Solitamente
è raro che un tentativo di persuasione si serva di più di due o tre
fallacie, perciò vale la pena segnalare l’articolo
siglato con un elefantino rosso oggi su Il Foglio, che ne
contiene ben otto, per giunta potenziate da un registro di mestissima
ironia che le mimetizza nella rassegnata posa del saggio dinanzi
all’ennesima vittoria che la
follia ha riportato sulla ragione: parlo delle fallacie cui la scuola
di logica formale di tradizione anglosassone ha dato i nomi di
appeal to authority, appeal to belief, appeal to
consequences of belief, appeal to common practice, appeal
to emotions, appeal to fear, misleading vividness e
slippery slope. Sembra, tuttavia, che l’autore
dell’articolo non abbia alcuna
certezza che tutti questi mezzucci possano ottenere l’effetto
desiderato, perché per l’ultima
delle fallacie alle quali fa ricorso, quella del piano inclinato
lungo il quale il mondo occidentale è destinato a scivolare
consentendo il matrimonio a due individui dello stesso sesso, sente
l’urgenza di piazzare alla fine
del pendio un’immagine che
verosimilmente ritiene dovrebbe risultare decisiva al fine di
persuadere il lettore: «c’è
solo da sperare – dice –
che a correggere noi
sterilizzatori della tradizione non arrivino i ripopolatori islamici
del mondo [che]
lo farebbero con scarsa
grazia». Siamo autorizzati a
leggere questa frase in modo diverso da quello che recita il testo? Dopo essere
stati fatti oggetto di così larga utensileria sofistica, direi di
sì.
È genuina la speranza che non sia l’islam
a rimettere ordine laddove l’occidente
secolarizzato ha fatto disordine, perché avverrebbe senza dubbio in
modo violento, o non è piuttosto giusto ritenere che quella violenza
ci venga prospettata come il giusto prezzo da pagare per aver osato
tanto? Da lettori abituali de Il
Foglio, ci è lecito supporre
che valga la seconda ipotesi, qui avvalorata dall’ennesimo rimando
a quel «nichilismo»
sotto il quale il giornale ha sempre rubricato tutto ciò che era
oggetto delle sue «battaglie
culturali» a
difesa dei «principi
non negoziabili».
Qui allora vale la pena di segnalare il curioso cortocircuito logico
che ci è offerto da quest’articolo, al quale forse abbiamo
dedicato pure troppa attenzione se rapportata allo scarsissimo
rispetto che esso mostra verso il lettore: in sostanza, chi è a favore
del matrimonio tra due individui dello stesso sesso agevola
l’ampliarsi di quel vuoto di valori giudaico-cristiani che
giocoforza sarà destinato ad attrarre – non si argomenta il perché
e il percome, ma siamo tenuti a darlo per scontato – i barbari
dell’islam, i quali – toh, combinazione! – restaureranno
l’eterno ordine del matrimonio tra maschio e femmina sgozzando a
destra e a manca. Come a dire: dove non siamo stati capaci noi a
convincervi con le buone maniere, vi meritate arrivino loro a
convincervi con quelle cattive.
Rozza nel fondo e ipocrita in
superficie, la ratio di questa maledictio ci dà ulteriore prova di
quanto lo «scontro di civiltà» così spesso evocato da una
pubblicistica strabica e ansiogena altro non sia, in realtà, che un
patto non siglato tra due inciviltà contro un comune nemico: la
libertà che si va affrancando da antiche regole, le quali non reggono più
da tempo alle pressanti istanze rappresentate dai bisogni degli
individui. E qui, in quest’articolo scritto all’arrivo della
notizia che in Irlanda il matrimonio gay è legge dello stato,
l’unica differenza che è dato cogliere tra la tradizione difesa da
Giuliano Ferrara e quella difesa dal Califfo è che la prima non ha nemmeno più gli strumenti per imporsi con degli argomenti
convincenti, sicché è costretta a vagheggiare le scimitarre di cui
si serve la seconda. Senza nemmeno potersi permettere di farlo in
modo esplicito, ma dissimulandolo in una profezia di sventura. Siamo davvero messi male, direi.
Evidente che Ferrara detesta sia gli islamici che i nichilisti. Ma non in eguale misura, direi.
RispondiEliminacon le scimitarre anche la poliginia diventerà legale
EliminaIl vero nichilista è Ferrara, non chi auspica una più vasta piattaforma di diritti. Chi più nichilista, infatti, di chi sotto sotto auspica addirittura la distruzione della propria civiltà purchè venga distrutto ciò che lui disapprova? Chi crede nei Diritti del'Uomo e+della Donna non è nichilista: chi difende un morto, incartapecorito dogma lo è
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