giovedì 2 giugno 2016

Inizia con la “k” e ha 110 lettere


Giorni fa, su Libernazione, Dan Marinos scriveva di avere «l’impressione che Il Post abbia drasticamente calato la qualità del servizio offerto». Non riuscendo a figurarmi una qualità più bassa di quella che due o tre anni mi spinse a cancellare Il Post dalla lista del mio feed reader, sono andato a curiosare. Bene, posso dire che il giudizio di Dan Marinos è ingeneroso: nessun calo di qualità, Il Post è sempre lo stesso, forse solo un po più appesantito di réclame e marchette. Mi pare che la formula non sia affatto cambiata: pesca a strascico dal web, con tutti i limiti e gli infortuni del caso, a dispetto della spocchia esibita da chi lo dirige nel dare la lezioncina sulla verifica delle fonti. Un caso emblematico è quello del post che intenderebbe fornire al lettore la nozione del «luogo geografico con il nome più lungo del mondo», che «inizia con la “t” e ha 85 lettere» (Il Post, 2.6.2016): pescato sul web, dove infatti non si ha traccia di quello riprodotto qui sopra (da Il senso del Tingo, Rizzoli 2006 – pag. 204), che con 110 lettere lo batte. 

5 commenti:

  1. proprio oggi ho fatto il medesimo esperimento, non so perché ho pensato "chissà se il Post è ancora quella merda intrisa di saccenteria che ricordavo", allora ci sono passato e ho ritrovato i soliti titoli irritanti in cui, senza badare troppo allo stile, ci si rivolge al lettore (un po' tonto) nei termini "tranquillo se non hai capito niente di un certo argomento, adesso te lo spieghiamo noi come si deve".
    Divertente il fatto che si vantino di rivolgersi a una cerchia di lettori di élite e poi li trattino da deficienti. Deve essere che loro stanno ancora sopra l'élite.

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  2. Tra l'altro, per chiudere il cerchio:

    http://www.ilpost.it/host/2013/10/01/il-senso-del-tingo/

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    1. L'intenzione di acquistare Il senso del Tingo dev'essersi persa lungo la strada: un'apericena qui, un'apericena lì...

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  3. Sottoscrivo le critiche e ne aggiungo una che non vedo elencata da nessuna parte.
    La vergognosa partigianeria spacciata per imparzialità. Il Post e i suoi seguaci hanno la pretesa, come molti presunti "centristi" (tipo gli editorialisti di certi "giornaloni") di non essere "ideologici", ma di basarsi sul vecchio, sano "buon senso". In realtà sono renziani fino al midollo, rincoglioniti da decenni di neoliberismo soft "de sinistra" e colonizzati da una cultura pananglosassone di cui si esalta regolarmente la presunta superiorità.
    Ogni tanto ci ritorno, per carità, e trovo anche qualcosa di interessante da leggere. Ma non posso fare a meno di concordare con le sue critiche e quelle di Marinos.
    Maurizio

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  4. https://www.google.it/?gws_rd=cr#q=+il+post+come+vedere+in+streaming
    Azzeccatissimo il "pesca a strascico di click"
    giovanni

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