Piangono
la chiusura de l’Unità, ricordano che fu fondata da Gramsci, e bla bla bla. Non
si capisce, però, che senso avesse ancora. Era l’organo del Pci, che oggi non c’è
più. Al suo posto c’è un Pd che affida le riforme costituzionali, e che
riforme, a una signorina che qualche giorno fa rivendicava con fierezza di
essere ispirata da Fanfani. Via, si chiuda l’Unità. Se non per debiti, almeno
per pudore.
R.I.P.
RispondiEliminaNon una virgola fuori posto. Chapeau.
RispondiEliminaNon sarai pianta perché abbiamo finito le lacrime tempo fa.
RispondiElimina"Se non per debiti, almeno per pudore. "
RispondiEliminaPudore? Da quel dì questi signori hanno smarrito il senso del pudore...
So di essere un rottame del passato, ma avendo letto regolarmente l'Unità nel periodo '84-'86 la cosa mi fa un'enorme tristezza.
RispondiEliminaSi figuri, io ho imparato le maiuscole su quelle pagine. Avevo quattro anni.
EliminaQuando si chiude una testata giornalistica è comunque una perdità comunita, e una voce in meno nella informazione. Detto questo, credo che sia giusto che un giornale venga stampato e distribuito solo se ha dei lettori disposti a comprarlo. E' una vergogna che i giornali (e i partiti) vengano sovvenzionati dai fonti pubblici. Ricordo che Unità è il giornale che fino al 2012 riceveva maggiori sovvenzioni pubbliche
RispondiEliminaDire che al posto del PCI oggi c'è il PD è un po' come dire che al posto di Pannunzio, Carandini e Rossi oggi c'è Pannella.
RispondiEliminaSì, infatti, tutto va in putrefazione.
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