sabato 14 marzo 2015

«Siamo pronti»

Sarà il Giubileo straordinario annunciato a sorpresa da Bergoglio a mettere in ginocchio Roma, non l’assalto delle milizie del Califfo, che peraltro ha avuto la buona educazione di darne avviso con largo anticipo, perché non è necessario, qui, spiegare quale impatto abbia a comportare un evento del genere per una città che vanta uno sviluppo urbanistico tra i più disordinati al mondo, una cronica debolezza delle sue infrastrutture, un debito che ammonta a svariati miliardi di euro, basta riandare con la memoria a 15 anni fa, al Giubileo del 2000, che era ordinario, e dunque poté godere di un minimo di organizzazione e, già che di crisi economica non tirava ancora aria, di un vero e proprio fiume di denaro pubblico, col quale la politica italiana comprò per sé dal Vaticano un bel pacco di indulgenze: basta proiettare l’immane bordello che fu il Giubileo del 2000 sulle condizioni odierne, levando soldi e programmazione, aggiungendoci qualche milione in più di pellegrini, visto che questo papa è tanto, ma tanto, tanto simpatico. 

E il signor sindaco? Prontamente: «Siamo pronti». Se ne prenda nota.

4 commenti:

  1. Anche Bergoglio è un califfo. Come i suoi predecessori continua a devastare questo paese con l'aiuto di fiancheggiatori statali.

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  2. Sono d'accordo.
    La trovata dell'animatore turistico argentino mi ha ricordato il colpo di teatro di Ken Lay e Jeff Skilling durante una delle ultime convention Enron: per tenere su la baracca ancora qualche tempo, indussero i dipendenti ad investire tutti i loro fondi pensione in azioni della società.
    Tra l'altro, era proprio nell'anno 2000 o giù di lì.
    Sempre utile passar di qua.
    Stia bene.
    Ghino La Ganga

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  3. Straordinerio il TG1. Prima il gesuita mascherato (male) da francescano che annuncia un giubileo della misericordia, senza fini economici (MADDECHE' AOH ?) poi le interviste a tutti i commercianti di Roma che fanno già i calcoli sull' aumento di fatturato

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