Giorni
fa, su Libernazione,
Dan Marinos scriveva di avere «l’impressione
che Il Post abbia drasticamente calato la qualità del servizio
offerto».
Non riuscendo a figurarmi una qualità più bassa di quella che due o
tre anni mi spinse a cancellare Il
Post
dalla lista del mio feed reader, sono andato a curiosare. Bene, posso
dire che il giudizio di Dan Marinos è ingeneroso: nessun calo di
qualità, Il
Post
è sempre lo stesso, forse solo un po’
più appesantito di réclame e marchette. Mi pare che la formula non
sia affatto cambiata: pesca a strascico dal web, con tutti i limiti e
gli infortuni del caso, a dispetto della spocchia esibita da chi lo
dirige nel dare la lezioncina sulla verifica delle fonti. Un caso
emblematico è quello del post che intenderebbe fornire al lettore la
nozione del «luogo
geografico con il nome più lungo del mondo»,
che «inizia
con la “t” e ha 85 lettere»
(Il Post,
2.6.2016): pescato sul web, dove infatti non si ha traccia di quello
riprodotto qui sopra (da Il
senso del Tingo,
Rizzoli 2006 – pag. 204), che con 110 lettere lo batte.
proprio oggi ho fatto il medesimo esperimento, non so perché ho pensato "chissà se il Post è ancora quella merda intrisa di saccenteria che ricordavo", allora ci sono passato e ho ritrovato i soliti titoli irritanti in cui, senza badare troppo allo stile, ci si rivolge al lettore (un po' tonto) nei termini "tranquillo se non hai capito niente di un certo argomento, adesso te lo spieghiamo noi come si deve".
RispondiEliminaDivertente il fatto che si vantino di rivolgersi a una cerchia di lettori di élite e poi li trattino da deficienti. Deve essere che loro stanno ancora sopra l'élite.
Tra l'altro, per chiudere il cerchio:
RispondiEliminahttp://www.ilpost.it/host/2013/10/01/il-senso-del-tingo/
L'intenzione di acquistare Il senso del Tingo dev'essersi persa lungo la strada: un'apericena qui, un'apericena lì...
EliminaSottoscrivo le critiche e ne aggiungo una che non vedo elencata da nessuna parte.
RispondiEliminaLa vergognosa partigianeria spacciata per imparzialità. Il Post e i suoi seguaci hanno la pretesa, come molti presunti "centristi" (tipo gli editorialisti di certi "giornaloni") di non essere "ideologici", ma di basarsi sul vecchio, sano "buon senso". In realtà sono renziani fino al midollo, rincoglioniti da decenni di neoliberismo soft "de sinistra" e colonizzati da una cultura pananglosassone di cui si esalta regolarmente la presunta superiorità.
Ogni tanto ci ritorno, per carità, e trovo anche qualcosa di interessante da leggere. Ma non posso fare a meno di concordare con le sue critiche e quelle di Marinos.
Maurizio
https://www.google.it/?gws_rd=cr#q=+il+post+come+vedere+in+streaming
RispondiEliminaAzzeccatissimo il "pesca a strascico di click"
giovanni