroganza e la cattiva fede. Era riferito agli altri due giornali che hanno preso la stessa toppa, che non hanno risposto come Rep ma in modo meno borioso e più circostanziato, e la cui unica colpa sta nel non aver sentito il Di Maio prima di pubblicare. Hanno pubblicato anche loro una bufala, ma capita a chi fa quel lavoro e c'è modo e modo.

    Dopodiché, il punto resta: tu insisti a parlare di "fetore" solo ed esclusivamente quando quel fetore si sente a proposito dei tuoi. Descrivendo quel fetore come manifestazione di un qualcosa mai visto prima, di un'enorme sinergia di cattivoni contro i buoni: fai propaganda. E non bastasse reiteri la storiella del 'sì vabbe' le polizze ma Sorgenia e Banka Etruria e il piddì?1?1111!1!!!", come Travaglio, dimenticando che ogni giornale sceglie il suo posizionamento e i suoi temi: quindi, semplicemente, i giornali che a te non piacciono se la prendono anche con i tuoi, talvolta facendo centro talaltra facendo buchi; ma esiste pure un giornale che a te piace e fa la stessa cosa - sempre alterando centri a bufale - con gli altri. Non c'è nessun regime, e il pluralismo è sempre meglio del monopolio: persino bufale di diverso segno sono meglio di un'unica centrale che le produca.

    Mentre gridare al regime, come tu fai, è roba da Peppe il quale aspira a essere monopolista (lui col Fatto, finché lo fiancheggia, ma meglio ancora senza alcun foglio tra i piedi) dell'informazione e delle bubbole: e chissà perché. Ti infastidisce che te lo faccia notare? Mi spiace, ma that's it. A meno che tu, per allontanare l'infame sospetto, non mi dica che ne pensi del caso di Ilaria Capua e di quello di Federica Guidi. E scusa la prolissità, visto che poco sopra Erasmo ha detto tutto quel che c'era da dire in pochi caratteri

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    1. Pluralismo sempre meglio del monopolio? Perfetto, mai messo in discussione.
      Purtroppo qui non c'è pluralismo, ma informazione quasi a senso unico.Il caso da cui è partita la discussione-la bufala dei magnifici tre- ne è solo l'ultimo esempio di scuola e le eccezioni purtroppo si contano sulle dita di una sola mano.

      Tra i giornali c'è solo Il Fatto (ma con molte eccezioni, in primis Marco Lillo che attacca tutti i giorni il M5S ed è stato protagonista, in tandem con Fittipaldi, della penosa bufala delle polizze, smantellata dalla Procura); poi Franco Bechis, voce isolata all'interno del suo giornale; infine Alessandro Gilioli, altra voce isolata, ma per questo più apprezzabile, che riesce sempre ad esprimere giudizi equilibrati, anche quando sono critici, nei riguardi del MoVimento: ma le critiche non disturbano affatto quando sono motivate e oneste. Quello che disturba è l'uso della menzogna, della mistificazione e della truffa calcolata.

      Per l'informazione televisiva non vedo altro che il Tg di Mentana, unica voce nel deserto: guarda caso, UNICO Tg che ieri sera ha dato il giusto risalto alle notizie del padre di Renzi indagato nell'indagine Consip e del Governatore D'Alfonso indagato per corruzione.
      Notizie pesantissime, queste ultime, tenute ieri sera quasi nascoste da tutti gli altri media e oggi, addirittura, vergognosamente già affossate.
      Perché menzogna, mistificazione e truffa calcolata non si praticano solo pubblicando false notizie, ma ancor più in questo modo, insistendo ossessivamente solo su alcune e nascondendone altre di grande rilievo, come le ultime citate.
      Mi scusi, ma a lei sembra normale che le polizze-Raggi siano per settimane la prima notizia a reti e giornali unificati, mentre del più grave scandalo degli appalti Consip ( e del papà di Renzi coinvolto) NON dobbiamo sapere nulla o quasi? Non si sente leso in un suo diritto?
      E' questo per lei il pluralismo?
      No, per me questa è massificazione di regime.

      E qui chiudo davvero, chiedo scusa a Malvino per l'eccessiva occupazione del suo spazio.
      Liberissimi-lei, caro @Anonimo, ed io-di continuare a pensare come più ci piace. Ma ognuno con la propria testa. Io di sicuro con la mia.

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