domenica 21 maggio 2017

Vittima di una congiura



«Una grave patologia caratteriale del leader,
come un narcisismo patologico complicato da
aspetti paranoidi, potrebbe dimostrarsi disastrosa»

Otto Kernberg, 1998


Pure la paranoia, adesso, e proprio in ciò che ne è patognomonico: Matteo Renzi si sente vittima di un complotto e, giacché il suo narcisismo lo fa sentire istituzione («l’état, c’est moi»), dice che si tratta di eversione. Anche in questo segue le orme di Silvio Berlusconi, si dirà, e questo è vero, ma con ciò possiamo ritenere chiusa la questione? Non ci torna utile cercare di capire quali siano le precondizioni personali e di contesto che fanno da piano inclinato lungo il quale questi infelici rotolano nell’abisso, spesso trascinandosi dietro proprio quanti gli hanno dato peso e abbrivio?
Occorre essere onesti: ci mettono del loro, senza dubbio, ma è nello stesso essere leader che s’annida la potenziale regressione. Naturalmente si può dirlo meglio.


Quando queste pressioni vengono ad agire su un soggetto con un serio disturbo della personalità come quello narcisistico, si realizza un quadro che dovremmo saper riconoscere anche se a digiuno di psichiatria. Ridò la parola a chi lo descrive assai meglio di quanto potrei farlo io, invitando il lettore a leggerlo come un identikit.


Rimanda alla mente qualcuno in particolare? Forse potrà aiutare la descrizione dellhabitat relazionale in cui tizi del genere simbozzolano: costituisce il modulo-base attorno al quale viene a svilupparsi la costruzione paranoica.


Qual è il passaggio successivo nella costruzione paranoica del complotto? Per meglio dire: cosa è necessario accada perché questa abbia ragione di essere costruita? Potrà sembrare banale, ma è necessario accada che il leader si senta in pericolo. E il maggior pericolo è dato da una ferita al suo narcisismo: una sconfitta, un’umiliazione, una perdita di posizione, un’incrinatura nella convinzione di essere invulnerabile.
Nel caso di Matteo Renzi, dalla sconfitta del 4 dicembre al caso Consip, tutto ha concorso in tal senso. E ora eccolo a sentirsi vittima di una congiura: ottima fuga dalla realtà, ottimo riparo dalle responsabilità.

3 commenti:

  1. L'attacco al potere giudiziario da parte di Berlusconi e poi del PD per bocca del suo rappresentante non è solo un caso clinico e non solo l'ironia della sorte come poteva esserlo "Giustizia usata per scopi politici" (Ilda Boccassini, 14 Settembre 2013)

    Il 4 febbraio 2015 viene emessa una sentenza di assoluzione; la successiva promozione di un certo giudice sarebbe solo un argomento per Rizzo, Stella, Travaglio e Grillo, questa volta una congiura a favore di Matteo Renzi. Sarebbe insomma la solita diatriba tra il signorotto e la legge pubblica, tra l'Ego imperante e il collettivo subordinato. In realtà la sentenza vale molto molto di più a livello politico: è un certificato. Per assolvere Renzi viene infatti certificata l'incapacità dello stesso e quindi la non idoneità a ricoprire ruoli amministrativi. Secondo la vulgata ci sono i delinquenti oppure ci sono gl'incapaci d'intendere, ma non è esattamente un favore farsi certificare incapaci, soprattutto per un novello napoleone che la classe dirigente vuol piazzare al vertice amministrativo.

    “Pur non ricorrendo gli estremi della cosiddetta “esimente politica”, questo Collegio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente a incardinare la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un ‘non addetto ai lavori’”.

    incapace d'intendere e quindi di volere

    Quello che chiedo a Luigi è molto semplice, prendere integralmente l'intera sentenza, leggerla ad alta voce e commentarla liberamente come sa fare lui, a nome di tutti i presenti. Veramente a parte gli scherzi a parte tutto nessun giornale lo ha fatto seriamente, li ho letti tutti. E' già scritto e certificato nel testo, basta leggere.

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  2. Pur condividendo, meglio, ritenendo possibile l'analisi di cui sopra, ritengo però che bisogna uscire dal piano "individualistico" o meglio psico-analitico ,quando si parla di "politica".
    Non saprei infatti dire se in questo momento storico siano più gli ammalati che gli psicoterapeuti in circolazione.
    Solo soccorso , può essere un'analisi sociologica che tenga conto di più fattori...per esempio il persistere di una crisi generale, che influisce nel produrre "tipi " di cui sopra.
    Chi ha avuto una lunga esperienza lavorativa ,sa, per averlo sperimentato ,che queste patologie ,sono andate esponenzialmente crescendo a partire dagli 80 ,direi...
    Sul piano strettamente politico direi che mi trovo più consona questa analisi :

    http://diciottobrumaio.blogspot.it/2017/05/reddito-di-poverta.html

    caino

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  3. "Conspiracy is the last refuge of a scoundrel" verrebbe da parafrasare. Dalle toghe rosse ai 'poteri forti' che causarono la caduta di Berlusconi (mo si rialza e vince, tranquilli), a Consip e fino ai terribili frigoriferi che terrorizzano Roma.

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