Gentile
Matteo Renzi,
nel
caso in qualche modo Le arrivasse questa mia che metto in bottiglia e getto nel gran mare della rete – mi auguro voglia
apprezzare, come sforzo empatico, l’adeguarmi
alla Sua estetica da liceale – sappia che qui Le parlo deponendo
ogni disprezzo per la Sua persona, cosa che fino a ieri ritenevo
impossibile, ma che invece oggi, almeno per il breve spazio che
prenderanno queste righe, credo di riuscire a fare.
È che nella
mostruosa costruzione dell’impostura
da Lei incarnata mi è parso di scorgere una tenue incrinatura nel
punto in cui, nel corso della relazione da Lei tenuta alla Direzione
del Pd di ieri, ha fatto cenno alla vergogna che Suo figlio Le ha
detto proverebbe nel caso in cui Lei si recasse ad assistere una
partita di calcio da lui giocata. Sono certo che uno come Lei non
abbia alcuna difficoltà nel fingersi commosso, né credo si farebbe
scrupolo nell’usare
un figlio per estorcere due grammi di simpatia, e tuttavia ieri mi è
parso sincero: mi è parso sinceramente addolorato nel fatto che Suo
figlio non voglia che Lei vada a guardarlo quando gioca, ed è quel
dolore di padre che oggi mi consente di rivolgermi a Lei dimenticando
per un istante il resto. Non escludo, sia chiaro, che ieri Lei possa
aver messo a frutto gli studi di Ekman, Cialdini, Mehrabian, e sappia
spezzar la voce ad arte, deglutire come si deve, insomma, non escludo
che ieri Lei mi abbia fottuto, ma fa niente, voglio dare per scontato
che Lei fosse davvero addolorato.
Bene, mi consenta di correggere
l’erronea
impressione che Le ha dato il dolore: il ragazzo non si vergogna che
il su’
babbo abbia la scorta, e nemmeno che l’abbia
a dispetto di quanto Lei ebbe a dire in giorno in cui si insediò a
Palazzo Chigi («A me la scorta non mi garba, non la voglio, grazie.
La mia scorta è la gente» - Corriere della Sera, 18.2.2014), prima
di una lunga serie di parole non mantenute: il ragazzo teme di
doversi vergognare degli epiteti che il pubblico presente non
mancherebbe di rivolgerLe.
Sia orgoglioso di Suo figlio: ha miglior
polso del Paese di quanto ne abbia Lei. E poi ha una virtù che Le
manca, e che dunque deve aver preso senza dubbio dalla mamma: è
capace di vergognarsi. Lei non può capire, ma – si fidi – è promessa che, a dispetto di quello che è suo padre, possa pure
diventare un galantuomo. Quella, sì, che almeno a casa Sua sarebbe
una riforma di rilievo.
Saluti,
chapeau.
RispondiEliminaè uno che: 1) non sa ridere di sé; 2) per contro, non prova, appunto, alcuna vergogna; 3) la sua estetica è televisiva; 4) si astiene dal dirci come e con che cosa avrebbe vissuto se non avesse sempre fatto politica. probabilmente avrebbe venduto azioni subordinate, come altri del suo governo.
Mi accodo a Olympe de Gouges: chapeau.
RispondiEliminaRagazzi non esageriamo! Godiamoci questo cadavere che cammina finché dura!!! Lasciamolo fare!!! È uno spettacolo! Non lo demoliamo troppo, si sta sgretolando da solo ed è un esempio per tutti!!!
RispondiEliminaPraticamente è lo Stanis la Rochelle della politica.
RispondiEliminami chiedo chi sia Duccio... :D
EliminaAlfano?
EliminaA dire la verità di 'sti esempi ne abbiamo avuti a iosa poi, francamente pensavo fosse ancora alle medie, quasi mai i figli seguono i padri, a volte ne sono l'esatto contrario e sono sempre giudici severissimi ed implacabili soprattutto sugli errori genitoriali.....Alfano, caso a parte, ovvio.
RispondiEliminaCaifa.
come no ? Il problema sono le qualità morali del primo ministro. C'è dubbio ? Non c'entrano le condizioni politiche che ne hanno determinato l'ascesa e il tipo di attese che si è candidato a soddisfare. Però che sfiga, è possibile che tutti partano bene e poi si rivelino dei poco di buono ? E dire che le cose che chiede il paese da decenni più che ragionevoli: abbassare le tasse ( col debito pubblico che abbiamo ) e cambiare la costituzione senza motivo. Non è che forse il paese dovrebbe chiedere qualcosa un tantinello più ragionevole e onesta ?
RispondiEliminaPer meglio comprendere la "natura" del personaggio di cui si sta parlando, capace anche di manipolare le parole di un morto, facendogli dire l'esatto contrario di quello che intendeva dire per poi impiccare alla sua manipolazione il morto stesso (che non può smentire) e l'intero M5S,suggerisco questa lettura (sconsigliata a chi sia debole di stomaco):
RispondiEliminahttps://triskel182.wordpress.com/2016/07/06/renzaleggio-marco-travaglio/#more-89573