mercoledì 15 giugno 2016

Ieri, oggi e domani

Ieri
Ricordate Anders Breivik? Il 22 luglio 2011 si armò di tutto punto, piazzò alcuni ordigni nei pressi di alcune sedi del governo, a Oslo, li fece esplodere, poi si diresse a Utoya, isoletta in mezzo al lago Tyrifjorden, dov’era in corso un seminario dei giovani del Partito laburista norvegese, e cominciò a sparare: 77 morti in tutto. All’inizio non si capì bene chi avesse combinato quel macello, ma Il Foglio pensò di poter andare a colpo sicuro e il giorno dopo, in prima pagina, ci disse che la strage era islamista. 


Quando fu chiarò che al Qaida non centrasse niente, Il Foglio accusò un po di imbarazzo, che divenne pesantuccio quando lautore della strage si dichiarò «cultural conservative, revolutionary conservative, Vienna school of thought, economically liberal, christian, protestant but I support a reformation of protestantism leading to it being absorbed by catholicism», e ovviamente anti-multiculturalista e anti-islamista: un fogliante, praticamente, gli mancava solo qualche pelo del culo di Berlusconi incastrato tra gli incisivi. Allora Il Foglio pensò bene di presentarcelo come un mattocchio: «semplicemente un folle», «un cretino apocalittico»Anche qui lazzardo buttò male: le perizie psichiatriche nel corso del processo chiarirono che fosse sempre stato capace di intendere e di volere, solo un pochino narcisista. Più lucido di Ferrara, insomma.
Non mancò neppure qualche voce, sul simpatico giornalino, che per coprire di segatura la professione di fede cristiana di Breivik cercò di spacciarlo come neonazista. Non aveva avuto la pazienza di leggere con attenzione le 1.518 pagine del suo manifesto: «Whenever someone asks if I am a national socialist I am deeply offended. If there is one historical figure and past Germanic leader I hate it is Adolf Hitler. If I could travel in a time-machine to Berlin in 1933, I would be the first person to go with the purpose of killing him» (pag. 1.162).

Oggi
Perché riandare al 2011? Perché ieri, riguardo alla strage consumata da Omar Mateen a Orlando, Ferrara ci assicurava dalla prima pagina de Il Foglio che «l’argomento dellomofobia è farlocco», invitandoci a evitare «depistaggi antropologici»: «La paura del sesso e del corpo libero e indifferenziato c’è, ma è una paura tra le paure eguali (la donna emancipata, la lettura critica dei testi, la libertà di culto e di coscienza, le vignette libertine, le vestigia della storia umana preislamica) suscitate da un’idea di profetismo assolutista e intimidatorio che considera diverso e apostata tutto quel che sta fuori dal confine della coscienza religiosa maomettana». Unomofobia tutta contestuale al fanatismo islamista, insomma.


Neanche il tempo di buttare Il Foglio nella spazzatura che già il web ci aggiornava sulla personalità dellautore della strage: 


Omofobo e islamista, vabbe’, ma gay e islamista? C’è da attendersi una sconfessione da parte dell’Isis: «Pardon, come non detto: non era dei nostri». Ma poi: gay e omofobo, è possibile? Possibile, possibile.


Domani
Eccellente alternativa a un’eventuale legge che neghi agli omofobi il diritto di parola: prima ti sottoponi al test del dottor Adams et coll., poi puoi dire quel che vuoi. 

13 commenti:

  1. "economically liberal"
    accidenti, questo non ci voleva...( scherzo )

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  2. Certo piegano la cronaca al teorema che vogliono dimostrare ma in modo più chic rispetto al Fatto, a Libero, al Giornale, Repubblica o quant'altri

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  3. Vedrà che per il Foglio la cosa determinante sarà il fatto che si trattava di un gay. In pratica finiranno per convincerci che non si tratta di onofobia ma semplicemente che è la solita checca isterica alla quale hanno ceduto i nervi.

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  4. Non c'è bisogno di speculare sulle motivazioni del killer, abbiamo una testimonianza di prima mano:

    "But through the conversation with 911, he said that the reason why he was doing this is that he wanted America to stop bombing his country. So, the motive was very clear to us who were laying in our own blood and other people’s blood".

    https://www.theguardian.com/us-news/2016/jun/15/orlando-shooting-survivor-pulse-nightclub-hostage-interview

    Shylock

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    1. Sì, vabbe', mò te lo vedi chiamare il 911 e dire "sto per fare una strage di gay perché la loro esistenza è un continuo straziante rammentarmi che lo sono anch'io"?

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    2. Sarà un difetto mio, ma quando uno ha appena ammazzato 50 persone, sa che non ne uscirà vivo neppure lui e mi dice che l'ha fatto per il motivo x, ho la tendenza a credergli sulla parola.
      Poi possiamo speculare sui motivi occulti y e z, ma sono speculazioni, appunto.
      Shylock

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    3. Io, invece, in ogni motivazione - anche quella più banale - tendo a considerare se non sia di copertura. E' che di chi ammazza 50 persone -capirai - non ci si può fidare sulla parola.

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    4. Se fai un gesto estremo ed eclatante e ci tieni a fare sapere il perché, che motivo hai di non dire la verità?
      Avrebbe potuto dire 'odio i froci e li voglio morti' omettendo semmai 'perché lo sono anch'io e me ne vergogno'. Ma se fosse così, perché a un certo punto ha deciso di risparmiare i neri, come raccontato nell'articolo? Non erano mica meno froci degli altri; in compenso erano meno americani, secondo lui.
      Shylock

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    5. Un momento. E' stato lui "a un certo punto" a dire "decido di risparmiare i neri perché sono meno americani"? Se non l'ha detto lui, questa è una speculazione.

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    6. No, fa parte della testimonianza che ho linkato:
      "He said: ‘Are there any black people in here?’ I was too afraid to answer, but there was an African American male in the stall where most of my body was, where a majority of my body was, had answered and he said, ‘Yes, there are about six or seven of us,’ and the gunman responded back to him saying, ‘You know that I don’t have a problem with black people, this is about my country. You guys suffered enough.’"
      Certo, se si vanno a vedere le vittime qualche nero c'è:

      http://www.orlandosentinel.com/news/pulse-orlando-nightclub-shooting/victims/os-pulse-nightclub-orlando-shooting-victims-htmlstory.html

      Ma immagino che se si comincia a sparare a raffica in un luogo chiuso sia difficile scegliersi i bersagli.
      O forse lo scrupolo gli è venuto in un secondo momento, il che sarebbe appunto una speculazione. Fatto sta che se uno ce l'ha a morte con i gay in quanto gay, non fa distinzione di colore.
      Shylock

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    7. E' proprietà precipua delle motivazioni di copertura quella di coprire, appunto, talvolta assai bene, le motivazioni reali. Ma per un istante accolgo la tua obiezione e concordo: ok, era un islamista, un fanatico del Corano. Ma come si spiegano, in questo caso, le concordanze che ci dicono di una nemmeno troppo latente omosessualità di Mateen? E perché, tra i tanti obiettivi a disposizione, ha scelto proprio un locale gay? L'islamismo c'è, ma incapsula altro. D'altronde è noto che nella dinamica della radicalizzazione giocano moventi personali consci e inconsci.

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    8. Abbiamo approcci diversi: a te interessa più la psicologia, a me l'ideologia (o psicologia collettiva, se preferisci). Conoscendo l'ossessione anglo-americana per race&ethnicity, mi ha colpito il particolare sui neri. E' senz'altro vero che i terroristi/stragisti sono spesso sciroccati e che il loro quadro motivazionale è complesso, ma è altrettanto vero che siamo tutti il prodotto di una cultura di riferimento (e di possibili influenze di altre culture): in quella del killer, l'omofobia e la repressione sessuale in genere sono senz'altro centrali, quanto e più che nel cristianesimo, visto il mancato o carente confronto con la modernità dell'islam.
      Penso che lui abbia almeno in parte assorbito la cultura americana, in particolare la retorica delle radici africane, dei mussulmani neri, Nation of Islam and all that crap: una manica di fascistoni che sceglievano l'islam come ripudio della cultura degli schiavisti, ignorando come i mercanti arabi abbiano commerciato schiavi neri prima, durante e dopo lo schiavismo occidentale: in Mauritania la schiavitù è stata abolita ufficialmente pochi anni fa e permangono tracce fino ai nostri giorni anche altrove, ad esempio in Sudan o nella tratta di bambini da adibire a fantini nelle corse di cammelli. In più il nostro killer non ha considerato che nelle forze armate USA i neri sono sovrarappresentati, senz'altro anche in Afghanistan; ma è difficile pretendere razionalità e fact-checking dai fanatici.
      Altra cosa che mi ha colpito è che a giudicare dalle vittime il locale era frequentato soprattutto da Latinos: non se se questo rifletta la composizione etnica di Orlando o di quel quartiere o se i gay WASP vadano in altri locali, nel qual caso il nostro avrebbe scelto male il bersaglio o sarebbe stato oggetto di un pentimento tardivo, magari alla ricerca della simpatia di una parte degli ostaggi.
      Shylock

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    9. "mancava solo qualche pelo del culo di Berlusconi incastrato tra gli incisivi" :))) non ci lasci più Malvino, la sua assenza è incolmabile

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