lunedì 4 aprile 2016

Non solo ladri di polli

Francamente non si capisce perché la telefonata di Federica Guidi sia stata «inopportuna»«opportuno» viene da «ob-portus», detto del vento che favorevolmente spinge la nave in porto, e la telefonata annunciava che il vento favorevolmente la spingeva. Di poi, venendo al suo significato estensivo, per ciò che convenga o sia adeguato alla circostanza, è di chiara evidenza che la telefonata fosse al contrario pienamente «opportuna»: conveniva che lemendamento passasse, e la circostanza giustificava che ne fosse messo a conoscenza chi ne avrebbe tratto convenienza, giacché stava passando. A mio modesto avviso, e non sarebbe la prima volta, anche in questa occasione sti quattro mariuoli di provincia dimostrano di avere mano lesta, ma lingua che fa batacchio in campana fessa.
Poi dicono che so democristiani... Ma non scherziamo: un democristiano dei bei tempi andati non lavrebbe mai definita «inopportuna», la telefonata, avrebbe detto che forse poteva dar adito a eccepire, ma solo se capziosamente, e unicamente al fine di insinuare che dimostrasse una condotta poco cristallina. E poi, fra mille e mille esortazioni a non soccombere allonda calunniosa, il partito avrebbe fatto quadrato attorno al suo ministro, e quello non si sarebbe mai dimesso. Questi, al confronto, sono ladri di polli, e al telefono sono pure scarsi a perifrasi per evitare che la torcia elettrica ce li mostri tutti inzaccherati di merda di gallina.
Dico: è quello il modo di avvisare il tuo sventrapapere che sei riuscita a fargli il regalino cui quello teneva tanto perché ultimamente era a corto di liquido? Ma vola alto, caspiterina, dagli un appuntamento su una banchina del porto di Taranto che ancora non è in costruzione, parla di Potenza come se stessi inanellando lodi attorno alla sua nerchia, ma non essere così esplicita, pensa alle camicie che dovrà sudare il suo avvocato. Una cosa è delocalizzare la produzione in Croazia mettendo la cassa integrazione a spese dello Stato, unaltra è fare il ministro: un minimo di stile, cazzo.
Ma è chieder troppo: si tratta di maneggioni ai quali i babbi hanno insegnato prima la faccia tosta e poi lo scilinguagnolo, prima il mestiere di fottere i fessi e poi larte di metterli a tacere con un’alzata di spalleÈ la razza dei villanzoni che illustrano al meglio il manifesto ideologico del familismo amorale: capofamiglia esperto di paccotti, mamma finta bionda in pelliccia e con caviglie gonfie, fratello un po’ coglione ché la natura s’è voluta concentrare sul rampollo da spendere per la scalata sociale e la domenica tutti a messa, pregando il Padreterno che arrivi l’occasione di poter usare il vestito della festa anche nei giorni feriali. 
E il cucuzzaro? Vogliamo parlare del cucuzzaro? Dice: lemendamento è mio, lho scritto di mio pugno, so’ stato io a volerlo. A parte il fatto che pare già saltino fuori le mail di quelli della Total e della Shell che dettano allo staff della Pupona come volessero fosse limato perché non lo trovavano abbastanza liscio, se il ministro non ha fatto altro che annunciare al fidanzato che stava per essere varato un provvedimento bello, buono e giusto, dove sarebbe l’inopportunità della telefonata? Era l’emendamento a favorirlo, non il sapere in anticipo che sarebbe stato approvato. E poi per quell’emendamento si sarebbe messo il voto di fiducia: essere certa che sarebbe passato non era segno che a volerlo fosse tutto il governo e che così avrebbe voluto il parlamento? Dov’è che s’è violato il galateo?
Dice: l’emendamento sbloccava una situazione in stallo da troppo tempo, e in questo l’azione di governo è stata coerente con il più generale intento di sbloccarne altre, come Pompei, come Bagnoli, come la Salerno-Reggio Calabria. Ma in questi casi si tratta di opere pubbliche, qui si sbloccava solo ciò che impediva di fare utili a imprese private, per giunta estere, di cui una, sulla situazione da sbloccare, avevano investito due milioni e mezzo di appalto in favore del fidanzato di Federica Guidi. Di fatto, poi, Pompei, Bagnoli e la Salerno-Reggio Calabria restano ancora bloccati, e guarda tu cosa si va sbloccare per sollecito interessamento di mezzo governo: l’affarone privato.
Dice: fa lo stesso, ci sono di mezzo dei posti di lavoro. Che andrebbero persi se non si cedesse alle pretese che le società petrolifere avanzano su Taranto, certo, ma che non andrebbero persi rinunciando a quei due soldi di royalties che fanno di quanto si estrae dalla Basilicata un prodotto da esportazione. Per poi venirci a spacciare l’emendamento come pilastro di un progetto di autonomia energetica e a prometterci un occhio di riguardo alla pompa di benzina se ci beviamo lo sbirignaccolo della versione ufficiale. Non solo ladri di polli, ma pure miserabili bugiardi.
E a cappello? «Possono dirmi che non sono capace, ma, se mi dicono che sono disonesto, mi partono i cinque minuti». E fatteli partire, buffone. 

11 commenti:

  1. Il fatto, però, è che - finché nessuno s'incazzerà davvero, finché nessuno gli sparerà a pallettoni nel culo, finché nessuno andrà a stanarli col fuoco e i forconi, finché ci accontenteremo invece ancora una volta solo dei pigolii della cosiddetta minoranza PD contrapposti a muffe del genere "Embè, non ci sono mica rilievi penali", oppure "Ognuno è innocente fino a sentenza definitiva" - i rubagalline domineranno questo paese, fino a perdere anche l'ultimo scrupolo e a mangiarsi anche il Crocione della Bonamorte, come si diceva ai tempi dei democristi, quando - dicono - si stava peggio.
    E sì che questi scalzacani sono anche meno che rubagalline. Pifferai del cappero che basterebbe un radattorino di giornale di provincia a sputtanarli e a renderli innocui. Un'ulteriore dimostrazione di ciò sta nel fatto che il bulletto scassinapollai può permettersi l'impudenza profondamente idiota di dire: "Ho fatto tutto io". Cioè di essere lui l'autore della pensata fina, senza quindi aver mai sospettato che la sua "ministra" del petrolio (e altro ancora) aveva il compagno (ma pare proprio trattarsi del marito) con grandi interessi nel petrolio. Già, perché, se invece - come del resto assai più verosimile - il ruotista della fortuna lo avesse invece saputo, i "rilievi penali" della vicenda sarebbero alti come montagne innevate. Per lui, Napolitano, Mattarella e chissà quanti altri. Sì, perché - cosa che non ricorda nessuno - in quel caso, oltre agli intrallazzi di attualità, andrebbe considerato il fatto che la Guidi non era neanche candidabile alla carica di ministro. E ciò a norma della legge più tenerona al mondo coi farabutti, ossia nentemeno che la legge sul conflitto d'interessi targata Frattini-Berlusconi.

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  2. La cosa carina, come sottolinea due-trecento volte nel post, è la cialtroneria dilagante, non gli intrallazzi che purtroppo sono parte comune di ogni democrazia occidentale degna di questo nome, prima tra tutte gli USA anche se lì hanno leggi serie e spesso le fanno anche rispettare.
    Che esistano gruppi di interesse privati che esercitino pressione, a volte riuscendo a volte no, sull'operato dei governi o dei singoli politici è cosa normale, il potere a corredo porta sempre l'influenza. Li si può accettare come accade appunto oltre oceano (ma pure a Bruxelles), dove i lobbisti almeno hanno nome, cognome e stanno in pianta stabile là dove c'è un parlamento o un governo, oppure la solita pruderia latina vince, non si dovrebbe ma si fa, quindi salta fuori il fidanzato, l'orologio, l'sms, il favoricchio e tutto scivola nello spettacolo da circo.
    Perchè da noi il popolino alla realtà preferisce la narrazione grillina (non ce l'ho con loro in questo caso) di una politica che sia potere contro i poteri. La mediazione tra interessi contrastanti è roba demodè, poco importa che sia il prodotto di millenni di civilizzazione e non il parto di quattro stronzi alla buvette di Montecitorio.

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  3. Sui ladri di polli sono d'accordo, come forse già sapeva.
    Mi è inoltre venuto in mente ricordo di Guidi Guidalberto - padre di Guidi Federica - il quale quand'era vicepresidente di Confindustria intervenne ad un convegno pubblico dalle mie parti, e se ne uscì con una notevole frase:
    "I figli? Devono andare all'estero, e non importa se li si vede poco, io mia figlia l'ho vista pochissimo ma non mi sembra sia affatto venuta su male..."
    Stia bene, sempre utile passar di qua.
    Ghino La Ganga

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    1. Mi chiedo perché mai non ce l'abbia lasciata, all'estero.

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    2. @Topganz:
      ma perchè i figli so' piezz'e core,scusi.
      E poi come avrebbe fatto quel cucciolotto petaloso di Gianluca Gemelli ad innamorarsi di lei fino a farla "sentire sfruttata"?
      Le cotte confindustriali hanno una loro sceneggiatura da rispettare, cosa crede.
      Eh.
      Stia bene.
      Ghino La Ganga

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    3. Piezz'e core bisinìss ....
      Cotte ... e magnate.
      Stia bene anche lei.
      Top Ganz

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  4. "Non solo ladri di polli, ma pure miserabili bugiardi."

    I miserabili bugiardi fanno il loro sporco mestiere e lo fanno nell'unico modo che conoscono: rubando tutto quello che possono(non solo polli, purtroppo) e inquinando tutto quello che possono.

    E tuttavia non penso che siano loro il vero problema.
    Il vero problema è il circo mediatico miserabile e complice che sostiene attivamente una politica dai contorni criminali, inquinando la verità dei fatti e facendoci 'bere' lo sbirignaccolo della versione ufficiale come fosse una pozione benefica.

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    1. In tutta sincerità, è difficile dire se - rimanendo così in tema gallinaceo - venga prima l'uovo o la gallina, ossia prima la politica corrotta o l'informazione prona a tutto. Di certo si sa che tutti tengono famiglia. E allora, viene quasi spontaneo chiedersi se la famiglia non sia, invece che lo sventolato pilastro di ogni società, il principale ostacolo alla normalizzazione (nello stesso senso di "paese normale") della società italiana.

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    2. La mia idea è che chi fa informazione ha il dovere, anzi l'obbligo, anzi l'imperativo categorico di fornire agli utenti i mezzi per conoscere la realtà dei fatti e formarsi quindi un proprio libero convincimento.
      Se non è rispettata questa premessa viene meno tutto il resto.

      Se si viola il sacrosanto diritto alla conoscenza e il principio del 'conoscere per deliberare'e si induce volutamente e proditoriamente un pensiero falsato e indotto, si minano (a mio avviso, s'intende) le basi stesse della democrazia.

      E se poi un tal comportamento non è opera di un propagandista o di un venditore di tappeti, ma di un giornalista, beh, siamo al crimine vero e proprio.
      A mio avviso, s'intende.

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    3. Tutto giusto. Il problema però è molto più grave.
      I giornalisti avrebbero i doveri che cita lei, i politici quelli di gestire la cosa pubblica e di fornire servizi ai cittadini con onestà, impegno e competenz; gli imprenditori quello di concorrere, ricavandone un equo e adeguato profitto, al benessere generale della gente tramite la lavorazione di materie prime, l'agricoltura, l'industria, la raccolta e l'offerta del credito, la diffusione della cultura e della salute, ecc.. Quando poi una delle tre categorie deraglia ce ne indigniamo, ma in realtà che deragli una sola di esse è fattispecie più teorica che reale. Non si sa mica infatti (da qui il mio precedente riferimento all'uovo-gallina) se venga prima la corruzione dei politici, quella dei giornalisti o quella degli imprenditori. A mio modo di vedere, oggi in Italia, ma non solo in Italia, è estremamente difficile distinguere anche a quali rispettive categorie assegnare effettivamente i cosiddetti "politici", "imprenditori" e "informatori" che tali si proclamano. A me - e mi creda sono sincero - sembrano far tutti parte di un'unica putrida categoria, indistinta come la spazzatura, di un unico disegno mirante a fare un solo gran minestrone di quelle categorie. A chi giova tutto ciò? Non lo so con precisione, ma posso intuirlo. Di certo non ai cittadini comuni, sempre meno cittadini, sempre meno rilevanti, sempre più comuni e sempre più poveri e impotenti.

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  5. Governare gli italiani non solo è difficile, ma inutile, diceva quel ladro in guanti bianchi di Giolitti, questo è un territorio, perché paese sarà mai, tanto meno civile, dove qualunque coglioncello colle spalle coperte, sale su di un gradino qualsiasi e spadroneggia, il Hazzone fiorentino è ben coperto da variegati grembiulini.......chi vuol intendere intenda, tutti gli altri in roulotte.

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