martedì 1 luglio 2014

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«Sono sicuro che il potere degli interessi costituiti è assai esagerato in confronto con l’affermazione progressiva delle idee», così John Maynard Keynes in Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse, della moneta (Utet, 2005 - pag.577). Ed è espressione di fiducia nel progresso che non tiene dovuto conto del fatto che gli interessi costituiti riciclano costantemente le idee che li hanno resi tali. Talvolta a muoversi è il paesaggio, anche sfrecciando, ma il treno resta fermo: chi ci finisce sotto, in pratica, ci si infila risucchiato.


2 commenti:

  1. Questo interessante passo va visto nel suo contesto. Sia il contesto storico (è il 1936) sia il contesto in senso stretto: non è necessariamente fiducia nel "progresso", perché la forza di cui si parla è applicata a ogni idea, magari già vecchiotta e decantata, o peggio:
    "I am sure that the power of vested interests is vastly exaggerated compared with the gradual encroachment of ideas. Not, indeed, immediately, but after a certain interval; for in the field of economic and political philosophy there are not many who are influenced by new theories after they are twenty-five or thirty years of age, so that the ideas which civil servants and politicians and even agitators apply to current events are not likely to be the newest. But, soon or late, it is ideas, not vested interests, which are dangerous for good or evil."
    Non conosco la traduzione della UTET, ma mi auguro che il "dangerous" finale sia attribuito, come deve essere, alle idee, e non agli interessi costituiti.

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    1. Il brano che ho citato nel post è preceduto da: "Gli uomini della pratica, che si credono affatto liberi ogni influenza intellettuale, sono spesso schiavi di qualche economista defunto. Pazzi al potere, i quali odono voci nell'aria, distillano le loro frenesie da qualche scribacchino accademico di pochi anni addietro. Sono sicuro che il potere, ecc.". Sbaglierò, ma a me pare che la forza (power) di cui parla JMK sia quella che, per dichiararsi libera da un'idea "vecchiotta", giocoforza si appoggia a quella "di pochi anni addietro", che può esserne - qui mi sono permesso di intervenire - la mera riproposizione in altra veste. D'accordo, dunque, che "it is ideas, not vested interests, which are dangerous", ma "l'affermazione progressiva delle idee" attraverso le quali trovano modo di farsi "vested" fa della storia un treno immobile, ecc. Viaggia, ma senza muoversi. E fa morti lo stesso.

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