lunedì 5 maggio 2014

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Mi pare che con l’accaduto a margine di Fiorentina-Napoli si sia in presenza dell’ennesimo trionfo dell’assurdo, specialità in cui da tempo vantiamo l’eccellenza, offrendo al mondo l’immagine di un paese di merda, ma merda singolare, bizzarra, stravagante, perfino affascinante se non ci si è ficcati dentro. Tanta indignazione, innanzitutto. Perché «con i violenti non si tratta». Il che sarebbe anche sensato, ma non quando ai violenti hai dato modo di avere tutto il peso che hanno. È a monte che non si dovrebbe trattare con i violenti, perché a valle, quando hai consentito loro di poter imporre la loro volontà, trattare è inevitabile, e cedere può addirittura essere necessario, com’è nel caso di specie: a sospendere Fiorentina-Napoli quasi certamente si sarebbe visto di peggio, e a scatenarlo sarebbero stato proprio chi ha avuto modo di imporre la trattativa accreditandosi a pieno titolo come controparte delle forze dell’ordine. A monte, invece, non mi pare sia mai stato fatto nulla di serio per evitare che le tifoserie incubassero violenza, anzi è proprio chi oggi maggiormente si indigna ad essere responsabile di aver consentito – scientemente o meno, poco importa – che le curve degli stadi di calcio divenissero vere e proprie discariche in cui sversare le più disparate forme di delinquenza, quella contigua o perfino organica alla criminalità organizzata, quella attigua e in gran parte sovrapponibile ad alcune frange di estremismo politico, quella di un sottoproletariato che ha cercato emancipazione nel teppismo e quella di psicopatici cui la fede nei colori di una squadra – fede, così la chiamano – ha dato status di supporter. Così, chi oggi trova in Genny ’a carogna il più comodo dei capri espiatori è proprio chi ha fatto del calcio una metafora ubiquitaria. A lamentarsi che un derby possa degenerare in una guerriglia urbana è proprio chi ne ha sempre drammatizzato fino all’inverosimile il risultato. Chi si duole che il calcio sia diventato un mostruoso giro di denaro è proprio chi maggiormente ha contribuito a conferire aura mitologica a semianalfabeti in mutandoni. La bestia è stata nutrita proprio da chi oggi ne denuncia la bestialità. Se gli stadi di calcio sono diventate enclavi in cui è sospesa o derogata ogni disposizione relativa all’ordine pubblico, la colpa è di chi ha dato al calcio più spazio di quanto ne meritasse.

5 commenti:

  1. Condivido ogni parola.
    Mi permetto di aggiungere che il risultato mi è parso, invero, cercato e voluto da tempo.
    Resta da riflettere su ciò che farebbe in certi giorni Genny 'a carogna , se non avesse da stiparsi allo stadio con i suoi simili, compresi quelli che stanno in campo.
    Stia bene, sempre utile passar di qua.
    Ghino La Ganga

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  2. se intendi dire che la colpa è dei tifosi che dopo anni di scandali non sono ancora passati al rugby o pallacanestro concordo, altrimenti non capisco chi sono "Loro "
    Matteo Z.

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  3. Oltre alle condivise considerazioni psicosociologiche: il calcio è un collaudato canale dove far girare denaro che 'sfugge' nelle scritture dei bilanci ufficiali, sia a livello nazionale che internazionale. Non sono un esperto, ma vorrei capire quale tipo di interesse, oltre a una sorta di visibilità, spinge nella fattispecie finanzieri internazionali ad investire in club calcistici che presentano bilanci da Banco Ambrosiano di buona memoria oltretutto con buchi milionari. Fenomeni di questo livello presuppongono inossidabili collusioni tra poteri per gestire il business comune e soltanto una serena ingenuità può pensare che quello che accade possa essere ascritto unicamente alla perenne superficialità, impreparazione, e laissez faire italiane.

    Se esiste una qualsiasi volontà politica per eliminare il fenomeno direi che Mrs.Thatcher l'abbia interpretata in modo risolutivo. Se volessimo limitarci in prima fase ad una momentanea terapia topica non comprendo come non si possa dirigere
    al cospetto dei vari Gennaro 'Genny' simpatica carogna e fans al seguito, un cannone d'acqua continuo a tre atmosfere.(Ricordo alcune immagini di qualche tempo fa dove ad un analogo teppista ,credo serbo, fu permesso di tagliare indisturbato metri di recinzione ,pagata da noi, per di più gioiosamente incoraggiato e applaudito dai connazionali).

    Pretendere inoltre di delegare giovani poliziotti a 1100 € mensili,che hanno una fifa boia di prenderle, per affrontare a testuggine romana dei picchiatori professionisti
    non so se sia incapacità gestionale (?),o puro illusionismo mediatico.

    Infine non si capisce quale profondo interesse sportivo possa spingere tifosi a seguire fisicamente e televisivamente i propri beniamini sapendo che una piccola o grande fetta di risultati di partite sono già stati programmati secondo un meditato calendario annuale.

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  4. a mio parere chi dà al calcio più spazio di quello che merita sono i tifosi e in particolare i tifosi televisivi o telespettatori di partite e programmi sportivi. E' da lì che arriva la massa di denaro. Quindi sempre del popolo si tratta. E c'è poco da scandalizzarsi quando si parla degli stipendi dei calciatori. Se veramente qualcuno pagasse me per vedermi prendere a pedate un pallone, io chiederei anche di più. Li lascerei pure in mutande e poi truccherei pure le partite per intascare anche le scommesse, e in più prenderei per i fondelli i miei stessi tifosi, perchè è quello che si meriterebbero.

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  5. Però poi ho ripensato ai fatti, ed oggi ho dato una diversa interpretazione.
    Stia bene, sempre utile passar di qua.
    Ghino La Ganga

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