«Si è sempre pensato – mi spiega Armando
Massarenti (Il Sole-24Ore, 1.2.2015 –
pag. 23) – che la Retorica […] fosse
stata composta da Aristotele nel suo secondo periodo ateniese, quando egli era
un maturo docente nel celebre Liceo. L’interpretazione di Ingemar Düring, che
ha modificato l’intera cronologia delle opere dello Stagirita, invece, fa oggi
risalire la stesura di questo testo al primo periodo ateniese, ovvero alla gioventù
del filosofo…». Qui mi fermo e faccio due conti: nasce nel 384 a.C., entra
nell’Accademia a 17 anni, cioè nel 367 a.C., e per i primi tre anni, come da
programma, studia matematica, per passare solo dopo alla dialettica, dunque nel
364 a.C., quando ha vent’anni. Vabbe’ che Aristotele è Aristotele e poteva aver
scritto la Retorica anche quand’era
ancora in fasce, ma come si spiega che, in I (A), 1, 1355a, scriva: «… come dicemmo anche nei Topici…»? Quando
cazzo li ha scritti, i Topici, per aver
scritto la Retorica, come Massarenti
dice sia «affascinante immaginare», «ancora giovanissimo»? Per carità di
Dio, il Düring non si mette in discussione. Turbare, poi, l’incanto di
Massarenti sarebbe da villani. Ma è credibile che Aristotele abbia scritto i Topici prima di apprendere i rudimenti
della dialettica? Se poi la Retorica
viene dopo i Topici – e su questo mi
auguro non ci piova – è credibile che «fresco
di studi […] mett[a] in pratica le raccomandazioni del maestro
Platone», peraltro lontano da Atene al momento in cui lo Stagirita entra nell’Accademia, per farvi ritorno solo tre anni dopo? Cerchiamo un compromesso, via, diciamo che, per essere stata scritta dopo i Topici, che peraltro a loro volta vengono dopo gli Analitici, la Retorica non può esser stata scritta prima dei 24-25 anni. Nella Grecia di allora, era età matura.
"la Düring"? Ingemar masculo è!
RispondiEliminaPietro
Vero, grazie.
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