Sono
quarant’anni e più che studio l’universo paranoico in cui abitate, quindi
comprendo la vostra sofferenza, anzi, mi sembra di palparla proprio, dove s’indurisce
in stizza e dove cede in smarrimento, insomma, capisco: ancora non avevate
fatto l’abitudine a dover dire che gli omosessuali «devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza» (1),
che «va deplorato con fermezza che siano
stati e siano ancora oggetto di espressioni malevole e di azioni violente»
(2), perché così vi avevano detto convenisse in faccia al mondo, e di dar
mostra di distinguere tra peccato e peccatore, e poi tra inclinazione e atto, e
solo Dio sa quanto vi costasse, visto che per secoli non si era andato troppo
per il sottile, ché «coricarsi con uomo
come si fa con una donna è cosa abominevole» (3), ché «autori di tali cose meritano la morte» (4), ché «le passioni degli omosessuali sono
sataniche e le loro vite sono diaboliche» (5), ché il loro è «un vizio scellerato e obbrobrioso che deturpa
tutte le cose, macchia tutto, contamina tutto e nulla di ciò che lo circonda
rimane puro» (6), e ora – ora, cazzo! – pretendono vi convinciate che «le persone omosessuali hanno doti e qualità
da offrire alla comunità cristiana [e addiritura che] vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio
costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners» (7), in pratica di
buttare al cesso un’omofobia che ha radici nel Vecchio Testamento, attraversa rigogliosa
tutta la storia del Cristianesimo, e mette carnosi fiori nella Patristica, e dà
frutti succosi che vi hanno sbrodolato il muso fino all’altrieri: questo
pretendono da voi, e non potete neanche mandarli a cagare, perché voi siete il gregge, loro sono i pastori
e questa è la pastorale, ora. Capisco, più che immaginarlo sento come vi sentite. Ed è uno spasso.
(1)
Catechismo della Chiesa Cattolica, 2358
(2)
Lettera per la cura pastorale delle persone omosessuali (Congregazione per la
Dottrina della Fede, 1986)
(3)
Lv 18, 22
(4) Rom 1, 32
(5) Giovanni Crisostomo (Homiliae, IV)
(6)
Pier Damiani (Liber Gomorrhianus, II,
27)
(7)
Relatio post disceptationem, 52-55 (Sinodo dei
vescovi, 5-19 ottobre 2014)
Concordo
RispondiEliminacaro Malvino, le sue letture mi portano all'estasi...
RispondiEliminaO forse, più semplicemente, gli omofobi rimarranno convinti delle loro idee a dispetto delle nuove indicazioni pastorali.
RispondiEliminaE da quando gli ovini pensano con la loro testa?
EliminaIl dilemma e la sofferenza in cui ci si imbatte è tale che persino " Nietzsche ebbe, in certi periodi della sua vita, rapporti omosessuali e si prese la sifilide in un bordello di omosessuali a Genova. (tratto da Dibattiti della società psicoanalitica di Vienna (1906-1908), Boringhieri, Torino 1973)
RispondiEliminaC'è chi dice si tratti di una devianza dovuta a guasti nel sistema olfattivo. Curato il sistema olfattivo, l'omosessualità scompare. Sarebbe curioso indagare dal punto di vista medico, senza pregiudizi.
RispondiEliminaRP
E chi dice questa cosa mi scusi? Da dove ha tratto questa interessante teoria? Poi lei propone in un commentino queste suggestive ipotesi ma non ha il coraggio nemmeno di firmarsi,quindi sarebbe curioso indagare dal punto di vista medico se lei possiede o no i testicoli, senza pregiudizi.
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