tag:blogger.com,1999:blog-4643879137266334483.post793473640579813524..comments2024-01-03T04:51:22.674+01:00Comments on Malvino: Corrispondenzeluigi castaldihttp://www.blogger.com/profile/14372341540765699943noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-4643879137266334483.post-63178196996109671752010-11-18T20:07:21.780+01:002010-11-18T20:07:21.780+01:00http://www.youtube.com/watch?v=RSSlGiTd-wE&pla...http://www.youtube.com/watch?v=RSSlGiTd-wE&playnext=1&list=PLFAA159EFB64AE315&index=15<br /><br />Comunque mentre in Francia c'erano Ricoeur, Deleuze, Derrida, Foucault, Barthes, Weil, Levi-Strauss e Lacan, noi italiani chi avevamo?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4643879137266334483.post-46803127255788415842010-11-16T13:49:33.484+01:002010-11-16T13:49:33.484+01:00Ad un fisico teorico, che si diletta di cosmologia...Ad un fisico teorico, che si diletta di cosmologia e teoria dell'informazione, le astratte monadi leibniziane non appaiono affatto come l'intrusione di un impreparato in un campo non suo, ma (forse forzando eccessivamente l'interpretazione) come oggetti con una certa consistenza "fisica" (per quanto astratta). Con una qualche preveggenza Leibniz anticipava alcuni dei problemi concettuali che la fisica teorica affronta oggi (la perdita di informazione, il problema del tempo). Vedi <a href="http://216.92.126.230/barbour_hrp2003.pdf" rel="nofollow">qui</a> (qualche commento <a href="http://tomate.blogsome.com/2009/08/25/julian-barbour-1/" rel="nofollow">qui</a>).<br /><br />Sul neo-realismo e Deleuze invece, il fisico teorico non ha niente da dire.tomatehttp://tomate.blogsome.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4643879137266334483.post-34732112252726680502010-11-16T02:15:14.056+01:002010-11-16T02:15:14.056+01:00[Gran bello scritto, Malvi', al solito].
Dele...[Gran bello scritto, Malvi', al solito].<br /><br />Deleuze è Ghezzi, l'uno esiste(va(no)) nell'altro. Ai margini della reciproca impreparazione. Poi Ghezzi studiò, e studiò, e studiò ancora. Lui lo amo perché è trasceso la sua stessa presenza; l'altro, il più antico, è rimasto ai margini.<br /><br />Qui Deleuze non lo capisco. So che i mezzi non erano gli stessi, ma oggi, nel parlare di neorealismo, si dovrebbe tenere in considerazione che appena terminato il suo periodo classico, qualcun altro non troppo lontano e certamente neolatino ultimava "Trattato di bava ed eternità". Il neorealismo non era mai esistito se non come uno iato nel tempo; Cassavetes dirà poi cose profondamente distanti, differenti, perdute.<br />Gli unici due neorealismi italiani mai veramente compiutisi sono per me quelli di Umberto D e di Una questione privata.<br /><br />[Se poi posso essere duro, suggerirei al tuo interlocutore di non abusare dello "in quanto". Ma mi sembra ancora giovane, si farà].Anonymousnoreply@blogger.com