venerdì 12 maggio 2017

Ditemi, poi


Bisogna capirlo, il Gramellini, ha perso la mamma da bambino, ha riempito il vuoto col fantasma di un angelo, eppoi è Bilancia, quindi è inevitabile galleggi in una bolla di sentimentalismo impermeabile alla realtà, una di quelle bolle nelle quali entrano solo donne angelicabili, mica nessuna di quelle fameliche arpie che, oltre ad essere la schifezza della schifezza di mogli e la schifezza della schifezza di madri, son buone solo a fare shopping e depilazioni.
Dice: vabbè, però ha affrontato pure lui un divorzio, quindi è da elogiare se scrive quel che scrive allindomani di una sentenza della Cassazione che allenta un poco la garrota attorno al collo di un poveraccio costretto dalle leggi dello Stato a pagare il pizzo a vita a una tizia verso la quale lunico pensiero cui ti lega, e solo una volta al mese, è quello di sperare che un cancro prima o poi le divori il colon, e manco tanto per cattiveria, ché dopo tanti anni dalla separazione potrebbe perfino farti un po pena, ma per poter essere finalmente liberato dallimposta sulla cazzata fatta tanto tempo addietro.
Calma, calma, ché Gramellini ha affrontato, sì, un divorzio, ma la cosa deve averlo appena sfiorato. La moglie era la Rodotà – per intenderci, quella che in seconde nozze poi ha sposato la Mastrobuoni, chissà, forse generalizzando un po troppo – e a quei tempi la Rodotà era già più che indipendente sul piano economico, non è nemmeno escluso che il giudice abbia deciso che lei dovesse pagare gli alimenti al Gramellini, che a quei tempi, prima di imboccare il fortunato filone della posta del cuore, da giornalista si distingueva solo per l’aspetto da peluche uscito da una lavatrice, peraltro dopo un lavaggio dal programma sbagliato.
Volevo mandargli un «va a cagare» via Twitter, al Gramellini, ma tutto questo mi ha fatto chiudere un occhio. Ditemi, poi, se sono o no uno che, prima di partire in quarta, sa mettersi nei panni altrui, comprendere, chiudere un occhio, far finta di niente. 

14 commenti:

  1. Dottor Malvino, non si può generalizzare. Il giudice giudicherò caso per caso, senza vincoli obbligatori.

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  2. Piccolo elenco 'scrivere per essere letti'
    -migranti di merda
    -ah le donne / mamme
    -sono tutti ladri c'è la kkasta

    perdono posizione in classifica
    -orge e droga nella comunità gay
    -l'utero in affitto però insomma e chi ci pensa ai poveri bambini oggetto
    -c'è un problema sicurezza

    E mi chiedo pure: fa più schifo scrivere per essere letti (vedi Gramellini) o fa più schifo scrivere per prendere voti (vedi Serrecchiani), ancora di più se riferito all'ambito legislativo (vedi Minniti). Il mondo è dei paraculi.

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  3. Malvino mi stupisci. Uno ti immagina immerso a leggere Sein und Zeit o Finnegans Wake e poi scopre che sai tutto sulla vita di Gramellini. O sei un mostro o non dormi la notte. Oppure mi stupisco solo perché sono Bilancia anch'io e galleggio in quella bolla impermeabile.

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  4. Dotto', magari le si sgranchisce il braccino leggendo le geremiadi della contessa Serbelloni Mazzanti Casca dal Pero, intervistata da Repubblica sulla vita grama di una divorziata liquidata con un misero mezzo milione (un miliardo del vecchio conio):

    https://goo.gl/hRtwIQ

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  5. Dotto', io sono costernato per questo suo scritto. Perché sono Bilancia. Ma sono d'accordo con lei e non col Gramellini-Perugina. Che vogliamo fare?

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  6. "il coniuge più debole che quasi sempre è lei"

    Un "va a cagare" non sarebbe stato opportuno perché qui non c'è un giudizio sbagliato ma comunque soggettivo della realtà, c'è proprio un distacco oggettivamente fisico dalla stessa.
    Quindi il "Va a cagare" sarebbe anche stato opportuno, il problema è che non lo avrebbe capito e quindi sarebbe caduto come sasso in uno stagno

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  7. Tira più un Pil
    di un mezzo uomo di mezza età
    di un mezzo giornale di una mezza città.

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  8. La cornice. «Fissando la cifra intorno, l'amore non apprezzo»

    AAA «Cercasi Riproduzione riservata. I mercati saluterebbero una donna di mezza età (ancora troppo spesso sola). Intorno ai 7000»
    e senza bombole

    Sul relativismo del senso elementare di giustizia:
    «mestiere di madre che spesso ingloba 'quelli' adiacenti e accudenti». (peluche avvisato, mezzo salvato)

    «L'autosufficienza per un'autoriproduzione riservata» (partenogenesi e masturbazione)

    «Economia virtuale se il caffè fa cagare»
    (la motivazione scatenante)

    [climax tratto da «La riproduzione è riservata»
    raccolta di pannolini di Achille Campanile iunior. Prossimamente. Nelle migliori distillerie e delle ipotesi]

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  9. non si capisce perché il mestiere di madre e quello di figlia/accudente dovrebbe pagarlo l'ex marito e non, nel caso, lo Stato. Anche in questo caso sarebbe utilissimo il RdC. Pensateci, sarebbe bellissimo: lui lavora, lei accudisce e riceve 400-500 euro al mese di reddito di cittadinanza. Con un colpo solo si libererebbero molti posti di lavoro, le donne sarebbero meno stressate, i bambini non sarebbero costretti a stare 8 ore a scuola. Per il resto io avrei evitato quell'accenno al programma di lavaggio sbagliato.

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  10. Beh, ma il Gramellini deve fare il suo mestiere, cioè il buonino-per-contratto.
    Io però attenderei - ovviamente senza augurarlo - che qualcosa del genere capitasse al di lui guru Jovanotti: in quel caso ne leggeremmo delle belle.
    E comunque, su ogni cosa resta un dubbio: ma dove è finita Annamaria?
    Sono molto preoccupato.
    Stia bene: utile come sempre, il passar di qua.
    Ghino La Ganga

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