Il
TgLa7 dà notizia che Genny ‘a Carogna è stato raggiunto da un provvedimento di
custodia cautelare per i fatti che l’hanno visto tra i protagonisti dei torbidi
che funestarono la finale di Coppa Italia del 3 maggio.
Non malaccio, il
filmato di Flavia Filippi. Riassume i fatti, dà conto degli sviluppi delle
indagini e chiude illustrando in sintesi l’idea che il magistrato s’è fatto di
quanto accadde a Roma, quel giorno, nei pressi dello Stadio Olimpico: né
martiri, né eroi, solo uno scontro tra due bande di delinquenti. Ancorché
implicito, v’è cenno a quanto è emerso nelle ultime settimane, e che oggi pare imporre
una rilettura assai diversa da quella che si diede a caldo, quando sembrò che si
fosse trattato di un agguato ai danni di inermi tifosi in trasferta: un
centinaio di ultras del Napoli, armati di bastoni e di coltelli, aggredirono quattro
o cinque ultras della Roma, armati di pistola, e ci scappò il morto.
Neanche
varrebbe la pena di star qui parlarne, se non fosse per il commento di Enrico
Mentana: «Il fatto più sconcertante è che questo interviene cinque mesi dopo i
fatti, per effetto di una decisione che riguarda la visione di alcuni filmati
che erano già a disposizione il giorno dopo i fatti, con accuse che almeno in
parte sono poco affini con le cose che si vedono dagli stessi filmati».
Non è
così, d’altronde è lo stesso servizio filmato ad aver dato conto del fatto che proprio
grazie alle indagini condotte in questi mesi si stia ora arrivando a un quadro diverso
da quello che appariva all’inizio. Ma poi non è Mentana stesso a riconoscere
che le accuse ora mosse non sono interamente supportate dalle prove video? Boh,
si sarà espresso male, anzi, ammettiamo con umiltà che saremo noi a non aver
capito.
Quello che invece è inammissibile: «Bisognerà avere molto presente che
si sta giocando col fuoco di ultras di due tifoserie particolarmente calde e
che alcune delle accuse sembrano, con tutto il rispetto, scritte da chi dell’ambiente
del calcio non ha mai visto nulla». Perché anche qui il lessico non è
particolarmente felice, ma non lascia adito a dubbio sul contenuto. Chi ha «scritto»
le accuse doveva forse tener conto del fatto che l’ambiente del calcio in qualche
modo toglie loro peso o, peggio, le fa diventare pretesto, se non causa, di ulteriori disordini? Meglio pensare che Mentana non fosse in serata.
Non mi è mai stata simpatica e ritengo che qualche danno al suo Paese l'abbia portato, ma nel tema il metodo Mrs.Thatcher sarebbe risolutivo.
RispondiEliminaQuando poi penso al serbo (serbo credo) che a S.Siro tagliava trionfante e indisturbato le transenne.
Per Mentana e molti altri aristocrates del circolo mediatico, l'abbattimento ormonale non regala una grande lucidità interiore, mentre provo 'sincera' ammirazione per il Dott.Castaldi che - suppongo - per doveri giornalistici si infligge queste noiosità serali (perchè immagino che se lo sarà sorbito tutto il TG).
Saluti.
LR
che il calcio sia considerata da molti (imbecilli) una zona franca, purtroppo, non è una novità.
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